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RICOMINCIARE IN SICUREZZA PER CRESCERE SENZA PAURA


Il Garibaldi 2 dice SI


Nell'assemblea di condominio del 28 gennaio gli abitanti del Garibaldi 2 hanno dato un fortissimo segnale di disponibilità ai progetti dell'Amministrazione Comunale.
Per la prima volta, in una delibera ufficiale del condominio, sono state messe alle spalle le diffidenze 'storiche' ed è stato votato pressochè all'unanimità un progetto dell'amministrazione comunale.
In questi mesi abbiamo messo in atto una capillare campagna di sensibilizzazione di tutti i proprietari, residenti e non, e di tutti gli abitanti dello stabile e il risultato non è mancato.
Adesso il Comune ha l'autorizzazione e per la prima volta può intervenire nello stabile con una serie di manutenzioni, fondamentali per la sicurezza degli abitanti del Garibaldi 2:
  1. Portone d'ingresso (da quasi 20 anni sempre aperto, coi vetri rotti, attraverso il quale passano migliaia di persone al giorno);

  2. Citofoni e campanelli (anche questi non funzionanti da 20 anni, sono il biglietto da visita, il primo segnale del degrado per chi arriva al G2);

  3. Impianto antincendio (estintori ed idranti sono stati sfasciati o asportati dai teppisti, se scoppia un incendio non sappiamo come fare i primi interventi d'urgenza, e sono obbligatori per legge);

  4. Porte antipanico ai lati dei corridoi e delle scale di sicurezza (queste per impedire il via vai incontrollato da un piano all'altro e per usare in modo corretto le scale di sicurezza, in molti casi adesso rifugio di spacciatori e tossici);

  5. Ascensori (sono sempre rotti, cigolano in maniera preoccupante, non è il caso di aspettare che succeda qualche tragedia);

  6. Impianto di illuminazione delle parti comuni (adesso molte scale sono al buio, e così pure buona parte dei portici e dei parcheggi, e al buio spadroneggiano gli spacciatori);

  7. Consolidamento di un muro al sesto piano (assestamenti del palazzo e scosse di terremoto nel corso del tempo hanno aperto una frattura pericolosa, tanto che in quel punto il muro può staccarsi in corrispondenza di tubature del gas e con grave pericolo per chi malauguratamente dovesse trovarsi sotto);

  8. Sistemazione aree verdi con arredi e giochi per i bimbi (adesso il giardino è una pattumiera, l'erba non è mai tagliata e i bimbi giocano nei corridoi, nei ballatoi e lungo le scale, con grave pericolo per loro e disturbo per chi deve riposarsi anche di giorno);

  9. Ripristino vetri scale di sicurezza (i vetri sono rotti in diversi punti, con rischio di precipitare nel vuoto);


Tutto questo è poca cosa rispetto al Piano di Riqualificazione vero e proprio, ma nei fatti è il più grande intervento di manutenzione dello stabile, da quando è stato costruito.

E vogliamo cominciare a parlare di Accordo di Programma.
Abbiamo predisposto delle bozze di Accordo di Programma, con precise proposte sulle modalità di attuazione del PRU.
Su questo ci vogliamo confrontare al più presto con l'Amministrazione Comunale, per proseguire sulla strada giusta che abbiamo intrapreso.

Le assemblee di condominio sono soggette a una legislazione ben precisa che prevede maggioranze diverse per interventi di natura diversa.
In qualità di consigliere di condominio, ho suggerito all'amministratrice, che lo accolto, un ordine del giorno che riducesse al minimo i rischi di eventuali ricorsi in sede legale.
E' stato quindi evitato di mischiare interventi quali le telecamere, con altri come gli ascensori, proprio per evitare il rischio che probabili ricorsi consentissero a qualche condòmino contrario di far facilmente annullare tutto in sede legale.

Sulle telecamere comprendiamo che gli 'ultimi arrivati' si meraviglino che proprio chi è in prima fila da anni, a suo rischio e pericolo come il sottoscritto, avanzi perplessità su questi interventi per la sicurezza.
Ma è proprio sulla base della nostra esperienza che non ci sentiamo di illudere gli altri abitanti, delegando la sicurezza a delle telecamere.
Nelle altre zone calde della città di Bologna (per esempio la stazione e la zona universitaria) i tormentoni delle telecamere sono la storia di una costosa sconfitta di questa politica dell'ordine pubblico.
Ne sanno qualcosa i Comitati dei Cittadini che in quelle zone si battono contro il degrado.
Lo spaccio, le risse, i furti, sino ad arrivare agli omicidi, continuano come prima, se non più di prima.

Qui al Garibaldi 2 gli spacciatori già si sono riorganizzati in maniera più astuta:
Non presidiano più l'atrio, ove erano ben visibili. Adesso usano come base, oltre ai soliti appartamenti, i sottoscala e gli angoli più nascosti del palazzo.
Quindi se ci fossero le telecamere previste, sarebbero inutili.
In quegli angoli non inquadrebbero nulla.
Il G2 è un labirinto di anfratti nascosti, che gli spacciatori conoscono bene, in quanto non vengono da chissà dove ma sono residenti da anni nello stabile, sia da proprietari che da inquilini.


Quello che serve veramente è continuare a collaborare con le forze dell'ordine, segnalando ogni movimento sospetto, non abbassando la testa di fronte ai tentativi di intimidazione, non girandosi dall'altra parte quando si vede qualcosa di illecito.
Quello che serve è la passione civile, la gioia, la speranza che hanno caratterizzato la festa della Befana 2003 e le ultime assemblee.
Quello che serve è continuare la campagna di sensibilizzazione di tutti i cittadini del territorio, per superare definitivamente i pregiudizi e i 'mal di pancia' che purtroppo ancora albergano tra la popolazione nei confronti di chi abita in via Garibaldi.
Quello che serve è arrivare finalmente all'accordo di programma per dare finalmente il via alla costruzione degli alloggi riservati agli gli abitanti del Garibaldi 2 che si dovranno temporaneamente trasferire durante la ristrutturazione, alla realizzazione della caserma dei carabinieri e del comando dei vigili urbani.

ANGELO RIZZI, PORTAVOCE DELL'ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DI VIA GARIBALDI 2


Calderara di Reno (Bo), 30 gennaio 2003


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