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GE. CO.
Via Garibaldi, 2
40012 Calderara di Reno (Bo)

Illustrissimo Signor Sindaco
del Comune di
40012 Calderara di Reno

Raccomandata a mano

Interrogazione al Sindaco di Calderara di Reno con riferimento alla lettera n 4 - progressivo interrogazioni, inviata al Consigliere Girotti Graziano, protocollata al n 23537 in data 29/11/95.

ll sottoscritto Colombo Renato, titolare della Ditta GE. CO. di Renato Colombo, unitamente ad un gruppo di condomini dissenzienti dell'operato del fantomatico "gruppo di iniziativa", composto per lo più da morosi nelle spese di gestione che opera, nell'ambito della comunità, in "perfetto stile carbonaro", contrario ai veri interessi riguardante l'immobile e le sue reali necessità, contesta il contenuto prettamente politicizzato della lettera in oggetto, e formula i seguenti interrogativi ai quali si attende una chiara e concisa risposta:
  1. L'immobile era denominato "Residence Athena" per ovviare al precedente "famigerato Bologna 2".
    Era stata chiesta l'autorizzazione per l'insegna per la quale, il Comune di Calderara, ha riscosso ogni anno, e per ben sette anni, la relativa tassa sulle insegne.
    Successivamente si scopre che non si rintraccia tale autorizzazione nei meandri del Comune e viene elevata dai Carabinieri di Calderara, la contravvenzione di Lire 600.000 per la mancanza di tale autorizzazione. Viene da chiedere: perché, Comune, incassi tasse non dovute?

  2. Non è esatto dire che la licenza alberghiera è stata revocata alla Società Athena srl in quanto, detta Società, non ha mai avuto né chiesto tale licenza.

  3. Di fatto, la grande confusione esiste ma, il Comune in sette anni di petizioni e richieste, cosa ha fatto per dare corpo ad un embrione di soluzione? Nulla!
    È risaputo che l'abitabilità dei locali non è adatta ad ospitare famiglie, soprattutto numerose, in quanto, la ricezione specificata, non permette di ospitare, in ogni unità, più di 2-3 persone massimo.
    Cosa ha fatto il Comune?
    Ha tollerato che venissero ospitate anche 6-7 persone per unità, rilasciando loro certificati e documenti di residenza. Vista l'impossibilità da parte dei locatori di allontanare gli indesiderati o clandestini che dir si voglia, viene da chiedere: come mai il Comune è stato così sollecito a sgombrare i locali di via Armaroli quando, negli stessi si era verificata la medesima situazione?

  4. 11 Comune dichiara la difficoltà, oltretutto ritenendo un falso, il dichiarare il cambio di destinazione, forse perché ritiene che mantenendo la Cat. D.2 "casa albergo" sia più conveniente per le sue casse? Infatti, come casa albergo il Comune incassa la somma di circa Lire 450.000 di ICI per ogni unità che, moltiplicata per 194, somma a Lire 88.200.000, oltre alla tassa sul rusco di circa Lire 180.000 per unità, pari a Lire 34. 920.000 annui.
    Vuole il Comune dire a questi contribuenti quanto ritorna in migliorie o parziale sistemazione di opere od interventi di sua competenza? Trascuriamo pure altri contributi indiretti.

  5. È stato più volte segnalata la vergogna che si è costretti a subire, in ogni ora del giorno, per lo sciorinamento di panni stesi, soprattutto nei balconi prospicienti la strada.
    Quanti interventi? Zero! Eppure esiste l'ordinanza di divieto.

  6. Sussiste il divieto di modificare le facciate con chiusura di verande applicate singolarmente, se non previa autorizzazione da parte dell'Ufficio Tecnico.
    Nessuna autorizzazione risulta chiesta, perché si tollera?
    Forse perché, una futura azione sanatoria porterà nuove entrate alle casse comunali?
    Continuiamo pure ad illudere la gente ma, a nostro giudizio, l'illusione viene proprio data dall'inerzia e dalla staticità da parte del Comune di Calderara il quale, riteniamo, sempre a nostro giudizio, sembra abbia interesse a scaricare fuori dal centro abitato la marmaglia indebitamente residenziata.

  7. Parlando del nostro specifico interesse, è vero, cerchiamo il profitto ma, è anche vero che questo profitto copre a malapena le perdite che ci derivano innanzi tutto dai gravosi oneri di gestione, tasse comprese, ma anche dalle morosità di inquilini (residenti) che non pagano i canoni, dai danni di rifacimento per locali completamente distrutti, dal mancato contributo promesso dal Comune ad alcune famiglie e mai sovvenzionato per mancanza di fondi.

  8. Vuole il Comune spiegare o chiarire cosa intenda per Piano di Recupero Ambientale?
    Qual'è la formulazione del preventivo della non indifferente somma di Lire 300.000.000 per la stesura del piano?
    Quali sono i costi dei "cosiddetti interventi di bonifica"?
    Quali sono i contributi possibili di intervento da parte dello stesso Comune?
    Ritengo sia doveroso, che i diretti interessati, e parlo dei singoli proprietari, sappiano, e che il Comune dia una risposta chiara! E non politica! Su come intenda agire e comportarsi senza soffermarsi alle dichiarazioni di parte come ha agito sinora, tenendo ben presente che la maggioranza dei proprietari, società comprese, hanno interessi comuni a che, le loro proprietà vengano rivalutate ai normali valori di mercato e non subire ulteriori deprezzamenti.

  9. Sappiamo benissimo che la strada da percorrere non sarà breve né facile, ma sappiamo anche che, con la buona volontà di tutte le parti sia possibile iniziare una serie di incontri tesi alla soluzione degli infiniti problemi sussistenti, agevolando la sostituzione dell'attuale inquilinato che non è migliore ma nemmeno peggiore dei precedenti sinora ospitati e tollerati.


Certi di ottenere concreta risposta, porgiamo i più distinti saluti.

GE.CO. di R. Colombo per le parti gestite

Calderara di Reno 7/12/1995
aggiornata al 10/4/1998


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