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L'Unità 1999





21 novembre 1999 4 luglio 1999
2 luglio 1999 1 luglio 1999
29 maggio 1999 22 maggio 1999
15 maggio 1999 13 maggio 1999
27 gennaio 1999 24 gennaio 1999




21 novembre 1999

No del giudice al sequestro di 33 appartamenti al Bologna 2



Il sequestro preventivo di 33 appartamenti di un residence, l'Athena Bologna 2 di Calderara di Reno, considerati corpo del reato per l'esercizio del favoreggiamento della prostituzione.
È quanto ha richiesto la Procura, prima al gip Orazio Pescatore, poi al Tribunale del riesame.
Ma l'istanza continua a venire respinta.
Secondo l'accusa, l'amministratore, che è indagato, avrebbe dato in affitto i miniappartamenti a donne straniere sapendo che servivano per l'esercizio della prostituzione.
La difesa, invece, (avvocato Savino Lupo), sostiene che gli inquilini svolgono le loro attività altrove.



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4 luglio 1999

Ancora proteste degli abitanti di Bologna 2



Al residence Bologna 2 di Calderara di Reno ci sono 21 appartamenti all'asta, con custode giudiziario già nominato e l'intimazione della Pretura di lasciarli liberi, che continuano a essere utilizzati da prostitute.
È quanto denuncia l'Associazione per la rinascita di via Garibaldi 2, il gruppo di inquilini perbene che da anni si battono per il risanamento dello stabile in cui permane il più alto concentrato di prostitute dell'Emilia Romagna.
Malgrado da anni circa 60 alloggi vengono usati come luogo di lavoro dalle prostitute, mai una volta un appartamento è stato sequestrato.
A chi fa comodo questa situazione?
A chi le prostitute pagano il "pizzo" - si chiedono - su di un fatturato annuo stimabile in 15-20 miliardi pari all'intero bilancio del Comune di Calderara?



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2 luglio 1999

Morto l'aggressore della prostituta


L'uomo era stato selvaggiamente picchiato dal protettore


Troppo gravi i danni provocati dall'emorragia alla giugulare.
Giuseppe Greco, il 49enne originario di Crotone trovato in coma in un campo in via Marco Emilio Lepido martedì mattina, è morto ieri al Maggiore.
L'uomo era stato vittima di un pestaggio selvaggio, sembra dopo aver cercato di consumare un rapporto sessuale con una giovane prostituta moldava.
Secondo quanto ha raccontato lei agli investigatori, Greco avrebbe preteso di non usare il preservativo e di fronte al rifiuto della donna l'ha picchiata e ferita con un coltello.
A fermare Greco è stato quello che lei chiama il fidanzato, che dormiva poco distante
nella sua auto.
E che - per sua stessa pur parziale ammissione - ha affrontato Greco con una chiave inglese.
La posizione di Massimo Lauria, questo il suo nome, a questo punto diventa ancora più delicata.
L'uomo, 27 anni, reggiano, è incensurato e vive al "Bologna due" di Calderara di Reno.
Lauria era stato fermato per tentato omicidio.
Ieri mattina il gip non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per via delle lesioni gravi provocate.
Tre ore dopo, la morte di Greco.
Ora, anche dal primo esame medico legale, per lui l'imputazione potrebbe trasformarsi in omicidio volontario: le lesioni provocate fanno ipotizzare che Lauria abbia colpito senza temere di uccidere.
Proprio questo, la violenza del pestaggio, non trova del tutto spiegazione nel racconto della coppia.
E, poi, cosa ci faceva Greco alle 4, a piedi, in quella zona?
L'uomo, che aveva quattro figlie, da due anni aveva fatto perdere le tracce.
Sembra avesse fatto un viaggio in Russia: forse era finito in un giro di prostituzione?



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1 luglio 1999

Cliente picchia una prostituta, il protettore lo massaacra


L'uomo è gravissimo. L'aggressore, fermato, è un reggiano che vive al residence Bologna Due


L'hanno trovato in coma martedì mattina, massacrato di botte, in un campo a Borgo Panigale.
E per diverse ore ciò che gli era accaduto è stato un mistero.
Giuseppe G., 49 anni bolognese originario di Crotone, pretendeva di avere un rapporto sessuale con una prostituta, ma senza preservativo.
E di fronte alle opposizioni della ragazza, ha cominciato a picchiarla.
A fermarlo è stato l'amico di lei: ora Giuseppe G. è ricoverato in coma al Maggiore e le sue condizioni sono disperate.
A preoccupare i medici è la grave emorragia provocata dai colpi subiti, uno dei quali gli ha tranciato la giugulare.
Un pestaggio selvaggio a tal punto da far ipotizzare il tentato omicidio.
La polizia ha cominciato a vederci più chiaro dopo che si è scoperto che, sempre al Maggiore, era ricoverata in altro reparto anche una giovane moldava, e il nome era noto agli investigatori nell'elenco delle ragazze che si prostituiscono a Borgo Panigale.
Da qui si è poi arrivati al fidanzato (così lo chiama lei), che si è trovato davanti gli agenti mentre andava a trovare la ragazza.
Ed è scattato il fermo.
Massimo Lauria, reggiano di 27 anni, incensurato, vive nel residence Bologna due, a Calderara di Reno: è lui, secondo la squadra mobile, il responsabile del pestaggio.
Dalle dichiarazioni della coppia è stata ricostruita la vicenda.
Giuseppe G. pretendeva dalla giovane moldava un rapporto sessuale non protetto ed è andato su tutte le furie di fronte al rifiuto della ragazza.
L'ha colpita con le mani, poi da una valigetta ventiquattrore che aveva con sè ha estratto un coltello e l'ha ferita.
Lei si è divincolata e ha chiamato aiuto.
Lauria stava dormendo dentro la sua auto, poco distante, le grida della donna lo hanno svegliato di soprassalto.
Poco dopo i due uomini si sono fronteggiati, uno col coltello, l'altro impugnando una chiave da meccanico.
E per Giuseppe G. è stato un massacro.
Ora è in prognosi riservata, le sue condizioni sono tali che, se sopravvive, rischia la paralisi.
Il pm Lucia Musti ha chiesto al gip la convalida del fermo per Lauria.
Il giudice dovrà esprimersi anche sulla custodia cautelare in carcere.



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29 maggio 1999


RAGAZZI DI BUCAREST

Vivevano nei sotterranei
Oggi recitano al Bologna 2



Hanno vissuto nei canali sottorranei di Bucarest, sono dei ragazzi di strada, dalla vita difficile, giusto per usare un eufemismo.
Finchè hanno incontrato il mimo francese Miloud Oukili che della strada gli ha insegnato l'arte teatrale.
I colori, i trampoli, i giochi, il divertimento.
E li ha portati in giro per il mondo, anche per raccogliere soldi che finanzino il loro progetto.
Parada, i ragazzi di Bucarest hanno presentato il loro spettacolo Stradesottosopra giovedì scorso in piazza Nettuno.
E oggi alle 17 replicano in un posto che viene definito "difficile": il condominio Garibaldi di Calderara, noto come Bologna Due.
Una grande occasione per mettere a confronto l'esperienza di vita ed emarginazione degli artisti rumeni e il desiderio di riscatto e comunicazione di quanti abitano il residence.
Una cosa in comune l'hanno i ragazzi e gli abitanti del condominio: rompere l'isolamento, uscire dall'emarginazione.
Domani saranno alle 18 in piazza Marconi a Calderara.
Questa bella rassegna teatrale, confini alla deriva, è curata dal Teatro Reon.



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22 maggio 1999


TEATRO

Contro il degrado una festa
al Garibaldi 2 di Calderara



Si fa teatro al Garibaldi 2 di Calderara di Reno, l'ex residence Bologna 2, che non vuole più comparire sui giornali solo per i fatti di cronaca nera.
In attesa che venga attuato il progetto di risanamento del condominio, ora bloccato, l'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2 dà il benvenuto - oggi e domani alle 18,30 - a Cortesie-aperitivi e digestivi di un ristorante impossibile, spettacolo teatrale della compagnia Teatro Reon che racconta dello strano menù di un ristorante di lusso e di due improbabili camerieri.
Una sfida al degrado dell'ex residence Bologna 2, tristemente noto come covo di malavitosi e palcoscenico di delitti, portata avanti con la collaborazione del Comune di Calderara.
Sappiamo molto bene che non basta uno spettacolo a risolvere gli enormi problemi di via Garibaldi 2 - scrivono i residenti - ma è un importante evento nel percorso di recupero e di integrazione dello stabile nel territorio. Ringraziamo gli artisti, che sappiamo saranno al nostro fianco anche nelle prossime lotte.
Le Cortesie fanno parte della rassegna Confini alla deriva, il teatro dei luoghi, promosso dagli assessorati alla cultura di Comune e Provincia.



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15 maggio 1999

Confini alla deriva
Teatro a Calderara



Dal 15 al 30 maggio si svolge nel territorio di Calderara di Reno Confini alla deriva dove i luoghi diventano teatro: Villa Paleotti, Acquedotto Romano, Condominio Bologna 2, spazi urbani di Calderara.
Oggi e domani dalle 18 per ogni ora fino alle 21 a Villa Paleotti Altari campestri, apparizioni e visioni d'arte in un luogo dimenticato.
Informazioni al 615.3898.



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13 maggio 1999

Arrestati a "Bologna due"
con mezzo chilo di droga



Un pregiudicato bolognese di 34 anni, tossicodipendente e ufficialmente occupato come falegname, e un sedicente palestinese ventiduenne - trovato senza documenti - sono stati arrestati dai carabinieri per detenzione e traffico di stupefacenti.
I militari hanno sequestrato circa mezzo chilogrammo di eroina purissima (pari a un chilo e mezzo di dosi al dettaglio) e mezzo chilo di hascisc; la droga era nascosta in un vano dell'auto del bolognese.
L'operazione, condotta dai militari del nucleo operativo di Borgo Panigale e Calderara di Reno, risale a due giorni fa.
Il bolognese è partito per una località nei pressi di Roma, seguito discretamente dai carabinieri, ed è stato bloccato al rientro a Bologna, assieme allo straniero che lo aspettava, nei pressi del residence "Bologna due" di Calderara di Reno, proprio al momento dello scambio della droga.
I militari hanno sequestrato anche un coltello al palestinese e tre telefoni cellulari, che avevano in memoria una serie di numeri probabilmente chiamati per prendere accordi.
Su queste utenze telefoniche sono in corso ulteriori accertamenti.
L'operazione fa seguito a un intervento compiuto dai carabinieri circa un mese fa, che portò all'arresto di tre extracomunitari in possesso di 80 grammi di eroina, nascosti in una pentola d'acqua bollente.



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27 gennaio 1999

Scarcerati gli slavi che vendevano sesso


Per il Gip mancano gravi indizi


Rimessi in libertà per difetto di gravi indizi di colpevolezza.
Erano stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e per uno degli uomini c'era anche l'accusa di violenza sessuale.
Il giudice per le indagini preliminare, Arnaldo Rubichi, non ha convalidato il fermo nei confronti di Remzo Batkic, 24 anni, Azra Ramovich, 25, Senad Skrijelj, 27, Radojka Kuti, 22 e Nada Stoikovic, 27.
Tre uomini e due donne, tutti della ex Jugoslavia, che secondo i carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale gestivano un traffico tra Bologna e la riviera romagnola che contava una cinquantina di ragazze, con base nel residence Bologna Due di Calderara di Reno.
L'operazione Sfinge era partita pedinando Nada Stoikovic, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine.
Poi si erano aggiunte le denunce delle ragazze sfruttate, quattro moldave.
Si era aperta, sostengono i carabinieri, l'ipotesi di un giro d'affari internazionale: i proventi dello sfruttamento della prostituzione "ripuliti" in Albania e nell'ex Jugoslavia con l'acquisto di alberghi, aziende ed esercizi commerciali.
Secondo quanto scrive il gip gli elementi a sostegno dell'accusa sono deboli, perché da parte dei carabinieri c'è stata un'attività di mera raccolta delle denunce, senza che si sia svolta poi alcuna attività investigativa idonea a confortare il contenuto delle denunce.
In sostanza, il quadro che si sarebbe presentato al giudice alla fine sarebbe consistito solo nella parola delle denuncianti contro la parola degli accusati.
Le donne arrestate infatti avrebbero dichiarato di essere prostitute in proprio (i due uomini sarebbero i compagni di due di loro), vittime del tentativo di una banda, a cui apparterrebbero le denuncianti, decisa a toglierle di mezzo.



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24 gennaio 1999

Acquistavano aziende vendendo sesso


Sgominata una banda di slavi


Sfruttamento della prostituzione in Italia, investimenti dei guadagni in armi, ma anche in attività lecite in Albania.
I carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale hanno intercettato quello che appare l'usuale giro degli affari delle bande che controllano il mercato del sesso.
Il denaro raccolto attraverso lo sfruttamento delle giovanissime ragazze provenienti da Ucraina, Moldavia, Romania ed ex Jugoslavia viene investito nei traffici di armi, molto floridi dopo la fine del conflitto nell'ex Jugoslavia.
E viene "ripulito" attraverso l'acquisto di alberghi, esercizi commerciali e aziende, complici organizzazioni albanesi.
L'operazione Sfinge ha portato all'arresto di tre donne e due uomini, tutti dell'ex Jugoslavia: Remzo Batkic, 24 anni, Azra Ramovich, 25, Senad Skrijelj, 27, Radojka Kuti, 22 e Nada Stoikovic, 27.
Insieme gestivano un traffico che, tra Bologna e la riviera romagnola, contava una cinquantina di ragazze, con base nel residence Bologna Due di Calderara di Reno.
Indagando sui cinque, i militari hanno poi i movimenti delle ingenti somme, in lire e marchi, dirette verso Tirana.
Percosse e sevizie (con coltelli e sigarette spente sulla pelle) erano i modi per indurre le ragazze a non confidarsi con i clienti o con le forze dell'ordine.
O se non erano capaci di guadagnare almeno un milione di lire a notte.
Ad agire non erano solo i cinque, ma anche ex prostitute diventate "caporali".
Una diciottenne moldava ha trovato il coraggio per denunciare lo stupro subito da Senad Skrijelj, seguita in un'altra denuncia da un'altra ragazza.
Al Bologna Due i militari hanno anche trovato, ben nascosto, un kalashnikov con un colpo in canna.



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