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Piazza Grande 2002



Settembre 2002 Agosto 2002


Settembre 2002


Il Bologna 2 è come Babbo Natale, tutti gli anni ricompare, sempre con stessa barba, gli stessi capelli lunghi ... e gli stessi regali.
È una situazione veramente incredibile anche per noi che siamo abituati a vederne di cotte e di crude.
Ora ci chiediamo piuttosto che accanirsi con i punkbbestia non sarebbe meglio pensare a cose più gravi come questo stabile da incubo?


UN'ESTATE DI ORDINARIA FOLLIA ALL'EX BOLOGNA 2



Via Vai di tossici a tutte le ore del giorno e della notte, spacciatori in piena attività, urla, risse, minacce, furti, continui danneggiamenti.

Dove siamo? Siamo all'ex Bologna 2 di Calderara di Reno.
Bologna si era svuotata per le ferie, gli spacciatori che operano in centro città si erano spostati verso Rimini o Riccione, i tossici avevano perso i loro abituali punti di riferimento.
In questo contesto, questa estate il nucleo di spacciatori (composto da una ventina di elementi attivi) che opera nel Bologna 2 non ha lasciato lo stabile e ha organizzato un vero e proprio supermarket della droga.
La mossa, dal loro punto di vista, è stata astuta: in pochi giorni il Bologna 2 è diventato meta di una continua processione di tossici e di disperati vari, che sono andati ad allargare il giro della loro clientela e fruttando loro profitti altissimi.
In questo supermarket si riforniscono sia i 'cavalli' che vanno poi a piazzare le dosi in centro città o in altri paesi dell'hinterland, sia i tossici in cerca della dose nel loro girovagare per la città deserta.
Ma chi sono questi spacciatori, dove alloggiano?
Contrariamente a quanto si crede non sono clandestini dai nomi di fantasia o provenienti da chissà dove, ma sono componenti di famiglie residenti da anni a Calderara, ben conosciute e radicate sul territorio.
Qualcuno si è comprato l'appartamento, altri hanno un contratto regolare d'affitto e gli appartamenti a loro disposizione sono diventati le basi per lo spaccio che in queste settimane ha raggiunto dimensioni impressionanti.
La banda di spacciatori (con a capo dei tunisini, ma composta anche da marocchini, italiani e pachistani) ha allargato la sua influenza sino ad usare direttamente 5-6 appartamenti come base e almeno altrettanti alloggi come supporto logistico.
La cosa che più da' fastidio è che la storia del Garibaldi 2 non ha ancora insegnato niente.
Cambiano le proprietà ma siamo sempre alle solite.
Ancora c'è chi affitta in modo molto incauto senza controllare chi siano i futuri inquilini, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Noi non staremo certo con le mani in mano.
Chiediamo alla magistratura e alle forze dell'ordine di operare in modo mirato sugli appartamenti 'a rischio'
In particolare di verificare se:
  1. siano state denunciate regolarmente le cessioni di fabbricato e rispettate le procedure delle leggi sull'immigrazione

  2. se è vero che in certi appartamenti siano 'ospitati' e a quale titolo noti pregiudicati

  3. se i boss dello spaccio utilizzano come manovalanza clandestini e stiano reclutando un alto numero di minorenni

  4. se vi sono e quali sono le responsabilità delle proprietà, piccole e grandi, che affittano gli appartamenti a questi soggetti, creando gravi disagi agli abitanti onesti del Garibaldi 2 e a tutti i cittadini del territorio.

    Calderara di Reno

    ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DELL'AREA DI VIA GARIBALDI 2

    www.bolognadue.it

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    Agosto 2002


    Cittadini pro/cittadini contro

    Inchiesta sui comitati a Bologna


    Nati verso la fine degli anni '90, sui problemi della sicurezza, dopo un'iniziale fase di scambio con le istituzioni, molti comitati cittadini sembrano scomparire, relegati al ruolo, che è di molti, di fastidiosi guastafeste.
    La nuova giunta sembra poco disposta al dialogo, ma il rilancio viene con la creazione di un coordinamento dei comitati cittadini contro il traffico e l'inquinamento urbano.
    Un libro li racconta, Contro il nemico invisibile, è il titolo del quaderno di NuovaMente che descrive il lavoro dei comitati antismog.
    Un libro puntuale e completo che affianca un'analisi scientifica e medica delle sostanze inquinanti e dei loro effetti sulla salute al resoconto della causa intentata contro il Comune di Bologna.
    Il libro contiene, infine, 25 schede che raccontano la storia di altrettanti comitati cittadini.

    Ma i comitati hanno risolto i problemi legati al degrado sociale? Lo chiediamo a loro.

    ........................

    Associazione per la rinascita dell'area di
    via Garibaldi 2


    Come è nata la vostra associazione e quali sono stati i vostri primi passi?
    La nostra attività parte il 4 maggio 1998, sulla base delle attività dei comitati spontanei che negli anni precedenti avevano operato all'interno dello stabile di Via Garibaldi 2 (ex residence Bologna 2).
    Il nostro lavoro si è sviluppate su due livelli:
    il primo, che definiamo interno, riguarda l'insieme delle attività rivolte a migliorare la vivibilità dello stabile.
    Il secondo, che definiamo esterno, comprende invece l'impegno per sollecitare il recupero sociale e urbanistico dell'area.

    Come si è concretizzata la vostra battaglia contro il degrado?
    Consapevoli che il degrado dello stabile, diventato un vero e proprio bunker della malavita, riguarda non solo il territorio di Calderara di Reno, ma tocca questioni che vanno affrontate in sedi istituzionali, abbiamo realizzato un'ampia campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni: petizioni, comunicati stampa, esposti, assemblee pubbliche, gestione di un sito internet, contatti a vari livelli con la posta elettronica.
    Fondamentale è stato il coordinamento con le altre associazioni del territorio e le istituzioni locali.
    Negli ultimi tre anni sono state realizzate decine di iniziative culturali, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel rompere l'isolamento di via Garibaldi.

    Davanti alle vostre richieste come hanno reagito le isitituzioni?
    Magistratura e forze dell'ordine con interventi 'mirati' hanno inferto duri colpi alla malavita, che aveva fatto dello stabile una base che sembrava inattaccabile.
    Il risultato più importante è il finanziamento regionale del Piano di Riqualificazione Urbana, presentato dall'amministrazione comunale di Calderara.
    Dobbiamo però rilevare che da alcuni mesi a questa parte i rapporti con l'amministrazione comunale di Calderara di Reno si sono molto deteriorati.

    Potresti spiegare meglio quest'ultimo punto?
    Il primo segnale c'è stato all'inizio di gennaio 2002 con la cancellazione della festa della Befana al Garibaldi 2, che ormai era diventata una tradizione per le famiglie del palazzo e del resto del territorio.
    Il progressivo disimpegno dell'amministrazione comunale di Calderara si è poi di nuovo concretizzato nella riduzione e concentrazione degli spettacoli teatrali all'interno della sagra della settimana Calderarese con lo scopo di tappare i buchi della stessa.
    Lo scontro più duro c'è stato quando il Comune ha cancellato la rassegna musicale Grand Hotel, che da anni portava da noi gruppi musicali di base del territorio e creava un movimento di opinione pubblica a supporto della riqualificazione dell'area.

    Come si è sviluppato il Piano di riqualificazione dell'area?
    Sta degenerando in modo non condivisibile.
    Il progetto è molto vago, non sono previsti tempi né costi.
    E' tutto rimandato a futuri accordi incerti e azzardati.
    L'unica proposta su cui il Comune di Calderara sta puntando tutto in questi ultimi mesi è l'installazione di cancelli e telecamere.
    Rimedi inutili per la sicurezza di chi ci abita, in quanto i nuclei malavitosi sono già residenti qua e ben noti alle forze dell'ordine.
    Per cui avrebbero tutti le chiavi dei cancelli e non si preoccuperebbero certo per delle telecamere.

    Il Piano prevede un intervento specifico per i numerosi immigrati residenti?
    A proposito il Comune ha delle iniziative in cantiere, in particolare per le donne, che noi non condividiamo
    Ad esempio il medico e il corso di italiano, organizzato all'interno del Garibaldi 2, sanciscono la ghettizzazione degli immigrati e delle immigrate, in quanto tra le poche occasioni che hanno le donne migranti per avere contatti col resto del territorio, ci sono proprio le visite all'ambulatorio e i corsi di formazione professionale.
    Invece di favorire i contatti e le interazioni tra lo stabile e il resto del territorio, il Comune di Calderara sembra voler favorire la crescita di un'enclave di immigrati, autosufficiente come servizi, con gli stessi problemi che ci sono adesso, ma separata dal resto del paese.
    Come dire: Vi offriamo tutti i servizi che volete, basta che state lì dentro.

    Quali saranno le vostre prossime mosse?
    Continueremo sulla strada intrapresa: la promozione di iniziative culturali, le denunce contro la malavita, la realizzazione di momenti di aggregazione e sensibilizzazione sui temi quali lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio della droga e il recupero delle aree degradate.
    Ci faremo sentire nelle sedi in cui le forze politiche e istituzionali dibattono tali questioni.
    Non riusciranno a far credere di aver avviato il Piano solo perché hanno installato dei cancelli, mentre la vera realizzazione è rimandata a data da destinarsi.

    via Garibaldi 2 - 40012 Calderara di Reno (Bo) - c/o Angelo Rizzi 051 720468
    e-mail: mob4703@iperbole.bologna.it
    sito web: www.bolognadue.it



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    BLOG Per la rinascita del Garibaldi 2