Asian food

COMUNE DI CALDERARA DI RENO


Provincia di Bologna






OSSERVATORIO GIOVANI

1996 - 1998


"PROGETTO ICARO"
(Primo Documento)


Con il supporto pedagogico della cattedra di Pedagogia Speciale del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Bologna

Conduttrici e referenti:

Susi Bagni
Donatella Esposito








INDICE


Copertina realizzata da Elena Franzolin
della Classe 2B dell'Istituto Statale d'Arte di Bologna

Progetto Icaro

Nasce il Progetto Icaro
Ringraziamenti
Progetto
Dati sulla metodologia Università
Fasi realizzate
Aggiornamenti

Comune di Calderara di Reno

Cenni storico geografici
Fotografia della popolazione giovanile del comune

Progetto Video

Progetto
Lettera ragazzi al Consiglio Comunale
Fantamappa
Lettura Università dell'esperienza video

Questionari Giovani

PRIMA FASCIA (11-13 ANNI)
Questionario
Considerazioni

SECONDA FASCIA (14-24 ANNI)
Questionario
Considerazioni

Questionario commercianti

Questionario
Considerazioni

Considerazioni interviste

Amministrazione (assessori - centri civici - biblioteca - servizi sociali - polizia municipale)
Ausl
Scuola - Ciop
Associazioni
Polisportive
Parrocchie
Partiti

Considerazioni argomenti chiave

Mobilità
Offerta
Disagio
Droga

Letture Università

Assessori e Sindaco
Centri Civici
Biblioteca
Polizia Municipale
Ausl
Scuola
Associazioni
Polisportive
Parrocchie
Questionario Esercizi Commerciali
Questionario Giovani
Partiti Politici
Letture finali

Appendici

Appendice a - elaborazione dati anagrafici (24 pag.)
Appendice b - elaborazione dati questionaro 11-13 anni (88 pag.)
Appendice c - elaborazione dati questionario 14-24 anni (34 pag.)
Appendice d - elaborazione dati questionario commercianti (29 pag.)






NASCE IL PROGETTO ICARO


Perché ...

Il progetto Icaro nasce con l'intenzione di dare un contributo a chi deve o intende rapportarsi con i giovani cittadini del nostro territorio.
Giovani intesi come importante risorsa della nostra società, come grande potenziale umano attraverso cui passa la capacità degli adulti di trasmettere valori, responsabilizzazioni, idee, progetti di vita e quindi la volontà e il dovere di creare opportunità, di favorire la crescita e la formazione delle nuove generazion, di dare risposte al disagio che esse esprimono nella faticosa ricerca della propria identità.
Giovani, non visti come categoria debole da proteggere e da accudire, da plasmare o da recuperare, a cui organizzare il tempo "occupato" e quello "libero" ma bensì riconosciuti quale realtà attiva in grado di partecipare alla gestione dello sviluppo socio-culturale di un paese e di essere protagonista della propria crescita.
Al fine quindi di tutelare il diritto di essere giovane è importante da parte del mondo adulto e delle istituzioni mettere in campo canali di ascolto capaci anche di intepretare i messaggi spesso codificati e nascosti che i giovani lanciano.
Ecco che allora l'osservatorio rappresenta una sorta di grande orecchio/istituzionale a cogliere aspettative e disagi dei giovani e una chiave d'avvio per politiche giovanili sempre più mirate ed adeguate.


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PROGETTO VIDEO



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PROGETTO
UN'ANALISI DELLE FANTAMAPPE E DEL VIDEO


Si tratta di due differenti strumenti intesi rispettivamente a rilevare e a "raccontare" il punto di vista dei giovani sul loro ambiente di vita, la percezione che hanno del proprio spazio fisico e psicologico di movimento, di gioco - comunicazione - divertimento.
L'uno - la fantamappa - basato sul linguaggio grafico liberamente supportato dal linguaggio verbale scritto, è volto a rilevare le rappresentazioni mentali e le percezioni dei giovani di Calderara, Lippo, Longara sui contesti quotidiani di vita, incontro, aggregazione, svago.

La fantamappa propone una piantina di Calderara e dintorni e suggerisce la seguente consegna:
  1. prendi i pennarelli;
  2. indica sulla mappa i posti da sballo (in rosso), quelli così così (in verde) e quelli out (in blu);
  3. spiega e commenta le tue scelte liberamente


L'altro - il videocollage - è volto a mostrare lo "sguardo" dei giovani sul loro essere giovani, oggi, a Calderara e zone limitrofe, sul loro rapporto con il territorio, con gli adulti, con le istituzioni.
Il videocollage propone un interessante ed agile montaggio frutto di molte ore di riprese fatte, secondo la logica del video-clip, in altrettanti punti di aggregazione giovanile di Calderara, Lippo, Longara.
È il prodotto del lavoro e della partecipazione attiva dei ragazzi, sia per quanto riguarda il montaggio, sia per quanto riguarda la "punteggiatura" interna fatta di poesie, dialoghi, musiche, disegni, performances.

1. Le Fantamappe

Le Fantamappe compilate dai giovani sono 74.
Hanno lo scopo di elencare e di quantificare i posti out, quelli così così e quelli da sballo.
Ma, come vedremo, esse comunicano e visualizzano svariati messaggi; la rappresentazione che i giovani hanno del loro spazio vitale, i loro rapporti con gli adulti e le istituzioni, i desideri e le aspettative, i disagi e le "rinunce".
In particolare, dalle Fantamappe emerge, e con forte evidenza, il che cosa vorrei dei giovani.

Abbiamo individuato alcuni sistemi di categorie che ci guideranno nell'analisi dei dati e nella loro lettura:

All'interno di queste categorie i luoghi vengono elencati a partire da quelli maggiormente indicati 1.1 Posti out

1.1.1 Contesto urbano e aspetti logistici
Via Garibaldi e Bologna 2
         sbirri infami
         qua ci sono gli sbirri e le prostitute
         sbirri e zoccole
         sono luoghi sconci


Pochi bus a Lippo
Longara
Longara (escluse le case di Maddy e di Dedo)
Ferrovia


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1.3 Posti da sballo
1.3.1 Contesto urbano e aspetti logistici
Indicati una sola volta
Via Garibaldi:
      ci sono i troioni
Via Garibaldi e B2

Via Persicatana e Borgo Panigale


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Questionario Giovani
(11/13 anni)



Distribuito ai ragazzi/e
delle scuole medie di Calderara di Reno



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4) IL TERRITORIO
a) Se il governo del territorio di Calderara fosse nelle tue mani ?
      a1) Cambieresti
      a2) Costruiresti
      a3) Elimineresti
      a4) Inventeresti


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4) TERRITORIO

a)
- Sul cosa cambierebbero la maggior parte o non risponde, poi seguono la scuola e niente
- Su cosa costruirebbero la maggior parte risponde il cinema poi seguono la piscina e il parco e un ugual numero non risponde
- Su cosa eliminerebbero la maggior parte non risponde o risponde niente poi seguono la scuola e il Residence Bologna2
- Su cosa inventerebbero la maggior parte non risponde o risponde niente poi seguono il parco divertimenti e la discoteca.

b) Alla domanda che chiedeva di scegliere non più di 3 luoghi elencati e di indicare come i ragazzi/e li avrebbero ricostruiti e riorganizzati, i più scelti sono stati la scuola e il parco, seguono gli impianti sportivi, la sala giochi e quasi a pari merito il centro civico, la biblioteca e la parrocchia.
È interessante notare come spesso e dalla maggior parte di loro vengono usati i termini più grande, più bello, più pulito, più colorato per descrivere i loro luoghi ideali così in contrasto con il restrittivo, brutto, sporco e grigio che spesso dominano negli spazi in cui i bambini e i giovani vivono.
Rispetto alla scuola quasi tutti la vorrebbero più grande e colorata con più laboratori, più atrezzature e impianti sportivi.
Molti parlano di computer in ogni aula e armadietti personali per ciascun alunno.
Un numero significativo parla di abbattimento delle barriere architettoniche.
Qualcuno vuole una scuola dove non entri l'acqua quando piove e con i bagni più puliti e qualcuno desidererebbe professori piùà buoni e divertenti.
Rispetto al parco quasi tutti lo vorrebbero più grande, più pulito (anche dalle siringhe) e più attrezzato.
Molti vorrebbero la fontana e uno spazio per i cani.
Altri parlano di uno spazio ricreativo nel parco come una baracchina o un pub.
Rispetto agli impianti sportivi in molti hanno espresso il desiderio di una piscina, qualcuno di campi da tennis e qualcuno di un bar negli impianti.
In molti vorrebbero palestre più grandi.
Qualcuno parla di siringhe trovate nei pressi degli impianti probabilmente a Longara o al Pederzini.
Due ragazze vorrebbero il calcio femminile.
Rispetto alla sala giochi la vorrebbero più grande e spaziosa, più aerata e meno cara.
Rispetto alla parrocchia la vorrebbero più grande, più bella e colorata con più feste.
Il centro civico con più feste, che fosse un luogo per tutti, che avesse gli spazi divisi per età.
Qualcuno vorrebbe un cinema e qualcuno la discoteca.
La biblioteca: più grande e in molti hanno detto con più libri.
Un ragazzo ha detto che non metterebbe l'aula di musica vicino a quella di lettura e un altro ha suggerito una biblioteca con corsi di computer.


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Questionario Giovani
(14/18 anni - 19/24 anni)



Distribuito nelle diverse agenzie per il tempo libero
che operano sul
territorio di Calderara di Reno



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5) IL TERRITORIO
a) Se il governo del territorio di Calderara fosse nelle tue mani ?
      a1) Cambieresti
      a2) Costruiresti
      a3) Elimineresti
      a4) Inventeresti


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5) TERRITORIO

a) Esaminando globalmente le risposte date si vede che coloro che hanno deciso di rispondere hanno rivolto le loro attenzioni principalmente a: tessuto urbano, divertimento e svago. Anche le risposte niente, non equiparabili a non rispondere, sono spesso occorse.
Nel dettaglio:

CAMBIERESTI: con richieste diverse, il tessuto urbano sembra essere quello che più chiedono di cambiare: disposizione degli edifici, incroci, piazza, strade, allargare via Stelloni, barriere architettoniche, palazzi, parco, per un totale dell'8%. La gente/mentalità delle persone è la seconda proposta (7%) ed anche la richiesta, che probabilmente sottende una certa difficoltà relazionale, di cambiamento dei rapporti con le istituzioni e con quegli enti/associazioni di grandi strutture. Troviamo così: sindaco, comune, cassa di risparmio/posta, comando dei carabinieri, Pederzini, chiesa, scuola (6%). Troviamo anche le risposte contrastanti (anche se sottendono un'elaborazione comune di niente (7%) e tutto(4%).

COSTRUIRESTI: grande richiesta ricevono i luoghi di divertimento e svago (con anche qualche proposta provocatoria): cinema, discoteca, ritrovi, pub, bordelli, attrazioni, casa per giovani, centri culturali, biblioteca, lago di pesca, parco, locale con musica dal vivo, parchi di divertimento (33%), in seconda battuta vengono i luoghi deputati allo sport: piscina, pista da cross, campo da calcio, centro sportivo, campo da tennis, palestra (15%). Troviamo poi ancora il tessuto urbano e la mobilità: strade, piste ciclabili, piazza, passaggi pedonali, fontane, metropolitana, case/negozi, parchi (11%).

ELIMINERESTI: Il Bologna2 (da alcuni ragazzi indicato come Meeting) è il luogo che il 29% dei ragazzi eliminerebbe. Anche una piccola percentuale aveva segnalato il Bologna2 tra le cose da cambiare e nell'inventeresti un ragazzo inventerebbe qualcosa contro il Bologna2. Il 5% rivolge invece l'attenzione al tessuto urbano (via Roma, vecchie case, semaforo, passaggi a livello, recinzione scuola). Molto vicina (4%) è la percentuale di chi dice che non eliminerebbe niente.

INVENTERESTI: ancora si trovano i luoghi di divertimento come quelli più richiesti (ritrovo, pub, attrattive per i giovani, cinema, corso di pittura, creperia, discoteca, divertimenti, iniziative, locali, luna park, parco divertimenti) con il 13%. Si ripetono ancora le proposte relative ad arredo urbano, sistemazione urbanistica e strutture sportive (fontane, aeroporto, area scolastica, centro sportivo, campi di calcio, illuminazione, maneggio, mezzi pubblici, pista ciclabile, scuole) con l'8%. Anche la risposta niente ottiene una percentuale rilevabile (5%).

b) ORGANIZZERESTI: tutte le proposte si orientano in due filoni: divertimento e svago; sport

c) Rispetto ai trasporti pubblici la maggioranza dei giovani (57%) ritiene che il territorio non sia sufficientemente servito perché vi è carenza di corse, inadeguatezza di orari e poco servite le frazioni.

d) il mezzo che usano prevalentemente è la moto-scooter

e) alla domanda pensi di continuare a vivere a Calderara la maggioranza (54,4%) risponde perché ci sto bene, piace, ci sono gli amici, c'è la famiglia, ecc.. Il 15,1% dice NO perché non vi abito, non piace, preferisco la città, non c'è niente. Il 30,9% dice NON SO.


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Riportiamo copia dei messaggi più significativi, per la ricerca, lasciati dai ragazzi/e nei questionari:

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- Abbattete il Bologna2!;
- Costruiamo una discoteca al posto del Bologna2;


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Considerazioni
interviste



Lettura delle interviste realizzate presso le agenzie: AMMINISTRAZIONE COMUNALE - AUSL - SCUOLA
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
POLISPORTIVE - PARROCCHIE - PARTITI

Considerazioni in merito a:
MOBILITÀ - OFFERTA
DISAGIO - DROGA



AMMINISTRAZIONE COMUNALE



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Servizi sociali comunali

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Anche se sembrano esserco interventi su casi di nuclei familiari residenti al Bologna2 appare evidente la mancanza di progetti globali che partendo da una programmazione politica si concretizzino attraverso i servizi nell'intento di un percorso di risanamento


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Cosa dicono di voi
Riportiamo alcuni tra i pareri più significativi che sono emersi durante le interviste invitando chi legge a rapportarsi alle interviste di riferimento per una migliore lettura del parere estrapolato e per l'individuazione dei soggetti che si sono espressi

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AZIENDA USL (Settore Materno Infantile)

IL Comune di Calderara è sensibile alle problematiche adolescenziali.
Il problema è che i ragazzi più problematici tendono ad autoemarginarsi ed è molto difficile che si aggreghino.
Bisognerebbe pensare ai bambini del Bologna2 perché hanno diritto a vivere in un ambiente più sano.
Al Bologna2 ci sono anche famiglie serie che hanno avuto la sfortuna di comperare la casa lì.
Ci si auspica una sempre maggiore collaborazione tra i Comuni e l'Ausl per il raggiungimento di un obiettivo comune: il miglioramento dei servizi.
Il centro giovanile di Calderara, poi, prima della ristrutturazione, non era facilmente fruibile come struttura architettonica.
Dal 1991 è iniziata una collaborazione tra lo psicologo che si occupa degli adolescenti e gli operatori (educatori)che sono impegnati nel lavoro con i giovani all'interno del centro civico del Comune di Calderara di Reno con l'obiettivo di sostenere il peso emotivo degli operatori nella difficile relazione coi ragazzi e fornire loro maggiore elementi di consapevolezza delle difficoltà e dei problemi con loro.


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PARTITI

......

Secondo me i centri civici nono sono conosciuti, sono poco pubblicizzati.
Non conosco nessuno anche della parrochia che ne faccia parte.
Secondo me un problema che si ripercuote anche sui giovani è la situazione del Bologna2.
I giovani la vivono male.
Lì ci sono bambini che ci abitano con le prostitute vicino.
C'è droga, ci sono extracomunitari.

Nei nostri club vengono alcuni genitori che abitano lì a parlare e lamentarsi, hanno paura che i ragazzini vivano in quell'ambiente.
È un problema che deve risolvere il Comune. Non è di facile soluzione.
Forse ci vorrebbe più forza dell'ordine.
Credo comunque che se c'è un posto così il comune ha delle colpe.
Tutte queste persone che sono lì, chi ce le ha messe?
Bisognerebbe trovare una soluzione perché ci vive gente non seria ma anche gente seria che si è ritrovata senza saperlo a vivere in una situazione malsana e pericolosa per i bambini.
Il Comune dovrebbe a sua volta fare di più, aiutando l'aggregazione giovanile.
Il centro civico di Calderara, ho l'impressione che sia poco vissuto dai giovani, non conosco le attività che svolge, credo che la maggior parte dei cittadini non le conosce.
C'è da un parte il giovane che non si interessa e dall'altra il centro civico che non fa niente per farsi conoscere.
Un centro civico a mio parere dovrebbe essere autogestito, non ci devono essere adulti ad indicare cosa i giovani debbono fare nel loro tempo libero.
A proposito delle politiche giovanili impostate dall'Amministrazione Comunale io sono in consiglio da quasi due anni e di giovani non si è mai discusso a parte il progetto Icaro, non so, credo che bisogna sprecare molte più energie e tempo.
Dall'esterno sembra esserci un totale disinteresse da parte dell'amministrazione e pochissima scelta culturale nell'offerta.
Una volta mi hanno denunciato il fatto che nella piazzetta della banca mancava un cestino dei rifiuti, io l'ho detto in Consiglio, il sindaco ha preso nota, ma non è successo niente.
Un'altra denuncia era rispetto al parco Morello trascurato con erbacce, siringhe ecc.
Io lo dissi in consiglio e il Sindaco promise che sarebbero intervenuti ma non è stato così e i giovani sono andati loro stessi a pulire.
Se non daremo risposte tempestive ai giovani smetteranno anche di farci domande.


(Forza Italia)


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AZIENDA USL



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Anche per quello che riguarda l'assistenza sociale prevalgono casi di bambini fino ai 14 anni di età segnalati dalle altre aree dell'azienda o dalle istituzioni presenti sul territorio: scuola e comune.
Per la maggioranza sono bambini seguiti perché appartenenti a nuclei familiari con difficoltà già in carico ai servizi.
Queste famiglie per la maggioranza sono di emigrati extracomunitari con seri problemi di sussistenza ed integrazione.
I bambini in particolare e i giovani necessiterebbero di progetti che vedano la collaborazione di più servizi istituzionali e non, utili a facilitare l'inserimento scolastico e sociale e dei quali Calderara sembra esserne, ora come ora, carente così come ricordava anche la responsabile ai servizi sociali dott.ssa Cicero, anche se la richiesta e il bisogno sono in aumento, visto l'andamento in crescita della popolazione straniera negli ultimi anni e alla presenza di realtà come il Bologna2.


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OFFERTA


Molti dei dati raccolti dall'osservatorio evidenziano una significativa carenza sul territorio rispetto all'offerta nei termini soprattutto di opportunità ricreative e d'aggregazione per la popolazione giovanile.
Per un maggior approfondimento di quest'area della ricerca vi invitiamo a leggere i dati dei questionari e l'analisi delle fantamappe e del video fatta dai docenti dell'università.
Tra le esigenze maggiormente emerse dalle dichiarazioni dei ragazzi/e, il cinema risulta essere la principale seguita dalla piscina e da una discoteca.



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TROPPE RETI INTORNO AI CAMPI ....


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Riportiamo alcuni passaggi dell'intervista con i dirigenti dell'UPC:

Se qualcuno vuole chiederci l'utilizzo degli spazi deve venire in forma organizzata, un gruppo di ragazzi ad esempio che si organizzano e dicono "noi vorremmo fare la partita".
In questo caso noi verifichiamo la disponibilità degli spazi e ne permettiamo l'uso.
Possono essere anche ragazzi non tesserati, gente che non frequenta la polisportiva, basta che abbiamo un responsabile al loro interno perché noi non abbiamo un guardiano, quindi l'ultimo che esce chiude la porta.
Quando hanno giocato devono spegnere le luci, chiudere le porte, controllare che i rubinetti siano chiusi.
Nei campi sportivi, invece, durante certe fasce orarie permettiamo di andare in forma anche libera, tipo alcuni del Bologna2 che il sabato mattina si organizzano la partitella, però ciò è possibile solo sul campo di allenamento.


Domanda: Quindi, se c'è una persona affidabile, che si assume una certa responsabilità all'interno di un gruppo con forma organizzata, voi date lo spazio. Giusto?

Sì, c'è la disponibilità sempre che gli impianti non siano utilizzati dalla polisportiva.
Le giornate in cui c'è maggiore disponibilità sugli impianti sportivi sono il sabato e la domenica quando non ci sono le partite di campionato.
Spesso e volentieri il sabato e la domenica sono liberi.


Domanda: Anche la palestra, eventualmente?

Sono più libere. Sì, sono sempre vuote alla domenica

(Benuzzi)


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DISAGIO


Calderara è un luogo in cui esistono molti motivi di disagio: mancanza di identità, problemi dovuti alle forti immigrazioni, il Bologna2 in cui oltre al resto c'è un grosso spaccio di droga pesante...

(dott.ssa Colombo)



La parola "disagio" non significa altro che "mancanza di agio" cioè scomodità.
La scomodità di esseri umani che nella ricerca della propria identità , soffrono, sono confusi e non trovano aiuti, canali nei quali esprimersi realizzando precisi bisogni generazionali e individuali, opportunità di espressione in cui essere protagonisti della propria crescita e formazione.
Il disagio giovanile si manifesta in una molteplicità di aspetti, di cui alcuni con comportamenti più eclatanti e autodistruttivi e sono drammaticamente preoccupanti i dati emessi dal Dipartimento Affari Sociali (da progetto quadro "Socializzazione e creatività minorile") per cui a livello nazionale le espressioni di disagio tra le giovani generazioni sono in aumento: maggiori le denunce per reati commessi da minori, in aumento l'uso e abuso delle droghe e alcool, maggiore il numero dei suicidi e dei casi di morte per disturbi alimentari, dei giovani morti in incidenti stradali spesso a causa di giochi pericolosi, di casi di violenza, di aggressione, omicidio in cui vediamo la presenza dei giovani (dati Dipartimento Affari Sociali).
Il disagio si manifesta anche in comportamenti meno eclatanti, meno visibili e altrettanto preoccupanti, indice di malessere diffuso.
Si può parlare di delinquenza minorile, di devianza, di emarginazione, o rispetto a comportamenti più diffusi, di comuni problematiche adolescenziali, ma certamente ci troviamo davanti a fenomeni così complessi e diversificati, che non crediamo possibile e nemmeno corretto tendere alla definizione di quello che rappresenta il disagio giovanile.
Speriamo quindi di non cadere nella presunzione di chi pensa, in qualità di adulto, dal "di fuori" di una generazione, di fotografarne "il cuore", di poterlo incastrare in facili conclusioni e superficiali generalizzazioni.
Pensiamo però che tutta la società dei "vecchi" (così come i giovani ci definiscono) debba avere:
- la sensibilità di non rimanere indifferente davanti a qualsiasi espressione di disagio uscente dalle nuove generazioni;
- il dovere di trovare mezzi e strumenti necessari a quello che potremmo definire un "lavoro di non conoscenza" del mondo giovanile ma che rappresenta un importante canale di attenzione e comprensione nei confronti dei fenomeni giovanili;
- l'obbligo di fornire risposte al disagio attraverso la messa in gioco di spazi e opportunità che diano ai giovani la possibilità di divenire i "curatori-protagonisti& dei loro stessi disagi.

La nostra ricerca, quindi, partendo dal rapporto giovani-servizi, ha attraversato molti degli aspetti, alcuni già pianificati nel progetto base e altri emersi durante l'esplicazione del lavoro, che possono rappresentare alcune delle chiavi di comprensione del disagio giovanile emergente in un territorio, quali ad esempio:
- la carenza di strutture per il tempo libero:
- l'inadeguatezza di risposte nell'offerta;
- la dispersione scolastica;
- la disoccupazione;
- le caratteristiche territoriali (posizione, identità storica e culturale, ecc.);
- le problematiche relative alla mobilità;
- la presenza di immigrazione;
- la presenza di particolari focolai di emarginazione;
- le problematiche relative all'ordine pubblico e alla droga;
- le problematiche che i giovani maggiormente adducono ai servizi di sostegno socio-pedagogico.

Perciò vi invitiamo alla lettura di tutte le aree della ricerca perché essa nella sua interezza può rappresentare uno strumento utile a tutti coloro che operando in agenzie frequentate dai giovani faticano a rapportarsi col loro disagio.
In particolare vi rimandiamo alle considerazioni sull'AUSL e relative interviste dove si evidenziano i maggiori disagi addotti dai giovani che si sono rivolti ai servizi.

Immigrazione

(Vedi notizie storico geografiche, appunti sulla popolazione, Bologna2, interviste e considerazione AUSL)

Il nostro territorio trovandosi in una posizione di periferia rispetto a Bologna e possedendo un'ampia offerta produttiva, si è ritrovato negli ultimi vent'anni a vivere un processo d'immigrazione talmente veloce e massiccio da richiamare in causa risposte e capacità di socializzazione, formazione e integrazione socio-culturale che Calderara non è stata in grado, come del resto altri comuni d'Italia, di offrire.
Ne è derivata una situazione considerevolmente a rischio, se pur contenibile, che ha permesso il sorgere di realtà/ghetto quali concentrazione di disagio anche minorile (Bologna2 e edificio del Bargellino).
Non esistono ad oggi progetti a favore dell'integrazione sociale delle numerose famiglie straniere domiciliate o residenti sul territorio (anche se ci sembra corretto registrare l'informazione da noi raccolta per cui un corso a sostegno delle donne straniere, organizzato dall'assessorato alle Pari Opportunità, partirebbe per la prima volta nel mese di ottobre '98) e soprattutto rispetto alla popolazione giovanile, iniziative nelle scuole utili all'inserimento dei bambini stranieri.
In queste parole l'Assistente Sociale Panzardi dell'AUSL ci riporta la sua esperienza:
Il problema che sta alla base nel territorio di Calderara è caratterizzato dall'affluenza di nuclei extracomunitari con relative difficoltà d'integrazione a livello territoriale.
Per i bambini extracomunitari non è facile confrontarsi quotidianamente con due culture differenti, quella in casa e quella fuori casa, che spesso danno indicazioni anche diverse e contradditorie anche se i bambini hanno molte risorse e riescono a superare le difficoltà iniziali di un inserimento in un contesto ambientale diverso da quello d'origine.
In alcuni casi però possono lanciare segnali di malessere psicologico che richiedono l'intervento della psicologa.
I genitori extracomunitari spesso fanno fatica a comprendere il ruolo dello psicologo e portano saltuariamente i bimbi agli appuntamenti in modo discontinuo.
Spesso ci scontriamo con culture diverse perchè hanno una gestione ed educazione dei figli molto differente dalla nostra.
Per loro è inconcepibile che i servizi facciano segnalazione al tribunale rispetto ai bambini che vivono in condizioni igieniche precarie o che sono così poco seguiti dai genitori da far pensare a uno stato di abbandono, dal momento che per la loro cultura non sono abituati ad ingerenze dell'autorità nell'ambito della famiglia.
Ho avuto anche esperienze molto belle con famiglie di extracomunitari che poi si sono ben inseriti nel tessuto sociale e ci hanno aiutato ad agganciare altre famiglie in difficoltà.


Alcuni nostri interlocutori hanno fatto riferimento all'associazione araba "Allatlass" in particolare all'incarico assegnato dal nostro comune al presidente quale mediatore culturale operante nella scuola.
Riportiamo le parole dell'assistente sociale AUSL:
Abbiamo qualche collaborazione con "Allatlass" (associazione culturale e teatrale per l'integrazione degli stranieri) ma gli extracomunitari non amano il mediatore, preferiscono ricorrere ad un amico.
Non abbiamo comunque sufficienti informazioni rispetto a questo ruolo che sicuramente si limita però alla scuola materna e alle elementari.
La preside della scuola media in un incontro a carattere informale ci ha fatto notare le notevoli difficoltà che la scuola e i docenti incontrano davanti all'inserimento di bambini stranieri che spesso arrivano senza conoscere una parola della nostra lingua.
Questi bambini sono purtroppo condannati ad una emarginazione forzata anche a causa della carenza di mezzi, risorse umane e finanziarie necessarie ad accoglierli.
Per quanto riguarda la presenza di stranieri minori in agenzie del tempo libero vediamo che si verificano concentrazioni là naturalmente dove esistono rare sensibiità, capacità di accoglienza o input etico-religiosi e ci riferiamo ad esempio alla parrocchia o al settore podistico di Lippo dove troviamo il sig. Montaguti Romano particolarmente disponibile a seguire bambini del sud o stranieri residenti in paese, a condurli personalmente alle attività sportive e alle visite mediche.
Egli infatti ci racconta:
Denaro non ne hanno e i genitori non li seguono, non vengono mai ad accompagnarli.
Oltre ale visite mediche con le varie analisi, in molti casi sono state diagnosticate delle anemie.
Noi quando li portiamo a casa a volte vediamo cosa mangiano in molti casi in un unico piatto.
Ma non ne hanno le possibilità.
La farmacia della Birra ci ha offerto gratuitamente anche dei medicinali che dovevano essere dati ad alcuni del Bologna2 per poterli sostenere.
Però le anemie sono state scoperte da visite mediche che non avevano mai fatto.

Domanda: Per quanto riguarda questi ragazzini pensate che siano seguiti a sufficienza dalle istituzioni, dalla scuola, dal Comune, dall'Azienda USL?
Penso che siano i genitori che non collaborano ma le istituzioni oggi sono presenti. Questi genitori con difficoltà però hanno solo delle esigenze e non danno nulla, è difficile rapportarsi.
Domanda: Quindi se non ci foste voi a dare il vostro aiuto volontario, ci sarebbe un'istituzione, quale?
Sarebbe presuntuoso pensare di non essere sostituibili. Noi li portavamo anche in piscina d'estate con una ragazza ...
Parlare d'integrazione e d'immigrazione non significa riferirsi solo a cittadini stranieri ma anche a molti giovani la cui famiglia appproda a Calderara per motivi di lavoro e che si ritrovano a fare i conti con un territorio che non conoscono, a dover imbastire nuove relazioni, incontrando dolorose difficoltà, così come giustamente ci ricorda una ragazza da noi intervistata.
Noto che a Calderara c'è tra i giovani un problema di integrazione. Calderara è un paese in espansione e arrivano molti nuovi giovani, c'è la difficoltà da parte loro d'inserirsi e d'integrarsi nei gruppi già formati.
Sarebbe importante creare delle organizzazioni che possano essere un punto di riferimento per questi nuovi giovani, un aiuto.


Bologna2

Il complesso edilizio, sorto alla fine degli anni '70 sul territorio del comune di Calderara di Reno, destinato a "casa albergo", noto alla cittadinanza come "Bologna2", fin dall'inizio ha presentato una serie di problemi sociali, di ordine pubblico e igienici hanno finito per caratterizzare l'immobile quale realtà di degrado cronico ed emarginazione radicata, così come sintetizza il Sindaco:
La grandezza del Bologna2, un residence di 194 mini-appartamenti, ove per una serie di fattori, si addensano strati "deboli" della popolazione, fa crescere l'incidenza dei casi sociali in rapporto alla popolazione, rispetto a comuni della stessa grandezza demografica dal nostro.

Le cause che determinano il nascere e il permanere di un tale focolaio di disagio sociale sono:
- l'aspetto strutturale (frazionamento in tante unità abitative a bassa metratura);
- la posizione (l'immobile è sorto in una zona isolata rispetto ai centri abitati).
A queste seguono:
- il richiamo e accorpamento di più situazioni disagiate favorite dai costi dalle case, dalla speranza di trovare un lavoro in un territorio produttivo e purtroppo dalle altre opportunità di guadagno che l'immobile offre (prostituzione, droga, ecc.);
- la presenza di malavita organizzata che gestisce i traffici di droga e della prostituzione e che come sappiamo mette più facilmente radici là dove esistono situazioni di povertà ed emarginazione;
- lo stato di degrado ambientale ed urbanistico dell'immobile che favorisce il degrado sociale.

Vediamo con l'aiuto di alcuni dati da noi raccolti dalle interviste, dalla Polizia municipale e altri rilevati dal documento emesso dal comune di Calderara Recupero Urbanistico del Bologna2, che all'interno del Bologna2 vivono:
- i cittadini che in buona fede avevano creduto di trovare un tranquillo appartamento a buon mercato, presso il residence Bologna2 a contatto con la natura e non lontano dalla città;
- persone non residenti (62%)
- famiglie di immigrati o di extracomunitari, nuclei impossibilitati spesso a sostenere le comuni spese di sopravvivenza e quindi per la maggior parte in carico ai servizi sociali del comune o dell'AUSL;
- cittadini stranieri, in particolare donne dedite alla prostituzione;
- tossicodipendenti e disadattati;
Ma soprattutto:
- gli interessi di alcuni soggetti criminali che sfruttano la situazione di emerginazione e di povertà come questa e trovano il modo nel tempo di trasformarle in fortezze inespugnabili.
In particolare per quanto ci riguarda:
- 46 minori dagli 11 ai 18 anni
- 12 dai 6 agli 11 anni
- 24 dai 0 ai 6 anni
- 62 minori di età inferiore ai 25 anni
- 31 femmine
- 31 maschi
- 29 stranieri

È inevitabile quindi il riflettersi ad ampio raggio di una simile situazione sul territorio che la ospita e logica la prorompenza con cui tale argomento è uscita da ogni parte della ricerca in riferimento a problemi territoriali, disagio, droga, ambiente, immigrazione, prostituzione.
È interessante infatti l'enfasi e la determinazione con cui i giovani si sono espressi rispetto al Bologna2, non abbiamo riscontrato per nessun altro argomento un così alto livello di interesse e soprattutto è raro che i giovani si siano espressi su una problematica territoriale in modo così spontaneo e libero da sollecitazioni.
È significativo anche notare come il Bologna2 sia vissuto allo stesso modo dalla quasi totalità dei giovani che lo percepiscono come un contenitore di degrado e al contempo ne gridano la distruzione in enunciazioni come queste che si ripetono simili in molte fantamappe e numerosi questionari:
- Voglio il Bologna2 al rogo
- Demolite il Bologna2
- Abbattete il Bologna2
- Eliminerei il Bologna2 non per razzismo ma per eliminargli la malavita
Nei due questionari, inoltre, alla domanda cosa eliminaresti a Calderara? nella fascia 11-13 anni la maggior parte risponde il Bologna2, al secondo posto la scuola, nella fascia 14-24 anni su 149 in 43 eliminerebbero il Bologna2.

Naturalmente il problema Bologna2 è emerso anche da molti interlocutori adulti, tra cui anche il parroco di Lippo:
A proposito del Bologna2, è difficile rapportarsi con una realtà indefinita e talmente sempre in evoluzione.
Le persone cambiano continuamente, ci sono delle famiglie con cui siamo in relazione, ci sono anche degli anziani che cerchiamo di seguire.
La realtà del Bologna2 è uno schifo per cui credo che il problema dovrebbe essere affrontato in modo abbastanza serio e non soltanto dire "non si sa cosa fare", no, qualcosa si può fare.
Intanto cambiandogli destinazione d'uso, perché finché rimane albergo sarà un gran bordello.
In secondo luogo far intervenire l'igiene che dovrebbe chiudere tutto, bagni, ecc...

Domanda: E le famiglie che ci sono?
Se noi vogliamo, possiamo far saltar fuori le case necessarie per delle emergenze così grosse.
Credo che un impegno del Comune, anche se non a breve termine, però dovrebbe esserci.
Stando così le cose, sarà sempre peggio e allora questo è lasciare andare alla malora non tanto degli edifici ma anche le famiglie che ci sono, compresi i bambini che crescono educati alla violenza perchè continuamente sono spettatori di violenza e di una sessualità che è vendere il proprio corpo e basta.
Questa è la responsabilità morale che un Comune ha sulla coscienza, tutti dal Sindaco in giù.


Tra le tante considerazioni espresse ci sembra interessante quella di Emanuela, allenatrice del pattinaggio:
Io riscontro invece l'inconveniente della vicinanza della palestra col Bologna2, ci vorrebbe un maggiore controllo perché qui escono ed entrono ragazzini di tutte le età, a volte vengono da soli e se l'allenamento finisce alle 21,30 è buio e non c'è nessuno fuori che controlla.

Parlare quindi di intervento sociale a Calderara significa dire Bologna2 come appunto afferma l'Assistente Sociale Panzardi.
Gli interventi sono quasi tutti concentrati al Residence Bologna2 e all'immobile del Bargellino.
Dal BO2 vengono con l'autobus, dal Bargellino fanno più fatica ma si organizzano tra loro.
Noi non riusciamo ad intervenire al Bologna2 più di tanti perché si tratta di privati che hanno rapporti con privati e la delinquenza organizzata dilaga.
Per fare il mio lavoro, nel contesto del Bologna2 si corrono molti rischi e noi Assistenti Sociali non siamo poliziotti.
Sono aumentate moltissimo le richieste del tribunale di indagini socio-familiari su nuclei problematici.
Di solito arrivano richieste di tipo economico soprattutto dal Bologna2 come alimenti o pannolini per i bambini e così via ...

Concludiamo con l'intervento di Ada, giovane iscritta al movimento di Forza Italia:
Secondo me un problema che si ripercuote anche sui giovani è la situazione del "Bologna 2".
I giovani la vivono male.
Lì ci sono bambini che ci abitano con le prostitute vicino.
Cì droga, extracomunitari.
Nei nostri club vengono alcuni genitori che abitano lì a parlare e lamentarsi, hanno paura che i ragazzini vivano in quell'ambiente.
È un problema che deve risolvere il Comune. Non è di facile soluzione.
Forse ci vorrebbe più forza dell'ordine.
Credo comunque che se c'è un posto così il comune ha delle colpe.
Tutte queste persone che sono lì, chi ce le ha messe?
Bisognerebbe trovare una soluzione perché lì ci vive gente non seria ma anche gente seria che si è ritrovata senza saperlo a vivere in una situazione malsana e pericolosa.



Prostituzione

Abbiamo domandato al vice comandante della polizia municipale se al Bologna2 si verificano fermi di prostitute minorenni e così ci ha risposto:
Le prostitute sono tutte giovanissime, qualcuna minorenne ma queste rientrano tra quelli che non sono rilevabili come numerp perché non sono residenti.
Non sappiamo quindi quante giovani anche minorenni domiciliate al Bologna2 siano vittime del mercato della prostituzione e non ci risultano essere mai state sul territorio interventi a sostegno di queste cittadine spesso costrette da loro connazionali a prostituirsi così come ci ricorda l'Assistente Sociale Panzardi:
Mi sono occupata anche di prostituzione.
La maggior parte delle prostitute al Bologna2 sono clandestine e in alcuni casi vengono sfruttate e picchiate.
La provenienza è perlopiù albanese e slava.
Non sappiamo se sono maggiorenni o minorenni.
Mi sono occupata di prostitute con bambini: venivano portate in Italia da connazionali con vane promesse ma che poi le sfruttavano.
La maggior parte vengono in Italia per trovare lavoro e una vita migliore, poi trovano amiche che sono già sono sulla strada e alla fine fanno la stessa vita.
L'appartamento al Residence che costerebbe meno di 40 milioni viene affittato a L. 1.500.000 al mese e in genere ci stanno in tre.
Alcune prostitute si sono rivolte al Consultorio Familiare durante la gravidanza ma non hanno preso mai contatti spontaneamente con il Servizio Sociale Minori, lo hanno fatto solo se costrette da provvedimenti giudiziari.

Abbiamo chiesto al Sindaco cosa il comune fa rispetto al problema prostituzione e così ci ha riferito:
Di fatto niente. È una cosa delicata che dovrebbe essere discussa prima a livello politico.
Nei primi approcci quando il fenomeno non si era ancora cronicizzato le abbiamo invitate ad andare via.
In effetti, anche se è la prassi, non serve a molto caricarle e portarle in questura perchè tanto poi le lasciano libere e la sera dopo sono di nuovo in strada, è solo una perdita di tempo che non risolve il problema.
Qualcuna è capitato che abbia chiesto la residenza.
Lo abbiamo chiesto anche all'Assessore ai Servizi Sociali e Pari Opportunità, dott.ssa Trombetti:
Per quanto riguarda la presenza di numerose prostitute minorenni credo che Calderara risenta, ancora una volta, della vicinanza a Bologna e che la collacazione del residence condizioni fortemente il fenomeno.
I numerosi interventi predisposti dalle forze dell'ordine sull'immobile di via Garibaldi, nel quale convivono realtà di famiglie immigrate, piccola delinquenza, prostituzione, possono talvolta tamponare situazioni di crisi o emergenza ma di certo non possono risolvere le problematiche di carattere sociali presenti.
L'Amministrazione comunale sta vagliando diverse ipotesi e sta predisponendo, con la consulenza di esperti, un progetto che miri al risanamento della struttura.
Ho voluto premettere ciò perchè ritengo opportuno distinguere la peculiare condizione di Calderara, che ospita il residence, dalle analisi sul fenomeno prostituzione, che sicuramente richiede un confronto politico e culturale più ampio che va oltre il nostro ambito.
A proposito di prostituzione nel nostro territorio non possiamo sperare di affrontare come ammministrazione comunale le problematiche sociali che sottostanno al fenomeno.
È che se una di queste ragazze si rivolge ai nostri servizi oppure, se minorenne, viene segnalata dal tribunale, abbiamo gli strumenti per aiutarla.
Troppo spesso, al contrario, le uniche iniziative possibili sono di ordine pubblico.
Non è lo stesso se parliamo di tossicodipendenza perché comunque i tossicodipendenti sono solitamente inseriti nel contesto sociale, vivono in famiglie e insieme ad altri giovani, possono usufruire dei servizi sanitari.
Le prostitute sono al contrario isolate dal contesto sociale, spesso sono straniere sradicate dalla loro realtà con difficoltà di lingua e mancanza di relazioni.
I servizi sociali, dell'Azienda USL o del comune, a seconda che si tratti di minorenni o maggiorenni, prendono in carico i singoli casi laddove si verifichi una segnalazione: l'effettiva possibilità di intervento si verifica in condizioni particolari (per esempio se la segnalazione proviene dal tribunale in seguito a un reato).
Progetti di più ampio respiro, volti alla conoscenza del fenomeno ed al recupero sociale di donne che vivono un disagio, sono destinati a scontrarsi con una realtà estremamente difficile: racket, tossicodipendenza, immigrazione clandestina.
A mio parere un'amministrazione comunale come la nostra non ha gli strumenti operativi necessari per attuare simili iniziative, ritengo auspicabile a tal fine un coordinamento del Comune di Bologna che ha predisposto un "progetto prostituzione" che per l'entità del fenomeno non può che coinvolgere anche i comuni dell'area metropolitana.

Anche l'Assessore Montera alle Pari Opportunità si è espressa al riguardo ma in termini più possibilisti che ci auguriamo possano trovare un riscontro concreto all'interno di un recupero sociale del Bologna2:
Per quanto riguarda il fenomeno della prostituzione, sulla base delle nostre competenze, non mi sembra possibile ed esauriente affrontare una problematica così delicata, che purtroppo vede senpre più protagoniste delle giovani donne, come singolo ente, ma bisogna ragionare in termini di sinergia istituzionale.
Mi riferisco a progetti da definire insieme alle altre istituzioni ed alle associazioni di volontariato, per un supporto, in termini di conoscenza ed analisi ed un possibile contenimento del fenomeno.
So che il Comune di Bologna, per esempio, ha lavorato con un'associazione di volontariato di cittadine nigeriane, alla realizzazione di un progetto denominato "prostituzione sicura".
Mi sembrano eperienze da osservare ed eventualmente da mutuare in un futuro prossimo, per non lasciare intentate delle strade che anche l'ente locale in questo campo potrebbe percorrere.



..........................


DROGA


...

Alcune informazioni ci portano a confermare le supposizioni diffuse tra la cittadinanza e le notizie dei massmedia che individuano nel residence Bologna2 un punto di spaccio di droghe leggere e pesanti comprese l'eroina, dice infatti una madre:
Credo che a Calderara ci sia una percentuale di giovani che fanno uso di droga pesante, non so quantificare, qualcuno lo fa abitualmente e qualcuno saltuariamente.
Il Bologna2 è un punto di spaccio, lì ne trovi quanta ne vuoi e quando vuoi.
Gli spacciatori hanno il metodo di cambiare spesso colui che spaccia ed è difficile prenderli.
Mia figlia si forniva da varie parti, anche a Bologna in centro.

Anche gli operatori del SERT ce lo confermano:
....Il Bologna2 in cui del resto c'è un grosso spaccio di droga pesante ...
Dal nostro lavoro quotidiano a noi risulta che al Bologna2 di Calderara si trova lo spaccio di cocaina, droghe leggere, nuove droghe e anche eroina.


...

Concludiamo queste considerazioni riportando alcuni passi dell'interviste ai SERT (dott.ssa Colombo e Sig. Rambaldi):
I giovani hanno un forte disagio e cercano di placare quest'ansia con sostanza psicoattiva (...) Calderara è un luogo in cui esistono molti motivi di disago.
Mancanza di identità, di una propria cultura, problemi dovuti alle forte immigrazioni, il Bologna2 in cui oltre al resto c'è un grosso spaccio di droga pesante (...) credo che gli enti locali e le AUSL debbano comunicare e collaborare tra loro perchè ciascuno non può riuscire a lavorare da solo (...) dovremmo lavorare insieme sulla prevenzione (...) ogni iniziativa di prevenzione va pensata e preparata molto bene e vanno valutate tutte le ricadute e soprattutto vanno coordinate le varie iniziative, la prevenzione non può essere improvvisata o esaurirsi in uno o due incontri, ma organizzata in modo strutturato e coordinato.
Vi è una profonda necessità di informare e investire nell'educazione a livello famigliare e sociale.
Fare prevenzione in questa prospettiva è in primo luogo un progetto politico di una cultura diversa, se non alternativa "altra" rispetto ai valori oggi imperanti del consumismo.
Stiamo parlando di un'altra cultura del piacere, un'altra cultura del "limite", un'altra cultura del dialogo tra pari, tra generazioni e tra istituzioni ed individui.



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Cosa dicono i giovani di Calderara

ASSOCIAZIONI GIOVANILI

...

Domanda: Rimanendo legati al territorio qual è la vostra percezione individuale rispetto al consumo di droghe?

....

Il problema rispetto alla droga pesante è il Bologna2.
Una volta eliminato quello lo si risolve in gran parte.


....

PARROCCHIE

....

Domanda: Cosa ne pensate del rapporto giovani droga sul territorio?
Basta andare al Bologna 2.
Al campetto se ne trovano di siringhe. Di droga qui ce n'è
.


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Cosa dicono gli adulti

AMMINISTRAZIONE COMUNALE

...

Quella della droga è stata una problematica tuttora ricorrente, droga leggera e anche pesante. Non so quantificare.
Le cose poi sono evidenti e abbastanza visibili, però credo che questo sia un fenomeno che sia rientrato, si sia spostato, anche se sul territorio, ancora a Lippo sicuramente, come sicuramente ancora qua a Calderara, c'è la presenza di tossicodipendenti.
Credo basti il buon senso per capire ciò, partendo da alcuni dati certi, oggettivi, certi episodi, abbiamo avuto dei ragazzi che sono morti per overdose, morti ammazzati, questo non recentissimamente, poi il fatto che ci siano delle siringhe.
Questi sono tutti segnali, per chi non voglia fare lo struzzo.
Il problema c'è, esiste, forse si saranno fatti un po' più accorti sia i consumatori che gli spacciatori, ma non è diminuito.
Non sono un esperto, però nelle siringhe che cosa ci si mette?
Credo che anche adesso se andiamo a girare da qualche parte le possiamo trovare.
Mi basta vedere le siringhe, a Lippo.
Chi vuoi che si buchi se non dei giovani.
Colui che dice che non esiste il problema forse ci crede veramente ma penso che ci sia anche il desiderio che vada oltre un'analisi oggettiva e piuttosto semplice di quella che è una realtà, dal mio punto di vista.
Esistono situazioni di degrado, il Bologna2, e quello è un germinaio di droga.
Dicono che lì, adesso il traffico è più sulla prostituzione, ma non solo: il morto ammazzato per fatti di droga è stato ucciso lì.
Davanti al problema del Bologna2 però gli strumenti che ha a disposizione l'Amministrazione comunale sono veramente strumenti limitati.
Un'Amministrazione comunale ha la responsabilità di fare delle strutture e di fare dei servizi funzionanti poi ti può capitare un incidente come quello del Bologna2, tu fai progetti e poi alla fine per diecimila ragioni ti ritrovi un affare di questo genere.
Di fronte al fenomeno droga, la sola cosa che non si possa fare è l'indifferenza.
Poi è chiaro che l'Amministrazione comunale non può crearsi un corpo di vigilanza, poliziotti o quanto altro; può da una parte accentuare la vigilanza o la sorveglianza, ma probabilmente forse più efficacemente può da un'altra usare tutte le sue sedi come momento di incontro e di informazione; e dimostrare capacità di ascolto.
Tu non puoi assolutamente essere indifferente di fronte a un problema che riguarda il tuo territorio.
Ad esempio, se la stessa azienda multinazionale ha deciso di chiudere i battenti, mette a casa della gente e questo ti vede, come amministrazione, privo di strumenti, tu hai il dovere di non essere indifferente, quindi chiedi incontri con l'azienda, convochi i dipendenti, chiami i sindacati, questo è l'atteggiamento.


...

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Per quanto riguarda il problema droga abbiamo la sensazione che in zona "Rizzola Levante" ci siano punti di spaccio e consumo in quanto circolano ogni tanto giovani in stato confusionale e a volte d'incoscienza.
Quest'estate ne è stato trovato uno incosciente e completamente nudo nei campi, sono venuti a prelevarlo i carabinieri.
Tutto il problema della droga si concentra al Bologna2, bisognerebbe distruggerlo!
A proposito di droga pensiamo che il problema esiste, più volte qualcuna di noi frequentando i parchi con i propri figli ha trovato siringhe.
A proposito di droga, abbiamo sentito parlare di frequenti "incidenti" verificatasi al Bologna2.
A proposito di droga, troviamo siringhe al parco Morello, secondo noi tempo fa c'era un punto di spaccio, poi ne troviamo vicino alla casa degli anziani, in via Di Vittorio vicino ai bidoni dei rifiuti, al Bar 2.000.
Una volta c'era un punto di smercio a Longara di fianco al campo sportivo ma oggi non c'è più.
Le siringhe le segnaliamo alla polizia municipale ma non subito vengono rimosse.


...

AZIENDA USL
Vedi intervista SERT!

Al Bologna2 e al Bargellino circola droga, gli extracomunitari la spacciano ma in genere non la usano.
Noi comunque non trattiamo questo problema.
Al Bologna2 spesso i bambini non possono uscire perché è pieno di siringhe e per le risse che ci sono tra slavi.

...

PARTITI

Mio fratello ha visto che si drogavano sotto al suo condominio in fondo a via Gramsci, ha chiamato i carabinieri, sono arrivati dopo un'ora.
Domanda: Secondo lei lo spinello è di uso comune tra i giovani?
Come genitore non vorrei sentirlo e mi auguro di no, ma dicono che è molto comune.
Immagino che il problema ci sia forse meno di Bologna, ma io credo che il nostro problema grosso sia il Bologna2 e qui noi politici dobbiamo mettere in campo tutta la nostra fantasia e coraggio, ci potrebbero essere delle soluzioni anche se non sarebbe facile.
È un elemento di forte preoccupazione.
Se una famiglia ha dei problemi di droga se li tiene nascosti.
Anche nel discorso droga ci vuole un maggiore controllo per le strade di sera.
A proposito dei problemi relativi a droga o spaccio sul territorio so che il famigerato Bologna2 resta il fulcro della microcriminalità organizzata.
Altre realtà non conosco, non conosco giovani che facciano uso di droga.
A proposito di droga, lo spaccio e il consumo è sicuramente presente sul nostro territorio ma non sino al punto di costituire un fatto che accomuna i giovani.
Io credo che esistano due componenti c'è uno spirito di prova, di sperimentazione di qualcosa di nuovo, il gusto del proibito, e la droga come rifugio di un contesto difficile per motivi familiari o sociali o di ordine culturale o anche di maggiori opportunità in un territorio ricco anche dal punto di vista del lavoro ed economico e qualche soldino i ragazzi lo hanno.
Esiste un contesto che offre anche un tipo di situazioni, non ho però la percezione che esista un radicamento del problema sul nostro territorio, penso cioè che non coinvolga numericamente rilevanti i ragazzi di Calderara e, per sentito dire, ho anche la percezione che il disagio riguardi maggiormente ragazzi di fuori che hanno però una certa contiguità con i nostri.
Quindi parlerei in questo momento più che d'intervento, di prevenzione in un territorio appunto che per tutta una serie di caratteristiche presenta in questo senso grossi potenziali pericoli, una prevenzione messa in campo da tutte le realtà sia istituzionali come l'AUSL o il comune, la scuola, il volontariato.
L'Amministrazione e il partito potrebbero mettere in campo un atteggiamento di sensibilità più generale, un tentativo anche di presidio del territorio, penso ad esempio alle convenzioni con l'AUSER o gli anziani, non so qualche controllo fuori dalla scuola media o il vigile ... occasioni che tendono a preservare il tessuto sociale che salvaguardiamo riducendo le occasioni.

Domanda: Non pensate che atualmente il tentativo dello spinello sia un passaggio quasi obbligato?
In coro: No...no
Io vorrei che non fosse così ma tutti dicono che lo è.
Io non ci credo.

Sono convinto che c'è una fase di emulazione dello spinello ma che sia un passaggio obbligato ... spero di no.
Problemi di rischio, di ordine pubblico e di uso e spaccio di droga forse sono meno presenti nel nostro territorio rispetto a realtà più vaste.
Io credo che ci sia un uso di droghe fra i giovani abbastanza forte anche se se ne è smesso di parlarne da un po'.
Se ne parla poco tra gli adulti, tra i ragazzi se ne parla.
Le nuove droghe sono molto più deleterie oggi anche dal punto di vista fisico.
Io ho avuto la sfortuna di essere toccata in famiglia dal problema per fortuna per pochissimo tempo, adesso abbiamo smesso di parlarne perché il problema sembra superato e quindi eviti di girare il coltello nella piaga.
Ma nelle famiglie e nelle istituzioni, a meno che non ti tocchi da vicino del discorso droga se ne parla poco.
Io credo che se ne abbia paura.
Io non metto tutte insieme le droghe, personalmente ho dei forti dubbi sulla linea giusta perché se è vero che cìè differenza tra le leggere e le pesanti, però è vero che i ragazzi che sono finiti alle pesanti hanno cominciato con le leggere, per cui se da un lato la legalizzazione delle droghe danneggia il mercato dello spaccio, da un altro ci sarebbe per un po' di anni una strage tra i giovani dal momento che anche adesso il consumo è alto.
Il consumo è molto di più di quello che emerge e credo che la droga più pericolosa resti la pesante e di giovani che ne fanno uso ce n'è e le famiglie non lo sanno, sei fortunato se il figlio te lo dice subito allora puoi intervenire con l'aiuto del SERT, ecc.
Le famiglie non se ne accorgono perché quando uno è fatto sta bene e solo quando è in down te ne accorgi.
Se il ragazzo ha i soldi per comprarsela tu non te ne accorgi e pasano gli anni.
C'è sicuramente anche da parte dei genitori una tendenza a non voler vedere, io ho fatto così, anche quando l'ho saputo, non ci volevo credere.
All'inizio lo rifiuti come problema perché pensi di avere un figlio intelligente e che non può cadere in cose simili.
Un ragazzo che cresce senza un'educazione al sociale, al politico, non inteso come partitico, ma come educare i figli ad analizzare la realtà, i problemi che ci sono, ragionare sui principi, cresce senza riferimenti, senza ideali, adesso i giovani i problemi che hanno sono solo legati all'immagine, la bella macchina, il vestito firmato.
Ma anche gli adulti sono così.
I genitori sulla droga hanno molto l'atteggiamento di dire: "basta che non ti buchi ... " ma così si tagliano fuori tutte le nuove droghe chimiche che danneggiano molto di più le cellule cerebrali.
Lo so che mio figlio anche se lui non ha problemi di droga pesante, se va in discoteca si è lasciato convincere a prendere qualche pasticca, ma lo fanno tutti.
Perchè la chicca è facile da trovare, costa ma non quanto altre droghe, è facile da ingerire, non ti devi nascondere, non lascia segni esterni come i buchi dell'ero.
I giovani che si fanno di ero, lo fanno in gruppi di due o tre persone in casa o nascosti al buio, nei parchi.
Le nuove droghe, come le pasticche, le trovi in discoteca e secondo me anche a scuola.
Credo che a Calderara ci sia una percentuale di giovani che fanno uso di droga pesante, non so quantificare, qualcuno lo fa abitualmente e qualcuno saltuariamente.
Il Bologna2 è un punto di spaccio, lì ne trovi quanta ne vuoi e quando vuoi.
Gli spacciatori hanno il metodo di cambiare spesso il personaggio che spaccia ed è difficile prenderli.
Mia figlia si forniva da varie parti, anche a Bologna in centro.
Sono pochi i giovani seguiti dai SERT e molti quelli che non sono stati segnalati.
Il SERT lavora abbastanza bene a prescindere che dipende dalla persona che si incontra.
I migliori sono quelli che lo sentono come una vocazione, a volte devi essere disponibile anche di notte.
È importante che funzioni perché non tutti i giovani amano le comunità.
Penso che uno dei motivi che causa la tendenza a drogarsi è una debolezza caratteriale, incapacità ad affrontare i problemi, oggi poi i genitori sono molto assenti per motivi di lavoro ecc., e il giovane si ritrova solo ad affrontare molte cose.
Piccoli problemi gli sembrano enormi.
Non si tratta di colpevolizzarsi perchè le situazioni ti capitano senza volerlo, si ha bisogno di lavorare per mantenere la famiglia, a volte hai bisogno anche tu, come adulto hai i tuoi problemi.
Le istituzioni, secondo me, stanno già facendo qualcosa, se uno si rivolge ad esse il sostegno lo trovi.
A livello di prevenzione ci vorrebbe la società diversa, però qualcosa si potrebbe fare e secondo me soprattutto per le madri che sono poi quelle che si rapportano di più coi propri figli, dare la possibilità alla madre anche se lavora di avere più tempo per stare in casa, con orari ridotti.







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Lettura pedagogica del questionario somministrato a giovani tra 11 e 24 anni


Il questionario, somministrato ai ragazzi e alle ragazze tra gli 11 e i 16 anni, dimostra che la maggioranza degli intervistati ha tra 12 e 14.
Maschi e femmine sono distribuite equamente cono una prevalenza delle seconde sui primi.
Per la fascia 16 - 24 non ci sono delle differenze significative di prevalenza.
In entrambi i casi la maggior parte vive nel capoluogo, seguono poi Longara, Lippo e Sala Bolognese.
La maggioranza degli intervistati fino a 16 anni rimane in casa dalle 2 alle 5 ore i pomeriggi dal lunedì al sabato, si segnala che 34 femmine e 20 maschi informano che stanno molto da soli, alcuni ragazzi ci dicono che mangiano molto e che rimangono in casa anche la Domenica.
Nella fascia 16-24 un 96% rimane a casa da 2 a 5 ore da lunedì a sabato.
I dati più rappresentativi su cosa fai quando resti in casa corrispondono a ascolto molto musica con un 76% per le ragazze e un 70% per i ragazzi, seguendo studio per le ragazze e lo stare con gli amici per i ragazzi.
Dalla lettura di questi dati emerge la grande necessità di poter incidere nella scuola, che ha un ruolo determinante nel processo di socializzazione e nella costruzione dell'identità sociale.
Il desiderare spazi aperti luminosi colorati, molto probabilmente riflette il desiderio di vivere uno spazio accogliente, stimolante, protettivo che faciliti la socializzazione, la comunicazione.
L'esperienza scolastica si configura come fondamentale strumento di socializzazione, la motivazione più immediata dei ragazzi alla frequenza scolastica è la socializzazione: i ragazzi vanno a scuola innanzitutto perché stanno insieme agli altri e solo in un secondo momento per imparare.


Lo sport viene inteso come benessere, divertimento e socializzazione
La parrochia come socializzazione, divertimento e fede
Strade e parchi collegati ad amici e divertimento
Sala giochi = amici e divertimento



Le parole chiave dei ragazzi e delle ragazze tra i 16 e 24 diventano qui messaggi e richieste


Fate qualcosa !!!
Sesso, droga e rock' n roll
Servizi pubblici più frequenti
Più controllo dei carabinieri
Velocizzare il passaggio a livello in qualche maniera
Discoteca a Calderara
Maggiore attenzione verso Longara
Posti di svago per i giovani
Demolire il Bologna 2
Non sottovalute i giovani



Questi ragazzi rispetto al territorio dove vivono sembra che non credono di poter incidere o modificare qualcosa, questo si evince dal fatto che la maggior parte, o non risponde o risponde niente alla domanda su cosa cambierebbero, situazione che si ripete in entrambi le fasce di età.
Sono la scuola e i parchi, i luoghi da cambiare, eliminerebbero il residence Bologna 2 e la scuola, inventerebbero un parco e la discoteca, vorrebbero una piscina, palestre più grandi, rispetto alla parrochia la vorrebbero più grande, più bella, più colorata, qualcuno vorrebbe un cinema.
I giovani vorrebbero parlare di sesso, di droga, della amicizia, sport e divertimenti.
I luoghi più frequentati sono le strade e i parchi, la Baracchina, il centro sportivo, la Parrochia, la sala giochi, il Bar.
I luoghi rappresentano punti di riferimento costanti per incontrarsi, per divertirsi, per esprimere i propri bisogni di socializzazione, di autonomia.
Sembra che comunque esprimano l'esigenza di avere a disposizione diversi spazi, prediligendo spazi informati e non strutturati in cui possono muoversi liberamente senza vincoli e regole rigide.
Per quanto riguarda i processi di socializzazione la maggioranza dei ragazzi predilige un luogo o un'attività perché ha la possibilità di incontrarsi con gli altri.
Emerge la difficoltà per molti di individuare un punto di riferimento preciso per il tempo libero, la mancanza della discoteca in zona o di altre posti, quale luogo privilegiato durante il week - end.
È possibile interpretare questo dato in due direzioni:
- I ragazzi non riescono a trovare punti di riferimento soddisfacenti rispetto ai loro bisogni di socializzazione e di autonomizzazione;
- Dall'altro esprimono l'esigenza di avere a disposizione diversi spazi e molteplici modelli di riferimento, prediligendo gli spazi di informalità e scarsa strutturazione in cui potersi muovere in assenza di rigidi vincoli precostituiti.
I ragazzi trascorrono molto tempo fuori casa in compagnia dei coetanei, privilegiando i luoghi informali in cui prevale il divertimento tout- court.
Hanno l'esigenza di trascorrere in tranquillità il tempo libero in uno spazio che ancora non riescono ad individuare o non c'è, ancora una volta emerge l'esigenza di autonomia, attraverso la richiesta implicita di uno spazio apposito che tuttavia non dovrà essere eccessivamente strutturato e formalizzato.
Sarà invece necessario tenere presente la necessità di creare un luogo di ritrovo poco strutturato, in cui i ragazzi possano svolgere attività che favoriscano la socializzazione e che parlano dalla curiosità e dagli interessi espressi dei ragazzi.
È importante fare riferimento al percentuale di coloro che non esprimono nessuna esigenza particolare sommato a coloro che non hanno risposto a queste domande e coloro che dicono che non hanno nessun desiderio o nessuna proposta.
Questo rimanda a segnali discordanti da un lato sembra che la vita dei ragazzi sia talmente soddisfacente da non richiedere ulteriori miglioramenti, dall'altro emerge un profilo di adolescente un po' appiattito su una offerta, forse già in sé da ciò che meglio conoscono.
Guardando poi le risposte alla domanda Secondo te, cosa deve fare un giovane se vuole parlare con il Sindaco o con un Assessore? resta elevata la percentuale di coloro che credono ancora oppure vogliono conoscere le istituzioni dato che un 54,4% chiederebbe un appuntamento in Municipio e un 33,6% lo farebbe tramite lettera.
Emerge quindi con evidenza l'esigenza di disporre di uno spazio (aperto o chiuso) destinato ai giovani e costruito a partire dalle loro esigenze di divertimento, di autonomia e di conoscenza di esperienze diverse che partano dal rapporto con gli altri.
Attraverso l'osservatorio giovani del progetto ICARO si colgono dei messaggi (basta rivolgersi alle parole chiave), messaggi che a volte viaggiano di bocca in orecchio (per non dire di bocca in bocca), a volte sono memorizzati, a volte sospesi per qualche attimo nell'etere.
Viviamo in una foresta di messaggi, talora sprovveduti e incapaci di selezionare il meglio.
C'è li raccoglie e chi li dimentica; chi è distratto e chi è in semiascolto.
Vince chi li ha scelti meglio, chi, dopo averli scelto li ha meglio elaborati e meglio vissuti.
I ragazzi di Calderara ci chiedono di ascoltare ed elaborare i loro messaggi per far sì che i progetti per i giovani possano diventare un supporto ai progetti di vita individuali.

Josè J. Chade.
Bologna, giugno 1998


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QUESTIONARIO GIOVANI
FASCIA 11-13 ANNI


.....

4) IL TERRITORIO
4. Se il territorio di Calderara fosse nelle tue mani .....

.....

TAB. 4.3 Cosa elimineresti? (distribuzione delle risposte per paese di abitazione)

ELIMINERESTI... Calderara Lippo Longara Sacerno Bargellino Altri TOTALE
Non risponde 36 5 16 1 2 11 71
Niente 19 2 10 1 0 2 34
Scuola 13 1 9 0 2 3 28
Residence "Bologna due" 16 2 3 0 0 1 22
Fabbriche 3 0 5 0 1 2 11
Sala giochi 3 1 2 0 0 1 7
Palazzi 3 1 1 0 0 1 6
Extracomunitari 4 0 1 0 0 0 5
Panigal 3 0 1 0 0 1 5
Biblioteca 2 1 0 0 0 0 3
Pub 2 0 0 0 0 1 3
Auto 1 2 0 0 0 0 3
Chiesa 2 0 0 0 0 0 2
Persone noiose 2 0 0 0 0 0 2
Bar 2 0 0 0 0 0 2
Banca 1 1 0 0 0 0 2
Merceria 1 0 0 0 0 0 1
Zingari 1 0 0 0 0 0 1
Vecchi capannoni 1 0 0 0 0 0 1
Traffico 1 0 0 0 0 0 1
Tutto 1 0 0 0 0 0 1
Sporcizia 1 0 0 0 0 0 1
Siringhe 1 0 0 0 0 0 1
Parcheggi 1 0 0 0 0 0 1
La posta 1 0 0 0 0 0 1
Hotel "Meeting" 1 0 0 0 0 0 1
Frazioni 1 0 0 0 0 0 1
Cose inutili 1 0 0 0 0 0 1
Cattiveria 1 0 0 0 0 0 1
Cartelli bus 1 0 0 0 0 0 1
Auto in centro 1 0 0 0 0 0 1
Aule 1 0 0 0 0 0 1
Asilo 1 0 0 0 0 0 1
Suore 0 1 0 0 0 0 1
Droga 0 0 1 0 0 0 1
Armi 0 0 1 0 0 0 1
Professori 0 0 0 0 0 1 1
Strade 0 0 0 0 0 1 1
Ferrovia 0 0 0 0 0 1 1
TOTALE 129 17 51 2 5 25 229



..............


QUESTIONARIO GIOVANI
FASCIA 14/18 - 19/24 ANNI


Elaborazione statistica dati
A cura di:
Piero Raimondi



.....

5) IL TERRITORIO
5.A. Se il governo del territorio di Calderara fosse nelle tue mani, cosa cambieresti, costruiresti, elimineresti, inventeresti?

.....

TAB. 5.1. Risposte alla domanda precedente, distinte per provenienza

ELIMINERESTI: Calderara Lippo Longara Altri Totale
0 25 5 21 20 71
RESIDENCE BOLOGNA2 24 3 9 5 41
NIENTE 5     1 6
SALA GIOCHI     3   3
SCUOLA   3     3
AEROPORTO     2   2
MEETING 1 1     2
PANIGAL 1   1   2
BANCHE   1     1
BAR 1       1
BAR 74 1       1
CALDERARA/LONGARA   1     1
CARABINIERI     1   1
CASE VECCHIE   1     1
CRIMINALITA' 1       1
GENTE     1   1
GENTE CURIOSA     1   1
INIZIATIVE PER GIOVANI   1     1
PASSAGGI A LIVELLO       1 1
RECINZIONE SCUOLA 1       1
SEMAFORO     1   1
SILOS 1       1
STATUE 1       1
TUTTO   1     1
VECCHI   1     1
VECCHIE CASE       1 1
VIA ROMA   1     1
Totale complessivo 62 19 40 28 149



INVENTERESTI: Calderara Lippo Longara Altri Totale
0 38 8 27 23 96
NIENTE 4 1 1 1 7
RITROVO 4     1 5
NON SO     2 1 3
PUB   2 1   3
FONTANA 1     1 2
TUTTO   2     2
AEROPORTO   1     1
AREA SCOLASTICA   1     1
ATTRATTIVE PER GIOVANI 1       1
BOMBA   1     1
CAMPI DA CALCIO   1     1
CASE   1     1
CENTRO SPORT     1   1
CINEMA 1       1
QUALCOSA CONTRO BO2     1   1
CORSO PITTURA 1       1
CREPERIA 1       1
DISCOTECA 1       1
DIVERTIMENTI 1       1
QUALCOSA CONTRO NOMADI     1   1
ILLUMINAZIONE       1 1
INIZIATIVE     1   1
LAVORO 1       1
LOCALE 1       1
LUNAPARK 1       1
MAFIA     1   1
MANEGGIO 1       1
MEZZI PUBBLICI     1   1
NUOVA DROGA 1       1
NUOVE ATTRAZIONI 1       1
PARCO DIVERTIMENTI     1   1
PISTA CICLABILE 1       1
QUALCOSA PER AIUTARE GLI ABITANTI     1   1
RAGAZZE   1     1
SCUOLE     1   1
SEXYSHOP 1   1   1
UN CANE CHE ABBAIA AI MAROCCHINI 1       1
Totale complessivo 62 19 40 28 149



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