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Il Domani di Bologna 2001: da luglio a dicembre





28 novembre 2001 21 novembre 2001
16 novembre 2001 13 novembre 2001
11 novembre 2001 8 novembre 2001
7 novembre 2001 21 settembre 2001




28 novembre 2001


Giovane marocchina grave dopo una caduta dal secondo piano per un incidente domestico


Precipita da una finestra del Bologna 2



Ieri mattina, poteva anche accadere l'irreparabile e invece la brutta storia si è conclusa solo con qualche frattura e tanta paura.
E così, il Bologna due, il palazzone enorme e informe di Calderara di Reno, è salito nuovamente agli onori della cronaca.
Una donna di 25 anni, di origine marocchina, ieri mattina è precipitata dal balcone del suo appartamento posto al secondo piano dello stabile.
Fortunatamente, le sue condizioni non sarebbero gravi anche se vengono giudicate serie dai sanitari che l'hanno curata.
In sostanza, la donna non sarebbe in pericolo di vita.
Quando l'ambulanza del 118 è intervenuta sul posto chiamata dai vicini della ragazza che avevano assistito alla scena, la vittima era cosciente, ma sotto choc per il pericolo corso.
Ora è ricoverata all'ospedale Maggiore di Bologna per alcune fratture riportate nel volo.
Al momento l'unica causa accreditata alla base dell'incidente sarebbe una fatalità.
La tenda da montare sul terrazzo l'aveva comprata e non vedeva l'ora di montarla sul suo terrazzo.
Così, nonostate la brutta giornata di pioggia e l'assenza dei familiari, si è arrampicata sul muretto di cinta.
Ma nella foga di completare il non facile lavoro che si era prefissata, deve aver messo male un piede, è scivolata ed è precipitata nel vuoto.


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21 novembre 2001


CALDERARA     Riqualificazione, l'associazione per la rinascita dello stabile fa il punto


Ex Bologna 2, siamo a buon punto



La riqualificazione dell'ex Bologna 2 è a buon punto.
Lo sostiene l'Associazione per la Rinascita dell'area di via Garibaldi 2 che non si stanca di far sentire la propria voce.
E non si stanca di far sentire la propria voce.
E non si stanca di ricordare i problemi che hanno afflitto per anni il residence meglio conosciuto come ex Bologna 2: degrado, speculazione, criminalità e prostituzione.
Quelle stesse cose cui solo il piano di riqualificazione dell'area - illustrato ieri dal primo cittadino di Calderara, Matteo Prencipe, in occasione dell'inaugurazione del centro per la sicurezza e i diritti sociali dei cittadini di via Sant'Isaia a Bologna - potrà scrivere la parola fine.
Il più grave caso di degrado metropolitano della regione Emilia-Romagna potrebbe presto diventare solo un brutto ricordo e l'associazione lo ha sottolineato, ripercorrendo la storia dell'immobile in un volantino che il portavoce del gruppo di Calderara, Angelo Rizzi, ha distribuito ai presenti.
Dopo anni siamo finalmente ad una svolta - si legge nel volantino - il piano di riqualificazione presentato dall'amministrazione comunale di Calderara di Reno è stato fatto proprio dalla Provincia di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna e farà da volano per investimenti pubblici e privati.
La riqualificazione dell'ex Bologna 2 è una grande opera di interesse pubblico - prosegue il testo - Toglierà l'area dalle mani della malavita e la restituirà a tutti i cittadini. E nello stesso tempo, è un'occasione per gli occasione per gli abitanti del Garibaldi 2 di vivere finalmente una vita dignitosa, in alloggi adeguati alle esigenze dei propri nuclei familiari.
Siamo sulla strada giusta - auspica infine il documento - percorriamola sino in fondo.


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16 novembre 2001


Un convegno col sindaco


L'ex Bologna 2 di Calderara sarà ospite del "Minguzzi"



Il piano di riqualificazione del residence ex Bologna 2 di Calderara di Reno sbarca all'istituzione Minguzzi di via Sant'Isaia a Bologna.
L'esperienza di riqualificazione urbana del residence ex Bologna 2 verrà testimoniata dal sindaco di Calderara Matteo Prencipe martedì prossimo all'istituzione "Gian Franco Minguzzi" di via Sant'Isaia 90.
L'intervento di Prencipe è previsto subito dopo l'inaugurazione del Centro servizi per la Sicurezza Urbana e per i Diritti Sociali dei Cittadini che si terrà martedì prossimo alle 10.
La riqualificazione dell'ex Bologna 2 consiste in un progetto articolato finanziato in parte anche dalla Regione Emilia-Romagna.


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13 novembre 2001


Zanni: Il nostro obiettivo è la tutela dei proprietari del Bologna 2


Contro l'Uppi solo bugie



L'Uppi e il Comitato per la rinascita del Bologna 2 hanno lo stesso obiettivo: aiutare i proprietari dello stabile a riqualificare i propri appartamenti. Non capisco quindi perché il Comitato ci dia addosso arrivando a sostenere il falso.
Il presidente dell'Uppi provinciale, Alberto Zanni, chiamato in causa da Angelo Rizzi, portavoce del gruppo calderarese, precisa di non aver mai messo in dubbio la legittimità dell'associazione, ma la sua rappresentatività e chiarisce la sua posizione per mettere la parola fine a un dibattito che assomiglia a una telenovela.
Quando Rizzi sostiene che l'Uppi è stato lasciato fuori dalla porta alla riunione del 12 ottobre (seduta convocata per avviare le trattative copn il Comune, ndr) dice una bugia - chiarisce Zanni - Io ero in sala, lui è venuto anche a salutarmi.
Rizzi ha poi affermato che l'Uppi avrebbe "elemosinato" un altro incontro con l'amministrazione.
Altra bugia - prosegue Zanni - È stato l'assessore comunale alla casa, Lanzarini, a organizzare un altro incontro ad hoc per i nostri associati vista la nostra importanza.
Imnportanza testimoniata dai numeri: 6000 iscritti nella provincia di Bologna e 22 nel Bologna 2.
Molte famiglie dello stabile hanno chiesto volontariamente di iscriversi all'Uppi, e altre stanno valutando di farlo - conclude Zanni - Non abbiamo bisogno di proprietà nel Bologna 2 per tutelare gli interessi dei proprietari.
Tutela che sarà garantita anche dalla prossima apertura di uno sportello informativo per i proprietari iscritti che avrà sede proprio nel Bologna 2, una volta terminati i lavori.




Salomoni: chiarezza sui fondi al residence


Ubaldo Salomoni (Fi) ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale sul piano di recupero e riqualificazione del Bologna 2 a Calderara, da realizzare con il contributo regionale.
L'esponente azzurro chiede di sapere su quale progetto è stata liquidata, al Comune in questione, una parte dei fondi stanziati dalla Regione e da chi dovrebbe essere elargita quella mancante, per il finanziamento dell'intero piano.
Oggi l'amministrazione locale - riferisce il consigliere - chiede ai proprietari un contributo economico esagerato, considerando che gli stessi hanno già sborsato al Comune le somme necessarie per le opere di urbanizzazione e per i costi di realizzazione delle strutture.


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11 novembre 2001


Il sindaco di Calderara: "Se passa la legge dovrò tagliare servizi e applicare l'addizionale Irpef


Contro la Finanziaria pronti a spegnere il riscaldamento



Calderara parcheggia il bilancio.
Lo annuncia il sindaco Matteo Prencipe a fronte delle difficoltà poste alla gestione economica degli enti locali dalla legge Finanziaria in corso di approvazione in Parlamento.
Una decisione presa di concerto con gli altri sindaci dei Comuni associati nelle Terre d'Acqua e che prevede di posticipare l'approvazione del bilancio entro i primi mesi del 2002 anziché nei tempi canonici fissati al 31 dicembre.
Non esistono al momento le condizioni per approvare i bilanci entro i termini stabiliti - sottolinea il primo cittadino - Il dato più terrificante è quel 4,5% di crescita in più per i Comuni rispetto al consolidato del bilancio dell'anno 2000. Come a dire che tutte le novità, tutte le previsioni di spesa che la nostra amministrazione aveva avanzato per iniziative sociali, culturali, scolastiche e sportive in programma dovranno essere tagliate.
Veramente un bel problema se si considera che a Calderara era previsto, per gli anni 2001 e 2002, un considerevole ampliamento della spesa, soprattutto in fatto di servizi sociali, di offerta scolastica e di servizi all'infanzia.
Era stato messo in conto un'operazione di ulteriore qualificazione dell'offerta - puntualizza Prencipe - offerta che adesso va tagliata con conseguenze drammatiche per un territorio giovane come il nostro. Un territorio in cui la richiesta sui nidi e sulle scuole materne è veramente pressante e rispetto alla quale ci sentivamo pronti a dare sempre di più.
Difficoltà anche per quanto riguarda gli investimenti che il Comune di Calderara aveva messo in cantiere.
Si contava di riqualificare il centro del capoluogo - dichiara a tal proposito il sindaco - ma l'eventuale ricorso a mutui porterebbe un ulteriore accrescimento della spesa corrente.
Altro punto dolente, la limitazione che la Finanziaria prescrive in merito alle nuove assunzioni.
Nei progetti dell'amministrazione, il 2002 si annunciava come un anno strategico per la messa a punto di quel ritiro della delega all'azienda Usl più volte annunciato e riguardante l'esercizio e la gestione delle politiche familiari e di tutela dei minori.
Operazione che necessita di un ampliamento dell'organico e che i vincoli posti dal Governo mettono in discussione.
Ci vedremo costretti a rivedere le nostre politiche in campo culturale, scolastico e sociale.
I tagli alle risorse potrebbero rendere poi ancora più difficoltosa l'attuazione l'attuazione del piano di riqualificazione dell'ex Bologna 2, progetto che andrà ad attingere anche nel bilancio comunale.
In discussione anche l'applicazione della addizionale Irpef che Calderara aveva avuto il merito di non applicare.
Nell'ambito del territorio provinciale - ricorda Prencipe - eravamo stati uno dei pochi Comuni a non avere applicato alcuna addizionale Irpef, ad aver tenuto l'Ici sulla prima casa su valori bassi e a non aver apportato aumenti alla Tarsu, la tariffa sul rusco. Potremo vederci costretti all'applicazione di un'addizionale Irpef sul territorio.
La legge finanziaria, per quanto riguarda Calderara - continua - impone come patto di stabilità un tetto massimo rispetto alla spesa corrente di 22 miliardi e 300 milioni.
Una situazione che si presenta omogenea in tutti i Comuni di Terre d'Acqua - anticipa Prencipe - e abbiamo deciso di avanzare alcuni ordini del giorno nei nostri consigli comunali che pongano in evidenza la problematicità della situazione.
Non solo il congelamento dei bilanci ma anche azioni per sollecitare un'eventuale manifestazione nazionale dei sindaci a Roma ed un incontro con il Presidente della Repubblica.
Condivido - conclude - l'idea lanciata dal sindaco di Casalecchio Luigi Castagna di spegnere le luci per risparmiare. Se si renderà necessario proporrei di spegnere anche i riscaldamenti e magari di attuare una protesta sotto le finestre del Prefetto.




CALDERARA     L'Uppi non ha alcuna proprietà nel residence e deve spiegare come ristrutturare con 5 milioni


Questa associazione è legittima


Il comitato per la rinascita del Bologna 2 risponde alle accuse di Zanni

Grazie a noi lo stabile è uscito dall'isolamento


L'associazione per la Rinascita dell'area di Via Garibaldi 2 rivendica la sua legittimazione ed il suo radicamento al territorio.
E lo fa a seguito delle ultime dichiarazioni rilasciate da Alberto Zanni, presidente dell'Unione Piccoli Proprietari Immobiliari che avrebbe descritto il gruppo come fantomatico ed ambiguo.
La nostra associazione - replica il comitato - è iscritta regolarmente all'albo delle libere forme associative del Comune dal 1998. Siamo tra i fondatori della Consulta delle Associazioni di Calderara, organismo che coordina le attività delle più di 40 associazioni di volontariato che lavorano nel territorio. Nella Consulta facciamo parte del comitato direttivo.
E negli ultimi due anni l'associazione ha organizzato, in collaborazione, con l'amministrazione comunale e le associazioni di volontariato, ben 17 iniziative culturali nell'area del Garibaldi 2, contribuendo a rompere l'isolamento dello stabile dal resto del territorio.
Ci si meraviglia che ai proprietari degli appartamenti situati nell'area venga chiesto un contributo per la ristrutturazione - puntualizzano dall'associazione - Ma cosa si pretenda che il Comune e la Regione ristrutturino le case gratis ai privati?
È ovvio che questa grande opera di recupero - sottolinea il comitato - non sarà a carico delle attuali proprietà residenti ma di chi, ente pubblico o soggetto privato, realizzerà questo progetto.
Per gli attuali proprietari residenti è prevista una porzione condominio, vivibile e dignitosa, di 30 appartamenti, dal momento che una parte dei 75 proprietari attualmente residenti ha già manifestato l'intenzione di vendere al Comune.
Intenzione manifestata anche dai nuclei familiari numerosi residenti nello stabile, composti soprattutto da immigrati, che venderanno al Comune pur di avere una casa popolare in affitto e più idonea alle proprie esigenze familiari.
Quanto alle posizione degli iscritti all'Uppi, l'associazione per la riqualificazione dell'ex Bologna 2 fa il punto della situazione riferendo che si dicono favorevoli alla riqualificazione ma alla fine di settembre invitavano i proprietari a non sottoscrivere la dichiarazione d'intenti, primo passo dell'avvio della trattativa col Comune.
Ma l'appello degli iscritti Uppi è caduto nel vuoto: più di 80 piccoli proprietari hanno sottoscritto la dichiarazione d'intenti. Il 12 ottobre, alla riunione riservata a chi ha sottoscritto la dichiarazione d'intenti, Zanni e un manipolo di 7-8 iscritti all'Uppi hanno provato a partecipare alla riunione ma sono stati lasciati fuori dalla porta, perché non hanno sottoscritto il documento. Agli iscritti Uppi non è rimasto altro che 'elemosinare' un altro incontro, che ora Zanni vuol far passare come un incontro con la giunta in cui l'Uppi si sarebbe autolegittimato come unico interlocutore del Comune.
Secondo il comitato un tale comportamento dimostrerebbe una poco approfondita conoscenza della legge regionale.
Gli interlocutori sono le persone fisiche o società che hanno proprietà nell'area da riqualificare e che sono soggetti attuatori del progetto - continua la missiva del gruppo - Siccome l'Uppi non possiede nulla nell'ex Bologna 2 non è e non potrà essere un interlocutore e pertanto i suoi iscritti non hanno nessun titolo preferenziale rispetto agli altri. Zanni ci deve ancora spiegare come può sostenere che è d'accordo con il progetto di riqualificazione se in una lettera al sindaco di Calderara dell'8 ottobre sostiene che il progetto è 'troppo radicale'e che i suoi iscritti vogliono spendere non più di 5 milioni. Solo quando ci spiegherà come si fa a ristrutturare l'ex Bologna 2 con 5 milioni per ogni appartamento saremo contenti.




La riqualificazione va avanti
Lo assicura Matteo Prencipe



Il piano di riqualificazione dell'ex Bologna 2 prosegue, tutto il resto sono chiacchiere.
La parola fine arriva dal primo cittadino di Calderara Matteo Prencipe a fronte delle polemiche sollevate negli ultimi giorni sull'immobile di via Garibaldi.
Non è pensabile che le cifre fatte circolare dall'Uppi siano reali - ha commentato ieri il sindaco - e che i suoi iscritti possano davvero credere di riqualificare i propri appartamenti con soli 5 milioni.
Anche se ci fosse un qualche sotterraneo e nascosto progetto per frapporre ostacoli alla riqualificazione, il nostro piano va avanti comunque e a prescindere - ha continuato - Non possiamo e non intendiamo bloccarci.
E d'altra parte c'è una credibilità politica da difendere, quella dei tre enti istituzionali coinvolti nel recupero dell'area ed ovvero il Comune di Calderara, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Bologna.
Il sindaco di Calderara, l'assessore regionale Pier Antonio Rivola, il presidente della Provincia Vittorio Prodi e il suo vice Tiberio Rabboni - ha ribadito Prencipe - si sono fortemente impegnati nell'intento di porre fine al degrado sociale, ambientale ed urbanistico dello stabile. Per adesso abbiamo profuso idee sul come trovare sul come fare e trovato una parte delle risorse occorrenti. Ora tutti gli sforzi sono concentrati per trovare le risorse mancanti e per chiudere l'accordo di programma.


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8 novembre 2001


CALDERARA    L'Unione dei proprietari interviene sull'ex Bologna Due


Uppi: Non siamo contro il recupero



Anche noi vogliamo la riqualificazione dell'ex Bologna Due, a patto però che i proprietari degli appartamenti vengano tutelati.
L'Unione Piccoli Proprietari Immobiliari(Uppi)risponde alle accuse di voler "congelare" il piano di recupero del residence di Calderara di Reno, accuse avanzate dal comitato dei residenti.
Un comitato fantomatico, replica il presidente dell'Uppi Alberto Zanni, che sostiene che i proprietari non hanno bisogno di un tutore. Allora perché venti proprietari hanno deciso di iscriversi all'Uppi, e il numero è destinato ad aumentare?
Stando a questi dati, secondo Zanni, c'è la necessità per i proprietari di essere tutelati, evidentemente perché i rapporti con il Comune di Calderara, almeno all'inizio della vicenda, non erano poi così tranquilli.
Certo è che L'Uppi conta seimila iscritti - aggiunge Zanni - mentre questo fantomatico comitato di residenti non si sa bene chi rappresenti.
I fatti, comunque, sono chiari, almeno secondo l'Unione dei proprietari: Quando la Regione ha approvato i fondi per il recupero dell'ex Bologna Due - racconta Zanni - cè stata un po' di paura da parte dei proprietari perché sembrava che il Comune volesse a tutti i costi un contributo da loro, pena l'obbligo di lasciare l'appartamento. Ma coinvolgee solo i proprietari non è giusto, anche perché il costo della ristrutturazione è molto alto.
La Regione ha stanziato due tranche da 5 e 6 miliardi, ma l'intero progetto ne costa 50 - aggiunge Zanni - quindi la paura dei proprietari era: gli altri 39 dove li andranno a prendere?
Da qui la decisione di alcuni proprietari di rivolgersi all'Uppi: Ma non è vero - precisa il numero uno dell'Unione - che dando retta a noi il Bologna Due rimane così com'è, nel suo degrado, come dice il fantomatico comitato di residenti. Noi vogliamo realizzare questo progetto, e vogliamo essere un anello di congiunzione fra i proprietari e il Comune, perché riteniamo che sia più semplice avere un solo interlocutore piuttosto che molti. Ci siamo già visti con il Comune e vogliamo collaborare.
L'ultimo incontro con la giunta di Calderara risale a dieci giorni fa.
Ora i proprietari devono presentare tutti i dati dei loro appartamenti per arrivare a una stima.
Poi ci si siederà di nuovo allo stesso tavolo.


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7 novembre 2001


CALDERARA     Nessuna speculazione sulla riqualificazione, ma spendere 5 milioni ad appartamento è ridicolo


Al Bologna 2 non servono tutori


L'associazione per la rinascita dello stabile critica le affermazioni del presidente Uppi

Se dessimo retta a Zanni il residence resterebbe così, nel degrado e senza futuro


Una dichiarazione "fastidiosa" quella che Alberto Zanni, segretario nazionale e presidente provinciale dell'Uppi, Unione Piccoli Proprietari Italiani, ha rilasciato recentemente ad un giornale locale a proposito del piano di riqualificazione dell'ex Bologna 2.
Lo fa sapere l'Associazione per la Rinascita dell'Area di via Garibaldi 2.
Le dichiarazioni di Zanni meritano alcune precisazioni - si legge in una nota del gruppo - dato che non abbiamo bisogno di "tutori" che si improvvisano a parlare a nome dei residenti.
Ormai da tre mesi sono in corso le trattative tra il Comune di Calderara e le proprietà private interessate, a vario titolo, al programma di riqualificazione dell'ex Bologna 2 - continua la missiva - nel corso delle quali sono stati presentati dei progetti preliminari e delle ipotesi di costi di una base di appalto. Non sono stati quindi presentati né progetti esecutivi definitivi, né imposti alle proprietà dei costi di ristrutturazione "esorbitanti". Non è mai stato né scritto né detto che i piccoli proprietari interessati dovranno accollarsi per intero i costi della ristrutturazione.
La nota dell'associazione ricorda inoltre che un'ottantina di piccoli proprietari hanno sottoscritto una lettera di intenti, in cui si impegnano a vario titolo a partecipare al piano di riqualificazione, formulando le proprie proposte e chiedendo gli opportuni chiarimenti.
Agli intenti dei privati si aggiungono i buoni propositi delle società che da tempo hanno sottoscritto l'impegno a sostenere il piano.
Per la partecipazione alla riqualificazione, diverse sono le opzioni citate dall'Associazione per la Rinascita dell'Area del Garibaldi 2.
Innanzitutto parte delle proprietà, residenti e non, venderanno al Comune e troveranno o hanno già trovato soluzioni abitative sul mercato libero o convenzionato. Altri privati, tra cui molti nuclei degli immigrati che hanno acquistato nell'ultimo anno e mezzo, preferiscono cedere l'alloggio in proprietà pur di avere una casa popolare in affitto, pià dignitosa ed adeguata al proprio nucleo familiare sottolinea la nota.
Una buona parte dei proprietari, poi, sarebbe intenzionata a partecipare e rientrare nel Garibaldi 2 ristrutturato, discutendo i costi, i tempi e i modi della ristrutturazione.
La legge - si ricorda - prevede l'esproprio per le proprietà che non vogliono fare nulla, a vantaggio anche dei privati che intendono realizzare la riqualificazione, considerata opera di pubblica utilità.
Il pressing mirato della magistratura e delle forze dell'ordine da una parte e la possibilità dell'esproprio dall'altra avrebbero convinto, secondo l'associzione, le piccole e grandi proprietà che speculavano sul degrado a disfarsi rapidamente degli appartamenti.
Non è vero che la società che affittava prevalentemente alle prostitute è fallita - si chiarisce - è vero che sta vendendo i suoi appartamenti in modo spregiudicato con la complicità di un'agenzia, di alcuni notai e direttori di banche compiacenti. Ci sono già delle querele circostanziate presentate in Procura che descrivono e denunciano quest'ennesima speculazione.
Secondo l'associazione il target dei proprietari dovrà chiaramente cambiare dal momento che non è tollerabile, tanto meno pensabile, che famiglie, come quelle attualmente residenti, dalle 4 alle 8 persone con figli minori a carico, possono vivere nel degrado in appartamenti di soli 50 metri quadrati.
Le proposte del presidente provinciale dell'UPPI - aggiunge la nota - sono riassunte in una lettera dell'8 ottobre al sindaco di Calderara e riassumibili nel fatto che la ristrutturazione sarebbe troppo radicale e che i proprietari iscritti all'UPPI non vogliono spendere più di 5 milioni. Premesso che l'iscrizione all'UPPI non dà il privilegio di spendere solo 5 milioni, va ricordato che il progetto di riqualificazione è stato finanziato dalla Regione come progetto pilota per la sicurezza urbana e tra i programmi innovativi abitativi è stato considerato un progetto speciale di interesse regionale.
L'intervento sull'area, è noto, sarà infatti radicale e prevede una suddivisione per blocchi destinati a funzioni diverse, tra cui l'inserimento di una caserma dei carabinieri.
Il degrado dello stabile è tale che pensare che bastino 5 milioni ad appartamento è semplicemente ridicolo. Le proposte sostenute dall'UPPI avrebbero come risultato che il Bologna 2 resterebbe coì com'è, nel degrado e senza futuro - conclude l'associazione - Riteniamo la riqualificazione dell'ex Bologna 2 una grande opera di interesse collettivo. Non è possibile essere tendenzialmente d'accordo con la riqualificazione: o si vuole partecipare, ed allora si segue il percorso avviato sinora dal Comune di Calderara, o non si vuole partecipare ed allora si resta fuori dalla porta


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21 settembre 2001


BOLOGNA 2    Il sindaco apre a Palazzo D'Accursio: Ora collaboriamo


I residenti a Carlo Monaco: Ricrediti



L'Associazione dei residenti di Bologna 2, che da anni si battono per la riqualificazione dell'insediamento ribatte alle affermazioni di Carlo Monaco.
L'assessore all'urbanistica di Bologna, polemizzando con la Regione, aveva contestato l'assegnazione di 6 miliardi per riqualificare il residence di Calderara: Lo sanno tutti - aveva detto - che per risolvere la questione ci vorrebbe una bomba.
Siamo stupiti e indignati per queste affermazioni - sottolineano all'associazione - abbiamo conosciuto in assemblee pubbliche l'assessore Monaco e lo ricordiamo come un amministratore preparato e competente. Chiediamo all'amministrazione comunale di Bologna di non lasciarsi andare in sterili polemiche, ma di considerare che il piano di riqualificazione dell'ex Bologna 2 ha riflessi positivi su tutto il territorio.
Alla reazione dell'associazione che ha a cuore da anni le sorti del Bologna 2 si aggiungono le parole del sindaco Matteo Prencipe, forte del fatto che la riqualificazione prosegue.
Ritengo che l'uscita dell'assessore Monaco sia un infortunio che può capitare a chiunque. È capitato a lui e me ne dolgo - chiarisce il primo cittadino - perché lo conosco come persona sensibile a quel tipo di problemi che noi stiamo cercando di risolvere.
Quanto agli squilibri sulla gestione dell'assegnazione dei fondi per l'edilizia popolare che riserverebbero 6 miliardi al piccolo comune di Calderara di Reno e, proporzionalmente, solo 10 alla città delle Due Torri, Prencipe invita a riflettere sul fatto che per Bologna la riqualificazione riguarda aree dimesse, quindi vecchie costruzioni e capannoni, mentre l'area del Bologna 2 forse è un caso unico in Italia dal momento che la riqualificazione tocca un complesso in cui più di 100 famiglie, per la stragrande maggioranza residenti nel territorio.
Ci sono bambini, anziani - incalza il sindaco Prencipe - Noi amministratori abbiamo il dovere di salvaguardare i diritti dei cittadini più deboli, soprattutto se abitano in quel luogo infame.
Totale apertura dell'amministrazione nei confronti di Palazzo D'Accursio infine.
Offro la massima disponibilità a far toccare con mano anche all'assessore Monaco, come già successe con Rivola, con parecchi assessori e consiglieri della Regione e con il vicepresidente della Provincia, la realtà del Bologna 2


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