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NOTIZIE CALDERARA
DICEMBRE 2001


Sicurezze e microdelinquenza


Dai gruppi Oggi non basta più essere attivi ed efficaci, bisogna prevedere in anticipo quello che succederà e disporsi nel modo giusto per evitare di dover poi agire solo per tamponare le emergenze




Anni fa in vacanza conobbi un romano e la sua simpatica famiglia.
Ci frequentammo per un periodo, assieme ai loro parenti e amici.
Era il solito gruppo di romani chiassosi e divertenti anche se certamente non "burini", visto che lui era discendente diretto della famiglia Borromeo, quella del famoso cardinale milanese dei Promessi Sposi.
Il loro simpatico grido di battaglia era quello di "Avvantaggiamose!".
Significava predisporre le cose ed agire in maniera tale da mettersi nelle condizioni migliori per affrontare quello che sarebbe venuto in seguito.
Ad esempio, in gita, avvicinarsi ad un ristorante per tempo in modo da essere serviti per primi velocemente, ed avere più ore disponibili al pomeriggio.
Lo stesso concetto che, più seriamente, da qualche anno i soliti ambienti manageriali hanno definito con una parola: Proattivo.
Oggi non basta più essere attivi ed efficaci, bisogna prevedere in anticipo quello che succederà e disporsi nel modo giusto per evitare di dover poi agire solo per tamponare le emergenze.
Una volta chi poteva ingrassava il conto in banca e si rilassava, poi ha dovuto sistemarlo nei Bot per ripararlo all'inflazione, quindi nei fondi comuni di investimento perché se il denaro si ferma è perduto e infine direttamente in Borsa, perché chi non lo fa è perdente, anche se spesso prende legnate terribili e raggiri, come quando ti dicono di non farti cogliere dal panico e di non mollare e poi i grandi capitali scappano e lasciano i piccoli a piangere.
Così siamo diventati tutti più ansiosi, in anticipo.
Naturalemnte la parola, al di là delle battute, ha un contenuto positivo, serve a garantirsi un futuro migliore attivando oggi quelle azioni che sarebbero complesse o infattibili domani.
E qui entro nel pieno nel tema: le insicurezze e come tentare di creare un percorso proattivo per ridurle.
Le insicurezze al plurale, perché non è vero che i nostri cittadini vedono solo il problema delinquenza ma si preoccupano di almeno cinque grandi categorie: il lavoro, la salute, i soldi, l'ambiente, l'incolumità.
Sicurezza sociale, ambientale e individuale per sintetizzare.
Tutti siamo esposti all'esasperazione giornalistica su questi temi, che da millenni affliggono l'umanità, anche se oggi in misura enormemente minore almeno nella nostra comunità.
Se due turisti mangiano un pesce velenoso nell'arcipelago di Tonga,dopo 3 passaggi televisi della notizia molti guardano con sospetto il pescivendolo e cambiano la prenotazione in agenzia per andare in alta montagna.
Noi dell'Ulivo, al contrario di altri sempre sicuri di sé in quanto unti dalla verità e temprati dalla traversata del deserto, non abbiamo ricette miracolose ma vorremmo usare un po' la ragione, provare, sbagliare, e riprovare fino a trovare le soluzioni migliori possibili per i cittadini.
Prendiamo il tema delinquenza, altri li tratterò in futuro.
In tanti, io stesso, siamo stati toccati da una ondata di microdelinquenza che ha investito soprattutto Longara.
Abbiamo pensato, come dice l'ordine del giorno da noi presentato e votato all'unanimità in Consiglio Comunale, che bisogna da subito, in maniera attiva, coordinare con le autorità di pubblica sicurezza una azione preventiva e repressiva sul territorio, senza isterismi e senza abdicare al proprio ruolo.
Visto che qualcuno ha frainteso un mio commento lo chiarisco meglio: una Giunta che dovesse rivolgersi ad istituti privati (i "vigilantes") per cercare di garantire la sicurezza dei cittadini, al di là dell'efficacia di una simile iniziativa, vorrebbe dire che è incapace di gestire il territorio e dilapida le risorse fornite dalla comunità e quindi merita di andarsene.
In maniera proattiva abbiamo anche proposto di ampliare il presidio sul territorio rinunciando alle attività burocratiche delle forze di polizia delegandole ad altre zone e di attivare un monitoraggio che metta in grado il Sindaco di conoscere l'andamento del fenomeno e di coordinare con le forze dell'ordine le iniziative più opportune.
Dalla messa in opera di strumenti di deterrenza, all'informazione corretta alla popolazione, alla divulgazione di semplici tecniche che riducano l'esposizione al fenomeno.
Un grande tema entrato nella discussione e che ha una grande valenza è quello della progressiva e continua riduzione delle situazioni di degrado sociale sul territorio, come quella di Garibaldi 2, su cui sono attivamente impegnati il Sindaco e la nostra Giunta.
Non voglio certo indicare colpevoli che non conosco ma se ogni comune, Bologna in testa, affrontasse assieme agli altri ed alla regione questo tema, seriamente e facili e assurdi slogan ("ci vogliono le bombe"), probabilmente si contrasterebbe efficacemente il radicamento di aggregazioni criminali, e della loro manovalanza.
Non si eliminerà il problema, ma si potrebbe ridurlo al minimo livello fisiologico.
Spesso al tema sicurezza (dalla delinquenza) viene associato quello dell'immigrazione.
Ne ho già parlato in un articolo a conclusione di un'iniziativa del nostro gruppo, ma vorrei ricordarlo brevemente.
Situazioni diverse portano maree di persone ad approdare ai nostri territori in cerca di lavoro, sicurezza alimentare (la fame è una grande molla per lo spostamento) e incolumità (la guerra fa piacere solo a pochi violenti fanatici e a qualche affarista).
Fra questi c'è anche chi tenta scorciatoie che portano alla delinquenza, ma tanti altri le rifuggono e d'altronde noi e le nostre società abbiamo bisogno del loro lavoro.
Ci siamo accorti che non possiamo intervenire solo con assistenzialismo e buonismo.
Non fa crescere noi e loro e ci espone al rischio della reciproca intolleranza: serve una conoscenza maggiore delle nostre reciproche differenze.
Quelle che si conosce meglio non fa paura.
Abbiamo quindi dato una veste più organizzata alle tante iniziative, nell'ambito dell'Assessorato ai Servizi Sociali tramite un Percorso di Accesso che permetta ai migranti di accedere alle risorse con chiarezza su diritti e doveri, e di doveri, e di migliorare la loro integrazione nella nostra comunità, dando anche a noi la possibilità di entrare in contatto con le loro culture.
Questo permette di creare un differenziale sempre maggiore tra chi vuole partecipare ad una comunità allargata e chi intende seguire solo le strade più oscure.
Abbiamo cercato di essere proattivi, vedremo i risultati.

Vanni Pancaldi
capogruppo L'ULIVO-Centro Sinistra