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CONTRIBUTO AL PROGETTO
OLTRE LA STRADA



Un progetto di intervento sullo sfruttamento della prostituzione nella zona ovest di Bologna e Provincia non può non tener conto dell'evoluzione della situazione all'interno dell'ex Bologna 2 di Via Garibaldi 2 a Calderara di Reno.
Questo perché lo stabile è da anni base di sfruttatori, alloggio e luogo di lavoro delle prostitute, con molti disagi e rischi per gli abitanti e i lavoratori della zona.
A tutt'oggi si continua a notare la presenza di prostitute all'interno dello stabile.
Siamo come sempre impegnati a monitorarne la presenza, per segnalarla agli organi competenti.
Sino al marzo 2000 (data del sequestro di una cinquantina di appartamenti dell'ex Bologna 2), più di cento prostitute alloggiavano nello stabile e lavoravano sia in casa che in strada nelle vie ora oggetto dell'intervento delle Unità dì Strada.
Le prostitute erano quasi tutte originarie dell'est europeo (albanesi, moldave, ucraine, russe, ecc.)
In seguito a questo intervento giudiziario, è facile presupporre che il numero delle prostitute dell'est europeo siano sensibilmente diminuite in strada e che gli sfruttatori abbiano dovuto riorganizzare il loro giro.
A riprova di questa riorganizzazione è da sottolineare l'ultima inchiesta che il 25 gennaio 2002 ha portato all'arresto di 15 magnaccia (ben 11 italiani).
La magistratura ha raccolto numerosi elementi per sostenere l'ipotesi di associazione a delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini sono state condotte nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Como.
La storia degli ultimi anni all'ex Bologna 2 offre alcuni spunti di riflessione.
Le prostitute provenienti dall'est europeo trovano alloggio in zona.
Attorno a loro si forma una estesa rete di collusioni e connivenze.
Che siano società immobiliari o che siano piccoli proprietari un ruolo fondamentale lo assume chi cede l'alloggio lucrando sulla prostituzione.
È riduttivo considerare 'feroci' bande di albanesi come gli unici gestori di tutto il traffico.
Al contrario le bande di protettori sono di varie nazionalità sino a formare delle vere e proprie multinazionali del crimine.
Il raggio di azione delle bande dedite allo sfruttamento della prostituzione è sempre molto ampio.
Questo può vanificare rapidamente i lavori dì contatto delle unità di strada, in quanto gli spostamenti sul territorio nazionale sono rapidi e modulati dai magnaccia ove in quel momento l'attività sembra più redditizia e sicura.
Per arginare la tratta delle nuove schiave è necessario smantellare le bande criminali e le loro reti di collusione.
Il contributo delle prostitute che denunciano i loro protettori è fondamentale ma tutti quelli che operano in questo settore devono fare in modo che le denunce e i reinserimenti non siano temporanei o fittizi.

Angelo Rizzi, portavoce dell'
Associazione per la Rinascita dell'area di Via Garibaldi 2
Calderara di Reno
28 giugno 2002




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