Asian food


QUALCUNO NON VUOLE IL RECUPERO DELL'EX BOLOGNA 2?



Il presidente dell'UPPI (Unione piccoli proprietari italiani), Alberto Zanni, ha rilasciato alcune dichiarazioni a un quotidiano locale di Bologna a proposito del piano di riqualificazione dell'ex Bologna 2.
Le sue dichiarazioni meritano alcune precisazioni, dato che non abbiamo bisogno di 'tutori' che si improvvisano a parlare a nome dei residenti.

Ormai da mesi sono in corso le trattative tra il Comune di Calderara e le proprietà private interessate, a vario titolo, al programma di riqualificazione dell'ex Bologna 2.
Nel corso delle trattative sono stati presentati dei progetti preliminari e delle ipotesi di costi di una base di appalto.
Non sono stati quindi presentati né progetti esecutivi definitivi, né imposti alle proprietà dei costi di ristrutturazione 'esorbitanti'.
Non è mai stato né scritto né detto che i piccoli proprietari interessati dovranno accollarsi per intero i costi della ristrutturazione.
Non siamo assolutamente preoccupati di essere 'cacciati' dal Bologna 2.
Non ci sembra che ci sia niente o quasi da difendere qua dentro.
Il degrado è a da anni a livello intollerabile e una soluzione va trovata ad ogni costo.
Già più di 80 piccoli proprietari hanno sottoscritto una lettera di intenti, in cui si impegnano a vario titolo a partecipare al piano di riqualificazione, formulando le proprie proposte e chiedendo gli opportuni chiarimenti.
A questi vanno aggiunte le società che già da tempo hanno sottoscritto l'impegno a partecipare al piano di riqualificazione.
Le opzioni sono diverse:
- parte delle proprietà, residenti e non, venderanno al Comune e troveranno o hanno già trovato soluzioni abitative sul mercato libero o convenzionato;
- altri preferiscono cedere l'alloggio in proprietà pur di avere una casa popolare in affitto, più dignitosa ed adeguata al proprio nucleo familiare; Tra questi ci sono la gran parte dei nuclei familiari numerosi di immigrati, che hanno acquistato nell'ultimo anno e mezzo.
- una buona parte è intenzionata a partecipare a rientrare nel Garibaldi 2 ristrutturato, discutendo i costi, i tempi e i modi della ristrutturazione. Gli abitanti del Garibaldi 2 non sembrano per niente spaventati da questa ipotesi, tanto che adesso l'amministrazione comunale si pone il problema che forse i 30 appartamenti che erano stati previsti come 'porzione condominio' sono pochi.
- per le proprietà che non vogliono fare nulla la legge prevede l'esproprio, a vantaggio anche dei privati che intendono realizzare la riqualificazione dell'ex Bologna 2, che viene considerata opera di pubblica utilità.

Il pressing 'mirato' della magistratura e delle forze dell'ordine da una parte, la possibilità dell'esproprio dall'altra, hanno 'convinto' le piccole e grandi proprietà che speculavano sul degrado affittando a magnaccia, prostitute e spacciatori, a disfarsi rapidamente degli appartamenti.
Non è vero che la società che affittava prevalentemente alle prostitute è fallita: è vero che sta vendendo i suoi appartamenti in modo spregiudicato e al limite della legalità con la complicità di un'agenzia, di alcuni notai e direttori di banche compiacenti.
Ci sono già delle querele circostanziate presentate in Procura che descrivono e denunciano quest'ennesima speculazione.
Il 'target' dei proprietari dovrà per forza cambiare: non è tollerabile che famiglie dalle 4 alle 7-8 persone, con figli minori, possano vivere nel degrado in appartamenti di 50 metri quadrati!!!
Non lo consentono le leggi. Non lo ammette il buon senso.
Questi nuclei familiari non saranno ricollocabili nella 'porzione condominio', e sono ben felici di chiudere un mutuo capestro e di andare in una casa popolare adeguata al loro nucleo familiare.
Le proposte del presidente dell'UPPI, Alberto Zanni, sono riassunte in una lettera dell' 8 ottobre 2001 al sindaco di Calderara: la ristrutturazione è troppo radicale e i proprietari iscritti all'UPPI (7-8 di cui qualcuno si è già pentito di essersi iscritto all'UPPI, non una ventina) non vogliono spendere più di 5 milioni.
Premesso che l'iscrizione all'UPPI non dà il privilegio di spendere solo 5 milioni, va ricordato che il progetto di riqualificazione è stato finanziato dalla Regione come 'progetto pilota per la sicurezza urbana' e tra i programmi abitativi innovativi è stato considerato 'progetto speciale di interesse regionale'.
L'intervento sarà necessariamente radicale: è prevista una suddivisione per blocchi destinati a funzioni diverse, tra cui l'inserimento di una caserma dei carabinieri.
Il degrado dello stabile è tale che pensare che bastino 5 milioni ad appartamento è semplicemente ridicolo.
Le proposte sostenute dall'UPPI avrebbero come risultato che il Bologna 2 resterebbe così com'è, nel degrado e senza futuro.
È davvero questo che vogliamo?
Riteniamo la riqualificazione dell'ex Bologna 2 una grande opera di interesse collettivo.
Non vorremmo che qualcuno volesse strumentalizzare le preoccupazioni per i costi della ristrutturazione, al fine di lasciare le cose come stanno.
Sarebbe molto grave se qualcuno pensasse che è meglio l'attuale degrado, piuttosto che investire un po' di soldi per vivere poi in un area riqualificata e dignitosa.
Non è possibile essere 'tendenzialmente' d'accordo con la riqualificazione: o si vuole partecipare, ed allora si segue il percorso avviato sinora dal Comune di Calderara, o non si vuole partecipare ed allora si resta fuori dalla porta!!!

P.S. I signori dell'UPPI non hanno nulla da dire sullo sfruttamento della prostituzione, sullo spaccio della droga e sulle altre attività illecite che ancora fioriscono nello stabile?

ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DELL'AREA DI VIA GARIBALDI 2


Calderara di Reno, 5 novembre 2001




Torna su in questa pagina

Apri la pagina iniziale

BLOG Per la rinascita del Garibaldi 2