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PIANO DI RIQUALIFICAZIONE "GARIBALDI ""
ACCORDO DI PROGRAMMA
RIFLESSIONI E PROPOSTE



Ci eravamo incontrati con gli amministratori e i tecnici del Comune di Calderara di Reno durante un'assemblea di condominio il 20 luglio 2002.
In quella assemblea abbiamo verbalizzato che avremmo aspettato le decisioni della Regione sulla domanda del Comune di Calderara per ottenere contributi dal famoso bando dei "cancelli".
Sempre in quella assemblea era stato detto chiaramente che quel bando era una cosa diversa dal Piano di Riqualificazione, sul quale avremmo discusso in un'assemblea entro la fine settembre (quella a cui siamo presenti oggi)

Cosa è successo dopo quella assemblea di condominio?
Il 30 luglio 2002 la Giunta comunale ha approvato il "progetto preliminare del progetto pilota per la sicurezza" e una bozza di "accordo di programma" tra Comune, Provincia e Regione.
Sia nel "progetto preliminare" che addirittura nella bozza di "accordo di programma" sono contenuti di nuovo tutti i punti controversi: cancelli, telecamere, ecc.
Sappiamo che il Sindaco si è impegnato formalmente presso gli uffici della Regione, accogliendo quello che era stato detto in assemblea.
Considerato che per presentare alla Regione il Progetto Pilota sulla sicurezza c'era tempo sino al 31 agosto 2002, riteniamo che sarebbe stato meglio togliere dal Progetto e dalla bozza di Accordo di programma i punti controversi. Il tempo non mancava.

Cosa è successo prima di quella assemblea di condominio?
Nei primi mesi del 2002 abbiamo dato la nostra disponibilità all'ingegnere incaricato dal Comune di svolgere le perizie negli appartamenti.
Intanto venivano completate le ricerche sullo stato di diritto (cioè su chi è effettivamente proprietario delle varie porzioni del palazzo).
Il clima era sereno e pareva che a giugno-luglio sarebbero iniziate le trattative per raggiungere l'accordo di programma con i proprietari entro la fine dell'anno 2002, come fissato dalla Regione.
Invece c'è stato l'ennesimo cambiamento di programma: non si è più parlato delle trattative coi singoli proprietari, ma si è voluto che l'assemblea di condominio approvasse un progetto di installazione di cancelli, telecamere, ecc.
L'assemblea di condominio del 26 giugno 2002 non ha approvato il progetto che però è stato mandato lo stesso in Regione ed è stata imposta la convocazione di un'altra assemblea di condominio per il 20 luglio 2002, alla presenza del sindaco.
L'assemblea del 20 luglio è andata come vi ho già detto prima.
Il risultato di questa proposta, poco gradita ai proprietari e agli abitanti del Garibaldi 2, e di queste forzature è stato di provocare liti e discussioni, nel momento in cui serviva tranquillità.

Andiamo avanti e passiamo all'Accordo di Programma, che è fondamentale per continuare nel cammino del Piano di Riqualificazione.

E' più che necessario che i proprietari siano coinvolti nella stesura del testo che sarà poi firmato da Comune, Provincia e Regione.
Questo perché questo accordo interistituzionale condizionerà anche gli accordi che ci saranno con le proprietà private.

Innanzitutto va scritto con chiarezza che la dichiarazione di pubblica utilità parte solo dopo gli accordi con i proprietari, non al momento dell'accordo interistituzionale.

L'accordo tra Comune, Provincia e Regione deve solo servire a quello per cui il Sindaco ha ricevuto uno "specifico" mandato dal Consiglio Comunale: unire i finanziamenti provenienti da diverse delibere regionali (di alcune i termini sono in scadenza o già scaduti) in un unico finanziamento e collegare i vari interventi all'erogazione delle risorse.

Il testo dell'accordo di programma deve quindi essere chiaro e breve, senza trattare cose che saranno poi oggetto degli accordi con i proprietari e dei successivi progetti esecutivi.

Vanno tolti tutti i riferimenti ai punti controversi (cancelli, telecamere, ecc.) che sono stati fatti rientrare alla voce di spesa Interventi diffusi per la sicurezza.

Consigliamo di definire il più presto possibile i vari lotti dei nuovi condomini, ma di non toccare l'argomento delle tabelle millesimali.
Si rischia di andare a liti infinite, molto peggiori di quelle che ci sono state per colpa del bando dei "cancelli".
Le tabelle millesimali saranno poi definite dai singoli condomini a ristrutturazione conclusa e possono variare molto l'uno dall'altro in base anche alla prevista possibilità di accrescere e fondere gli attuali monolocali.

Invece oltre alle esigenze di chi vuole restare proprietario dell'alloggio, bisogna che vengano considerate anche le esigenze di chi vuole vendere per trovare una casa altrove o andare ad abitare, se ne ha i requisiti, nelle case popolari che saranno costruite nel Garibaldi 2 o in altri alloggi pubblici in Calderara di Reno.

Deve essere specificato che verranno acquisite tutte le aree necessarie alla realizzazione della Caserma dei Carabinieri, al comando dei Vigili Urbani e alle case popolari e relative pertinenze.
Non basta prevedere l'acquisizione del portico, ma va prevista anche l'acquisizione delle aree verdi e dei parcheggi, ora di proprietà condominiale, che si trovano nell'unità d'intervento 1 (vedi Norme attuative della Variante al PRU Garibaldi 2).
E va prevista l'acquisizione di un'altra area per parcheggi, che altrimenti sarebbero insufficienti per gli abitanti delle case popolari e per i cittadini che si devono recare negli uffici pubblici previsti.

Per i proprietari attualmente residenti (circa 25) nei blocchi 1 e 2 che volessero rientrare nello stabile ristrutturato deve essere garantito dal Comune, anche attraverso acquisizioni e permute, il rientro in un altro alloggio idoneo in un altro blocco dello stabile. Va ricordato che per questi proprietari non sarà più possibile tornare nel proprio alloggio, in quanto lì ci saranno le case popolari.

ALCUNI DATI SUL GARIBALDI 2


Attualmente il Garibaldi 2 è abitato da circa 700 persone, con una media di 3,5 - 3,6 ad appartamento.
Considerato che in base alle Leggi Regionali, gli alloggi dello stabile, in media grandi sui 50 metri quadrati, non possono essere abitati da più di due persone, è evidente che c'è un sovraffollamento molto superiore alle capacità recettive del condominio.
Gli italiani abitanti nello stabile sono circa 70, il dieci per cento dell'intera popolazione dello stabile, mentre numericamente superiori sono gli abitanti di origine marocchina, pachistana e rumena.
Vanno aggiunti poi cittadini provenienti da un'altra decina di nazioni diverse.
I residenti ufficiali saranno forse meno della metà e molto elevato il numero degli irregolari e dei clandestini.
Va però ricordato che a delinquere, nell'attuale contesto, non sono tanto i clandestini, quanto componenti di famiglie residenti, inquiline o proprietarie.
Spesso questi nuclei familiari approfittano della legge italiana per avere l'assistenza sociale, aggiungendo così al danno anche la beffa.

CONCLUSIONI


Il Piano di Riqualificazione, così come previsto nella bozza di "Accordo di Programma" e nell'allegato bilancio previsionale è insufficiente in quanto a interventi sugli impianti.

E' necessario prevedere anche:

-   la coinbentazione di tutto lo stabile, non solo del tetto. Adesso sono alte le dispersioni di calore d'inverno e al contrario alte le accumulazioni di calore d'estate nel Blocco C, sempre esposto al sole;

-   l'insonorizzazione; adesso i rumori si propagano attraverso la struttura in cemento armato provocando gravi disagi per la quiete dei residenti e rendendo difficile individuare la fonte del rumore;

-   il consolidamento del cemento armato; è visibile in tutto lo stabile che il cemento armato si sta sfaldando e possono essere gravi i danni subiti per le continue infiltrazioni d'acqua; è necessario un intervento simile a quello attuato dall'Hotel Meeting qualche anno fa, che consente anche di dare stabilmente una verniciatura al palazzo.

Infine, ed è la cosa più importante, temiamo che questo Piano di Riqualificazione sia fallimentare dal punto di vista sociale.
Nel progetto pilota presentato nel giugno 2000 in Regione, una delle priorità era che i cittadini extracomunitari fossero il più possibile sparsi per il territorio comunale, per meglio integrarsi con la popolazione italiana.
Invece nella relazione della Variante adottata nel giugno 2002, si legge che i proprietari non residenti disponibili a partecipare al Pru sono in grado di garantire una soluzione abitativa agli attuali residenti che, altrimenti, sarebbero portatori di una richiesta di alloggi che il Comune di Calderara di Reno non è in alcun modo in grado di soddisfare.
E più avanti si legge della necessità manifestata da associazioni di artigiani e di imprese di reperire nei pressi delle zone produttive della parte nord ovest della città metropolitana alloggi in affitto per la manodopera immigrata.

Riteniamo che il Garibaldi 2, ormai da troppo tempo, sia stato usato come il luogo ove scaricare le tensioni abitative e le emergenze derivanti da un'incapacità delle istituzioni di governare il fenomeno dell'immigrazione.

Considerato che gli attuali inquilini sono già quasi tutti immigrati extracomunitari e che più della metà dei proprietari residenti lo sono altrettanto, mantenere l'attuale stato di cose equivarrebbe a sancire definitivamente l'esistenza di un ghetto, magari con tutti i suoi servizi esclusivi, ma pur sempre un ghetto.

Calderara di Reno
27 settembre 2002



UN GRUPPO DI ABITANTI E/O PROPRIETARI
DI VIA GARIBALDI 2



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