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NOTIZIE CALDERARA
NOVEMBRE 2003


Sala vince la lotteria di Calderara.
                                                                                  Regalati migliaia di euro (nostri)

Dai Gruppi
Consiliari
I confini tra Sala Bolognese e Calderara di Reno sono cambiati




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Risposta

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La "casa dei confini"

Zona: il quadrilatero tra Persicetana, Trasversale, Reno e Tangenziale.
Comuni: Sala Bolognese e Calderara.
Confini: irregolari.
Problemi: molto omogenei (mobilità, rapporto tra zone coltivate e abitate, subsidenza del terreno e inondazioni, contraddizioni tra sviluppo e ambiente, servizi da dare a tante frazioni importanti...).
Questi gli ingredienti di una geografia che vede il nostro territorio incunearsi in quello di Sala e occupare zone di forte interesse per loro, come a Tavernelle, dove sorgerà una stazione del Sistema Ferroviario Metropolitano, la più importante sfida per la mobilità dei prossimi decenni (per Calderara sarà al Bargellino).
Per noi è una zona marginale, in gran parte occupata dalla fascia di rispetto del torrente, con una manciata di famiglie che necessitano di servizi, costosi da erogare.
Perchè non modificare i confini e assegnare a Sala quel territorio?
Personalmente sarei favorevole ad andare oltre, indagando anche la possibilità di fonderci con Sala, traendo vantaggi dall'apposita legge regionale, per cui ho visto con favore la proposta di razionalizzazione, valutata accuratamente dall'intero gruppo dell'Ulivo.
Alla fine i vantaggi per una migliore gestione del territorio sono parsi evidenti.
In Commissione e in Consiglio Comunale ho apprezzato l'interessante contributo, pur contrario, di Sinistra Reno.
Un ampio resoconto storico condito da preoccupazioni ambientali, che abbiamo raccolti e indagato, derivandone infine tranquillità rispetto anche all'importantissima zona davanti a Villa Terracini, sottoposta a vincoli e su cui Sala intende procedere con una valorizzazione adeguata, omogenea alla villa.
Abbiamo recepito i valori espressi dal consigliere Bonomi ma non concordiamo con una gestione troppo "museale" del territorio.
Le civiltà e amministrazioni che si sono succedute da secoli hanno intepretato le esigenze della propria popolazione.
La capacità di ognuna è misurabile nell'equilibrio realizzato tra sviluppo economico, crescita sociale, qualità della vita e sfruttamento del territorio.
Non vogliamo ingessare l'evoluzione rifiutando risposte adeguate ai problemi del momento.
Con l'intervento del Polo, come mi aspettavo, si è passati ad una più banale visione "condominiale" della cosa pubblica.
Noi abbiamo speso per la loro stazione, loro ci hanno pagato metà di via Stelloni Ponente ma a noi non serviva, quanto vale il terreno, le fogne di Tavernelle scaricano nel loro depuratore però....
Non nego che i conti vadano fatti, ma non è questa la sola funzione delle amministrazioni.
Dare risposte alla migliore organizzazione del territorio, anche attraverso aggiustamenti dei confini, non è equivalente a spostare la rete del cortile tra due condomini.
Le opere pubbliche realizzate da una amministrazione sono usufruite anche dai cittadini dell'altra: i calderaresi possono iscriversi alle società sportive di Sala e usare i loro impianti, passeggiare nei loro giardini, partecipare alle loro feste, percorrere le loro strade ... e viceversa.
Non sono ingenuo e so che il territorio significa anche soldi per oneri di urbanizzazione in caso di cementificazione (abitazioni o fabbriche che siano) ma questo non può diventare l'unico metro di misura anche se purtroppo a questo i Comuni si stanno piegando a fronte dell'inesistente federalismo fiscale, di finanziarie che la Destra rende sempre più vincolanti pur tagliando l'autonomia di incasso e spesa degli Enti Locali in contrasto con le leggi costituzionali, e pressati dalla necessità di trovare soldi per mantenere l'elevato livello di servizi forniti.
Scendendo sul terreno delle beghe da cortile mi limito ad osservare che Sala e Anzola hanno rinunciato ai propri Progetti di Riqualificazione Urbana (PRU) concorrendo assieme a Calderara a presentare un unico progetto di recupero del residence Bologna 2.
La regione contribuirà così con più di 6 milioni di Euro, che sono l'equivalente, pesato in oneri di urbanizzazione, di 500 appartamenti.
Appartamenti che non dovremo far costruire evitando così i costi di strade, scuole, fogne ...
Ragionando con la metrica del Polo dovremmo ammettere che li abbiamo rubati alle casse dei Comuni di Sala e Anzola ed ai loro abitanti.
I conti vanno fatti alla fine di un periodo, non pesando col bilancino ogni singolo intervento dell'uno o dell'altro Comune.
Noi continuiamo a lvorare col cuore e con la testa, oltre che con la tasca.

Buone feste da Vanni Pancaldi
Capogruppo CentroSinistra "L'Ulivo"



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