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Agli amministratori e ai consiglieri comunali di
Calderara di Reno


IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE "GARIBALDI 2"
SI PUO' MIGLIORARE



Gli interventi riguardanti il Garibaldi 2 sono articolati e complessi; i finanziamenti regionali provengono da diversi bandi e da diverse linee di finanziamento.
Lo stabile è quasi 25 anni un concentrato di problemi urbanistici, sociali e di ordine pubblico.
Non è sufficiente un recupero strutturale degli impianti, ora al collasso.

Obiettivi principali devono essere:

- la riduzione definitiva del carico abitativo, accorpando il più possibile gli attuali monolocali, adeguandoli alle esigenze di una vita dignitosa sia per i proprietari che per gli inquilini;

- abbassare drasticamente l'alta concentrazione di immigrati extracomunitari, che continuerebbe a fare dello stabile un ghetto; in tal senso va favorita la 'mobilità' degli immigrati in altre abitazioni pubbliche o private nel territorio per meglio favorire l'integrazione

Continuiamo anche in questa sede a dare il nostro contributo, segnalando ove ci sono dei punti critici e proponendo miglioramenti

Controdeduzioni all' osservazione n. 1 - Precisazioni
Nelle controdeduzioni alla osservazione n. 1, prot. 21245, 13 settembre 2002, fatta pervenire a tutti i capigruppo, si indicano si risponde a punti denominati a, b, c, d che nell'osservazione stessa non erano indicati come tali, ma solo come una premessa.
I contenuti della premessa corrispondono al vero a tutt'oggi, cioè i singoli proprietari non sanno quanto devono spendere se vogliono partecipare alla ristrutturazione, quanto vengono pagati se se ne vogliono andare, come viene risolta la questione dei debiti del condominio (che non sono solo quelli con Seabo, ma anche con una miriade di piccoli fornitori).
Ci viene confermato che il sondaggio sulle intenzioni dei proprietari è stato 'informale' e non scientifico, quindi vale tanto quanto possono sondaggiare quotidianamente i proprietari e gli abitanti che nel Garibaldi ci vivono ogni giorno.
I punti veri e propri dell'osservazione riguardavano:
l'organizzazione della porzione destinata ai carabinieri e ai vigili urbani, e su questo l'osservazione è stata parzialmente accolta e poi di fatto fatta propria in fase istruttoria; si sollecitava un piano economico - finanziario (che a giugno era assente) e che in seguito nel corso dell'iter si è iniziato a predisporre.

Il progetto "ricominciare in sicurezza per crescere senza paure"
Questo progetto fa parte di una linea di finanziamento diversa dai Piani di Riqualificazione (è un bando annuale del Progetto Regionale Città Sicure), ha avuto un finanziamento regionale di 92.000 euro e l'amministrazione comunale che attinge all'avanzo di bilancio 2001 per una quota di 98.000 euro.
Nel merito, il progetto ha sollevato forti perplessità e contrarietà da parte degli abitanti e dei proprietari del Garibaldi 2, come gli amministratori e i tecnici del nostro comune hanno potuto constatare in due accese assemblee del giugno e luglio 2002.

In particolare:
- assoluta contrarietà all'installazione di cancelli nei corridoi; questi cancelli, come concepiti inizialmente, sono inutili, pericolosi, rumorosi e controproducenti, in alternativa è stato proposto di installare delle porte antipanico ai lati di tutti i corridoi: in questo modo viene limitato l'andirivieni tra un piano e l'altro, ma non si impedisce il libero movimento nelle parti comuni di proprietà all'interno del palazzo, passando solo dalla scala centrale e le scale di sicurezza verrebbero usate correttamente.

- Forte perplessità sull'installazione delle telecamere a circuito chiuso; le telecamere costerebbero ben 50.000 euro, cioè una bella fetta del finanziamento. Il risultato potrebbe non essere esaltante; non è pensabile che gli spacciatori e i malavitosi vari si mettano 'in mostra' davanti alle telecamere. Non è ancora chiaro chi è incaricato di gestire il circuito e le registrazioni, con quali soldi viene pagato ecc.

- Forte contrarietà ai servizi esclusivi per gli immigrati; nello stabile è già stata già inserita da più di un anno la moschea; a questa andrebbe ora ad aggiungersi un avvocato per le pratiche relative a permessi di soggiorni, sfratti, ecc. (con il rischio che ad avvantaggiarsi del servizio gratuito possano essere anche dei malavitosi) e il corso di italiano per donne immigrate (servizio già presente a Calderara negli ultimi anni, ma in altra sede che favoriva meglio l'integrazione l'occasione per le donne di potersi muovere un po' di più da casa).
Sarebbe opportuno che uno spazio gestito dall'amministrazione comunale facesse da contenitore di iniziative rivolte alla totalità dei cittadini del territorio.
Abbiamo formulato proposte in tal senso, affinché lo spazio possa essere usato anche dalle associazioni del territorio, in sinergie con gli obiettivi del progetto.


Rimossi i punti che hanno creato contrasto e perplessità, non ci sarà nessun problema ad approvare in assemblea condominiale gli interventi sulle parti comuni.
Cosa che possiamo fare in tempi ragionevolmente rapidi, perché gli interventi previsti (impianto antincendio, illuminazione, verde, muri pericolanti ecc.) sono urgenti.

I debiti del condominio. L'argomento è tutt'altro che non pertinente. Il debito del condominio veleggia verso i 500mila euro, pesa come un macigno sulla serenità della vita condominiale e del futuro del piano di riqualificazione.
Diversi proprietari, anche in regole coi pagamenti delle spese di condominio, rischiano di perdere l'appartamento, perché in un condominio si è responsabili verso i fornitori 'in solido', cioè anche per colpa di debiti fatti perché altri non hanno pagato la loro quota.
E' necessario provare a coinvolgere anche Seabo nel Piano di Riqualificazione e con gli altri piccolo fornitori concordare piani di rientro che vengano effettivamente rispettati.
Il Comune non può far finta di niente nel momento in cui sta per acquistare di fatto anche dei debiti.

Chi è proprietario della moschea?
Ci viene confermato, nella risposta all'osservazione n. 2, che lo spazio al piano terreno, attualmente usato come moschea-centro multietnico, sarebbe di proprietà condominiale.
Invece attualmente il Comune paga un affitto a una società che, evidentemente, si riteneva proprietaria per intero di quel locale.
Questa cosa va chiarito, anche per evitare di andare incontro a contenziosi vari.

Le risorse comunali investite
Nel bilancio 2002 sono stati iscritti 2 miliardi di lire derivanti da vendite delle case popolari del comune.
Non sappiamo quanto il Comune possa incassare veramente da questa operazione.
E' meglio cercare risorse in altro modo.
Il Piano di Riqualificazione Garibaldi 2 deve servire ad accrescere il numero di case popolari, non a diminuirlo.
Inoltre si legge, nell'accordo di programma tra Comune, Provincia, Regione e Prefettura, di 10 milioni di euro ricavabili da una complessa operazione di cessione di lotti edificabili in sua proprietà.
Si tratta di un bel po' di soldi: quante case bisognerà costuire per raggiungere questa cifra? E dove? E quale sarà su Calderara in termini di crescita di abitanti e servizi necessari?

Quali garanzie per i proprietari?
Un buon numero di proprietari residenti (circa 25) abita nella porzione destinata a case popolari o caserma dei carabinieri e quindi non potrà rientrare nella sua attuale abitazione.
Chi gli garantisce il rientro in un appartamento in un'altra parte dello stabile? Non è certo cosa che si può lasciare alla trattativa privata!!!
Il Comune deve farsi garante della buona riuscita della permuta in tempi certi e a prezzi certi.
Allo stesso modo devono essere garantiti tempi certi a chi vuole vendere per andare altrove.
E per chi già abita nelle porzioni non destinate a case popolari, ma a condominio privato, cosa deve fare? Si dovrà spostare anche lui in case temporanee o dovrà adattarsi a restare nel Garibaldi 2 col cantiere aperto?

Le proposte per il miglioramento del progetto possono essere così riassunte:
  1. Isolare e portare fuori dal Garibaldi 2 i nuclei familiari 'problematici', in altre abitazioni a Calderara o meglio ancora in altri Comuni;

  2. Abbandonare l'ipotesi di vendita dell'attuale patrimonio pubblico;

  3. Aumentare davvero il patrimonio pubblico sul territorio, per consentire una maggiore mobilità dei cittadini extracomunitari, adesso tutti concentrati nel Garibaldi 2;

  4. Affrontare una volta per tutte la questione del debito condominiale;

  5. Riservare uno o più condomini nel Garibaldi 2 ristrutturato ai proprietari residenti che volessero organizzarsi in tal senso;

  6. Garantire con tempi e prezzi certi il rientro per chi vuole tornare nel Garibaldi 2 ristrutturato e la vendita per chi vuole andare altrove;

  7. Chiarire cosa devono fare quelli che adesso abitano nelle porzioni non destinate a case popolari;

  8. Chiarire quali sono le operazioni finanziarie e immobiliari con cui il Comune vuole trovare le risorse che gli spettano.



Calderara di Reno (Bo), 27 novembre 2002
e-mail: mob4703@iperbole.bologna.it
tel. 051 720468, fax 051 69931130
sito web: www.bolognadue.it
Angelo Rizzi, portavoce dell'Associazione
per la Rinascita dell'Area di Via Garibaldi 2




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BLOG Per la rinascita del Garibaldi 2