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Il Resto del Carlino 2003





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27 novembre 2003


CALDERARA/Siglato l'accordo definitivo per la riqualificazione del megaresidence. I lavori a primavera.

"Bologna Due", la rinascita


Il sindaco esulta: "Siamo orgogliosi di poter dire che alle parole sono seguiti i fatti"


È stato definito come un avvenimento senza precedenti non solo per il Comune di Calderara, ma per tutta la provincia di Bologna: unico esempio concreto per sconfiggere degrado e microcriminalità e portare sicurezza nel territorio.
Tutti concordi, dall'assessore regionale Pier Antonio Rivola al vicepresidente della Provincia Tiberio Rabboni, al sindaco Matteo Prencipe: la riqualificazione del residence "Bologna Due" è un esempio di concretezza.
Dalla prossima primavera inizieranno i lavori di ristrutturazione del palazzone (da anni covo di spacciatori e malfattori), che prevedono un completo restyling interno ed esterno.
Un'operazione tanto complessa (terminerà nel 2007), quanto costosa, perché la spesa supera i 18 milioni di euro.
Ieri mattina, proprio al "Bologna Due", in una saletta a piano terra è stato ufficialmente siglato l'accordo tra Regione, Provincia e Comune di Calderara che sancisce il via libera all'ambizioso progetto.
La firma prevede l'avvio del secondo stralcio (il primo è già partito nel luglio scorso) che è sicuramente il più importante.
Comporterà infatti la completa trasformazione dell'attuale residence in sei distinti condomini (due pubblici e quattro privati), oltre alla realizzazione di 35 alloggi di edilizia residenziale pubblica, una caserma dei carabinieri e una della polizia municipale di Calderara, nuovi impianti sportivi.
Saranno poi completamente rifatti i parcheggi, i giardini, le piste ciclabili e tutte le parti condominiali.
Finalmente - spiega Prencipe - porremo fine al degrado di questo edificio che per troppi anni è stato il rifugio di tanti malavitosi che hanno reso la vita difficile alle persone perbene. Siamo orgogliosi di poter finalmente affermare che alle parole sono seguiti i fatti e che in pochi anni ridaremo una nuova veste all'edificio.
Suonano come un imperativo le parole di Rivola: La ristrutturazione deve assolutamente sortire effetti positivi - sottolinea l'assessore -, per questo invito le forze dell'ordine ad una maggiore presenza. I tempi di realizzazione delle nuove infrastrutture dovranno essere rispettati da tutti. Mi aspetto di non vedere intoppi o lentezze burocratiche.
Dal canto suo, Rabboni ha parole di elogio per il sindaco. Credo che vada premiato - sottolinea il vicepresidente della Provincia - il coraggio di Prencipe di farsi carico di un'opera così impegnativa. Spesso si fanno solo chiacchiere, mentre qui ci sono fatti concreti.
Un'opinione condivisa da Alberto Zanni, presidente provinciale dell'Uppi (Unione dei piccoli proprietari immobiliari).
Siamo doppiamente soddisfatti - afferma - sia come associazione, sia come rappresentanti di trenta famiglie che abitano al "Bologna Due". Il sindaco ha dimostrato concretezza. Sarebbe però opportuna l'installazione di telecamere per una maggiore sicurezza dei residenti


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27 agosto 2003


IL CASO/L'assessore regionale Rivola indica quattro situazioni a rischio a Reggio, Modena, Bologna e Imola

"I bronx? Noi li risaniamo"



La Regione stanzia 80 milioni di euro per il recupero urbanistico delle aree degradate


L'area Compagnoni di Reggio Emilia, il residence Bologna 2 di Calderara di Reno (Bologna), la zona della stazione di Imola e alcune aree attorno alla strada ferrata di Modena.
Sono i 4 bronx dell'Emilia-Romagna, messi in fila dall'assessore regionale alla Programmazione territoriale, Pier Antonio Rivola.
Che subito precisa: Ma non abbiamo gli stessi gravi problemi delle grandi aree urbane, come Milano o Napoli. Da noi si tratta più di degrado delle strutture, di palazzi e edifici, parchi e aree verdi dimenticate.
Dopo la strage di Rozzano, si è aperto il dibattito sugli spazi urbani ormai invivibili.
Cancellarli? Demolire tutto quanto? Noi puntiamo alla ristrutturazione delle zone degradate per migliorare la qualità della vita sociale - dice Rivola -. La Regione, una delle prime in Italia, in giugno ha emesso un bando di circa 80 milioni di euro per il recupero urbanistico dei quartieri con problemi. Il 40% del totale - spiega sempre Rivola - va per le opere di nuova costruzione, ma il 60% è per la riqualificazione delle strutture. Inoltre, ci sono 20 milioni di euro che vanno alle città per i programmi per la sicurezza.
Con un occhio alla microcriminalità: A Calderara, dove è già stato approvato un piano di risanamento dell'area verrà costruita anche la nuova caserma della polizia municipale.
Gli imperativi per Modena, invece, spiega il sindaco Giuliano Barbolini, che è anche responsabile Anci per la sicurezza urbana, sono la videosorveglianza, la riqualificazione dei parchi e degli edifici per la socialità.
Sotto la Ghirlandina i piani di intervento prevedono un investimento di 10 milioni, metà della Regione, metà dal Comune.
E c'è anche un progetto sulle zone attorno alla ferrovia nell'asse nord-sud, e la zona dell'ex mercato.


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17 luglio 2003


GLI ALTRI SOCI/Come i piccoli comuni utilizzeranno il denaro proveniente dal positivo lancio in Borsa. La Provincia punterà alla manutenzione del Conservatorio

Una pioggia di euro per strade e case popolari



Il maggior incasso a Casalecchio che potrà realizzare la tanto sospirata biblioteca. Calderara rimetterà a nuovo il condominio 'Bologna 2' mentre San Lazzaro punterà al rifacimento dell'illuinazione pubblica


La costruzione di un centro sociale, della biblioteca e delle case popolari. La ristrutturazione del municipio e delle scuole. La manutenzione delle strade e la realizzazione delle fognature.
Oppure, semplicemente la riduzione dei debiti di bilancio accumulati con gli anni.
Verso queste scelte i piccoli comuni della provincia di Bologna indirizzeranno nei prossimi mesi il fiume di denaro proveniente dal positivo lancio in borsa qualche settimana fa di Hera, l'azienda multifunzione creata con la fusione tra Seabo e le municipalizzate romagnole che gestivano i servizi gas, acqua e di raccolta rifiuti.
Se si esclude i comuni dell'imolese, quasi tutti i comuni del bolognese sono soci di Hera, come lo erano di Seabo, e con l'operazione di borsa di giugno si sono visti piovere addosso ben 212 milioni e 107 mila euro, 409 miliardi delle vecchie lire.
Di questi tre quarti (ossia 163 milioni e 240 mila euro) sono destinati al Comune di Bologna e il restante (48 milioni e 858 mila euro) al resto dei comuni della provincia.
I ricavi. Dalle tabelle distribuite all'incontro tra i Comuni, la Provincia e i dirigenti di Hera avvenuto ieri a Palazzo Malvezzi, si scopre che dopo Bologna il maggiore incasso l'ha avuto Casalecchio con 3 milioni e 92 mila euro.
Quindi Pianoro (2 milioni e 968 mila euro), San Lazzaro (2 milioni e 547 mila), Monte San Pietro (2 milioni e 44 mila euro), Calderara (2 milioni e 39 mila), Monzuno (2 milioni e 25 mila), Castel Maggiore (1 e 997 mila) e Sasso Marconi (1 milione e 940 mila euro).
La Provincia ha ricevuto 414.085 euro.
Le opere. Con questi introiti la Provincia farà la manutenzione straordinaria dei locali del Conservatorio.
Il Comune di Casalecchio, invece, potrà realizzare la tanto agognata biblioteca e la cucina centralizzata di cui si parla da tempo.
Anche Savigno e San Pietro in Casale costruiranno la biblioteca comunale con i soldi di Hera.
E se Zola restaurerà villa Garagnani, Pieve di Cento rifarà il look a Porta Bologna, mentre Calderara rimetterà a nuovo il "famigerato" condominio "Bologna 2", San Lazzaro si concentrerà sul rifacimento di tutta l'illuminazione pubblica.
Anzola costruirà un nuovo asilo e Bazzno, Camugnano e Bentivoglio ripianeranno i debiti di bilancio.
I comuni si sono detti disponibili ad nvestire una quota dei ricavi Hera all'approvvigionamento idrico.
Quanto? Si saprà alla fine dell'anno, quando si conoscerà il progetto scelto tra gli otto in lizza.
I commenti. Insieme alle tante esigenze espresse dai comuni - ha sottolineato Paolo Beghelli, direttore dell'Api di Bologna - ne suggeriamo un'altra: la creazione di servizi funzionali alle aziende come ai lavoratori, nelle aree industriali. Non ci aspettiamo di avere subito dei "business park" come avviene in Europa, ma non possiamo nemmeno tollerare che queste aree siano abbandonate a se stesse, che diventino dei ghetti.
E Giorgio Tabellini, presidente della CNA ha aggiunto: E' opportuno che i comuni investano anche in case a prezzo contenuto e convenzionato, soprattutto per gli immigrati stranieri, visto che le imprese hanno estremo bisogno di questa manodopera.
Purtroppo - ha sottolineato Fabrizio Ungarelli della Cisl - i comuni hanno investito in progetti che c'entrano poco con le attività di Hera. Solo poche migliaia di euro per l'ambiente e per l'acqua. E per l'energia che ci costa dieci volte di più?


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18 giugno 2003


CALDERARA/Operazione del gruppo antidroga della Finanza. Tre degli arrestati erano alloggiati nel residence Bologna Due

Trovati in auto con 35 chili di 'fumo': quattro in manette



Quattro persone finite in manette e trentacinque chili di hascisc sequestrati, per un costo al dettaglio di circa mezzo miliardo di vecchie lire.
È il bilancio di una brillante operazione portata a termine dalla Guardia di finanza a Calderara.
In manette sono finiti tre marocchini e un italiano.
I tre extracomunitari erano alloggiati al residence Bologna Due, da sempre considerato un tempio della 'mala' e attualmente oggetto di un intervento di recupero da parte del Comune.
Dei tre immigrati, in particolare il più anziano di 35 anni, era il vero capobanda, un noto trafficante di droga già arrestato in Spagna, dove aveva vissuto a lungo.
Il blitz degli uomini del GOA, il Gruppo operativo antidroga, è stato messo a segno l'altra sera.
Da tempo le Fiamme gialle tenevano d'occhio alcuni bar della zona di Lippo, fra l'aeroporto e via Aldina, la prosecuzione di via del Triunvirato.
Dopo ore di appostamenti, i finanzieri hanno notato due auto sospette, una Ford Fiesta e una Seat Ibiza, che si dirigevano verso la campagna.
Così hanno deciso di seguirle.
In una strada buia, gli uomini a bordo delle due auto sono stati visti mentre nascondevano sotto una montagna di pietrisco un pacchetto: due chili di 'fumo', che i finanzieri hanno recuperato senza dare nell'occhio.
E poco dopo le due auto sono state fermate.
Dal bagagliaio della Fiesta sono saltati fuori 30 chili di hascisc, mentre il resto della droga (un chilo), che arrivava da Milano ed era destinata al mercato locale, è stata rinvenuta sotto i sedili della Seat.
Poi la perquisizione in un clima 'ostile', è continuata al Bologna Due.


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10 giugno 2003


CALDERARA/Lucchesi (FI) : "Rischio ghetto a Longara". Il sindaco: "Legga bene l'accordo"

Braccio di ferro sul Bologna 2



L'accordo raggiunto tra i residenti del Bologna 2 e il Comune di Calderara, che prevede la ristrutturazione del megacomplesso edilizio, non piace al capogruppo di Forza Italia, Maurizio Lucchesi, che definisce il piano di recupero ad alto rischio di ghettizzazione
Gran parte dei residenti del Bologna 2 - sbotta Lucchesi - saranno trasferiti a Longara dove è prevista, su un comparto di 1300 mq, la realizzazione di due palazzine con 55 alloggi. Un'operazione ad altissimo rischio per la piccola comunità di Longara che potrebbe trasformarsi in un Bologna 3.
L'operazione Bologna 2, che si è risolta solo in queste ultime settimane, comporterà la completa ristrutturazione e l'ampliamento del 'casermone'.
A lavori terminati avranno sede qui il nuovo comando dei carabinieri, della polizia municipale e anche un ufficio dell'Uppi (unione piccoli proprietari).
Tutte le parti condominiali saranno ripulite e ristrutturate, così come verranno sottoposte a un completo restyling anche alloggi e giardini.
Un esborso di parecchi milioni di euro, in parte finanziato dalla Regione.
Per Lucchesi però il trasferimento di decine di persone in un unico insediamento è controproducente.
Concentrare a Longara gran parte dei residenti del Bologna 2 - afferma l'esponente azzurro - vuol dire operare in maniera superficiale e approssimativa. Una dimostrazione di scarsa sensibilità nei confronti degli abitanti della frazione.
Alle accuse di Lucchesi replica il sindaco di Calderara Matteo Prencipe, che definisce strumentali e prive di senso le affermazioni del consigliere di centrodestra.
Mi dispiace che Lucchesi non conosca né la matematica né le reali scelte fatte dalle giunta - sottolinea il sindaco -. A Longara saranno costruiti solo 25 alloggi, 10 di proprietà e 15 in locazione per 5 anni e gratuiti. Non certo i 55 paventati da Lucchesi, perché sarebbe difficile costruire 55 case in soli 1300 metri quadrati. Gli alloggi previsti sono 70, spalmati sull'intero territorio. Quarantacinque infatti saranno costruiti a Calderara parte nella zona adiacente il cimitero e parte in via del Bracciante.
Infine una 'stoccata' a Lucchesi: Per evitare di creare inutili allarmismi e disinformazione, farebbe bene a rileggersi il progetto.


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5 giugno 2003


CALDERARA/Ratificato l'accordo

Parte la rinascita del 'Bologna 2'



E' stato raggiunto l'accordo definitivo sul piano di riqualificazione urbana dell'ex Bologna 2 di Calderara che godrà di un finanziamento regionale di circa sei milioni di euro.
Questa volta - spiega l'associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2 - ci siamo davvero. L'adesione 'scritta' dei proprietari dell'ex Bologna 2 all'accordo per il piano di riqualificazione è stata massiccia. In tre mesi abbiamo bruciato le tappe e rispettato i tempi previsti dalla Regione che finanzierà il progetto. Nei giorni scorsi il consiglio comunale di Calderara ha ratificato definitivamente gli accordi sottoscritti tra i soggetti privati e l'amministrazione comunale.
Le garanzie da noi richieste - continua l'associazione - sono state in buona parte accolte. Per esempio sulla tempistica delle vendite e delle permute e sulle certezze dei tempi e dei costi dei lavori di ristrutturazione. I proprietari del Garibaldi 2 hanno dato un'ampia fiducia al Comune, ora auspichiamo che questa non venga disattesa. In particolare, occorre trovare al più presto un'equa soluzione al problema del debito condominiale, che grava come un macigno sul futuro del piano di riqualificazione.
Secondo l'associazione però, nonostante i traguardi raggiunti, sul fronte dell'ordine pubblico non si deve abbassare la guardia:
La solita banda di spacciatori continua ad imperversare, adattandosi alle mutate condizioni ambientali.


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3 maggio 2003


Ehi, ch'al scusa



La Regione ha dichiarato guerra agli "ecomostri urbanistici che deturpano l'Emilia Romagna.
Iniziativa sicuramente lodevole, che dovrebbe portare - come è accaduto in altre parti d'Italia - all'abbattimento di edifici di incommensurabile bruttezza.
Tra questi - e non poteva essere diversamente - è stato selezionato il "Bologna 2" di Calderara di Reno, il grattacielo-alveare più volte balzato agli onori (si fa per dire) anche della cronaca nera.
È un edificio - ha detto inorridito l'assessore regionale alla casa - che nessuno, con il minimo buonsenso, avrebbe mai dovuto autorizzare!.
Ben detto. Ma perché non cerca i responsabili?
Per scoprirli, in fondo, non deve fare molta fatica.
Basta che cerchi nelle stanze del suo stesso assessorato o in quelle parti che da sempre governano la Regione, la Provincia e il Comune di Calderara.
Buona caccia!


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8 aprile 2003


CALDERARA/Via libera al piano che prevede la megaristrutturazione del residence. Interventi in tre fasi

Il 'Bologna 2' cambia volto



Il sindaco 'Accordo soddisfacenti per tutti'. Zanni (Uppi): 'Dopo anni di parole arrivano i fatti'


Finalmente dopo mesi e mesi di lunghe trattative, incontri e riunioni, l'altra sera il consiglio comunale di Calderara ha dato il via libera al piano di riqualificazione del residence Garibaldi 2, meglio conosciuto come Bologna 2.
Un risultato che soddisfa tutti: residenti, proprietari, l'Uppi e, ovviamente, il sindaco Matteo Prencipe.
È stato un percorso lungo e sofferto - ammette il primo cittadino - ma alla fine siamo riusciti a firmare un accordo che coinvolge proprietari e amministrazione comunale.
In effetti l'iter è stato lunghissimo e, solo pochi mesi fa, nessuno avrebbe scommesso su una rapida conclusione.
A gennaio si era creata una forte spaccatura tra Angelo Rizzi, leader dello storico 'Comitato di cittadini per la rinascita del residence' e il controcomitato di Ugo Domenicbini.
Quest'ultimo era favorevole ad un progetto che prevedeva misure di controllo del 'casermone' mediante l'installazione di telecamere.
Acqua passata, ormai.
Sono lontani i tempi delle discussioni e delle controversie: per tutti adesso la parola d'ordine è rinascita.
Far decollare il Garibaldi 2 non solo con una massiccia ristrutturazione, ma con un deciso e definitivo intervento contro il degrado e le ultime sacche di delinquenza ancora presenti nello stabile.
Ci sono tutte le premesse - afferma fiducioso il sindaco - per centrare il nostro obiettivo: rilanciare il Bologna 2 sia come qualità di vita, sia come immagine. All'interno del residence verrà presto costruita la nuova caserma dei carabinieri e quella della polizia municipale, ci saranno poi appartamenti completamente ristrutturati, così come il giardino e le parti comuni del fabbricato perfettamente funzionali ed accoglienti; in pochi anni il complesso diventerà un luogo sicuro a misura di famiglia.
Gli interventi si dividono in tre blocchi e comporteranno una spesa complessiva di circa 48 miliardi di vecchie lire.
La prima fase - spiega Prencipe - riguarderà gli appartamenti pubblici, poi le sedi di carabinieri e vigili urbani e infine l'edilizia privata. Se tutto procederà nei termini previsti, i lavori termineranno nel giro di 4 anni.
Esprime soddisfazione anche Alberto Zanni, presidente provinciale dell'Uppi (unione piccoli proprietari immobiliari): Ci avviciniamo sempre più ad un traguardo concreto - sottolinea -, dopo tanti anni di chiacchiere, arrivano i fatti. Comune e Regione hanno mantenuto le promesse: ora non rimane che pazientare, ma i vantaggi saranno notevoli per tutti. Soprattutto per proprietari che si ritroveranno appartamenti rivalutati non solo in termini economici, ma anche grazie ad una zona completamente riqualificata. Quando la ristrutturazione sarà terminata, il Garibaldi 2 riacquisterà credibilità e non ci sarà più quel degrado sociale creato dalla presenza di malavitosi. In questi giorni abbiamo concluso con alcuni istituti bancari favorevoli condizioni finanziarie per i proprietari del Bologna 2; inoltre, fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione, saremo presenti a Calderara con un nostro ufficio mobile.


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7 marzo 2003


CALDERARA/Lucchesi (Forza Italia) spara a zero sul bilancio 2003

Più debiti e tasse record per i cittadini



Piovono critiche da Forza Italia al bilancio comunale di Calderara.
In quattro anni - accusa Maurizio Lucchesi, capogruppo del Polo - non è cambiato nulla. Sempre più spesa pubblica, sempre più mutui, sempre più debiti e tasse.
Lucchesi punta l'indice sulla spesa corrente che, a suo dire, è aumentata considerevolmente.
Nel quadrienno 1999/2003 - tuona il consigliere azzurro - è cresciuta del 27%. Quanto alle imposte, nel 2002 sono salite del 6% e le tasse sono aumentate del 26%, un vero record.
Sotto accusa anche gli investimenti: C'è poca chiarezza - afferma Lucchesi - dei 9 milioni di euro che il Comune ha destinato agli investimenti, la metà verrà utilizzata per il recupero del Bologna 2. Ma la giunta si dimentica di dire che nel progetto saranno utilizzati anche 2 milioni di euro, proventi che derivano dalla vendita delle quote azionarie di ex Seabo.
Bocciati anche i ricordi a prestiti e mutui.
Più volte abbiamo criticato - spiega l'esponente forzista - l'abuso di mutui per le spese in conto capitale. E così l'indebitamente pro capite è cresciuto dal '99 ad oggi del 65%.


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23 febbraio 2003


CALDERARA/Tutti d'accordo ormai sul piano di riqualificazione e di bonifica del 'casermone'

Garibaldi 2, via libera ai lavori



Zanni (Uppi): 'Sì al progetto, ma i diritti dei proprietari vanno tutelati'. Rizzi: 'Via i malavitosi'


Si fa sempre più vicina la soluzione per un accordo che permetta di dare il via al piano di riqualificazione urbana del ribattezzato 'Garibaldi 2', il casermone alle porte di Calderara da anni al centro di furiose polemiche.
Ieri mattina in un'affollata riunione tra i proprietari e il Comune, il sindaco Matteo Prencipe ha ribadito la ferma intenzione della giunta di portare avanti il progetto, rispettando gli impegni presi.
Ci sono già i finanziamenti - afferma Prencipe -. Non appena verrà firmato l'accordo, partiranno i lavori.
Un progetto ambizioso: il restyling durerà 5 anni e prevede una spesa di oltre 22 milioni di euro.
Parte del denaro servirà per costruire una caserma dei carabinieri e la nuova sede della polizia municipale, il rimanente per la completa ristrutturazione delle parti condominiali.
Metà della somma sarà finanziata dalla Regione, l'altra metà, invece, ripartita tra Comune e privati.
All'assemblea era presente anche Pier Antonio Rivola, assessore regionale alle politiche abitative, che ha confermato la volontà della Regione di portare a termine i lavori di ristrutturazione nei tempi e nei modi concordati.
Un'intesa, pare, che trova almeno per ora sulla stessa lunghezza d'onda l'Uppi, l'unione piccoli proprietari, e anche, sia pure con sfumature diverse, Angelo Rizzi, leader di un comitato storico di residenti.
Oltre alla riqualificazione dell'edificio - spiega Rizzi - chiediamo anche un recupero sociale: ai residenti costretti a trovare una sistemazione provvisoria dovranno essere dati alloggi decorosi. E occorre allontanare dal residence malavitosi e spacciatori.
La pensa così anche Alberto Zanni, presidente dell'Uppi.
Condividiamo il piano presentato - afferma -, ma vogliamo che siano tutelati i diritti dei proprietari, ovvero che la ripartizione dei costi sia equa, come decorosi dovranno essere gli appartamenti messi a disposizione nella fase di ristrutturazione. Siamo talmente convinti di questo progetto che, a lavori ultimati, apriremo una nostra sede al Garibaldi 2.


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12 febbraio 2003


CALDERARA/Il direttore dell'Atc risponde alle critiche dei pendolari

Non sparate sulla linea 91



Nei giorni scorsi una violenta tempesta di critiche e lamentele si era abbattuta sulla linea 91 dell'Atc, quella che da Calderara porta a Bologna.
Il popolo dei pendolari, centinaia di persone che quotidianamente utilizzano il pullman, aveva scritto una lunga lettera all'Atc per denunciare l'inefficienza e il degrado dei mezzi pubblici e sollecitare immediati provvedimenti.
Invocati anche da Matteo Prencipe, il sindaco di Calderara, che dopo essere salito su un bus ne era sceso inorridito e aveva scritto una lettera di fuoco ai vertici Atc.
Una 'rivolta' che aveva coinvolto ogni classe sociale, divisa per sesso, età e anche fede politica, ma compatta e determinata a far valere i propri diritti.
Ci sono effettivamente alcune problemi - ribatte Claudio Claroni, direttore generale dell'Atc -, ma provvederemo al più presto a risolverli. Non è assolutamente vero, comunque, che i bus della linea 91 siano i più obsoleti in circolazione. In media hanno dai 15 ai 20 anni e solamente in caso di sostituzione vengono utilizzati i vecchi '420'. Ma voglio precisare che da parte nostra ci sarà la massima attenzione su questa linea.
Claroni promette infatti controlli serrati a 360 gradi.
Cercheremo, per quanto possibile - afferma il direttore - di monitorare maggiormente la linea 91, in particolare effettueremo accurati controlli sui passeggeri e chi verrà scoperto senza biglietto pagherà multe salate. Infine collaboreremo maggiormente con la Omnibus, la società che in appalto la linea, per verificare l'effettiva pulizia manutenzione dei mezzi. Anzi. Prometto una pulizia superiore alla media, ma chiede anche una maggiore partecipazione da parte dei viaggiatori.
Un velato riferimento ai passeggeri del Bologna Due, il casermone di Calderara dove fa tappa il 91.
Dobbiamo abituarci a convivere con razze, usi, costumi, diversi - spiega il direttore -, ma tutti, indistintamente, hanno il dovere di osservare le regole e avere comportamenti civili e decorosi.
Infine una promessa: Entro l'anno a Bologna ci saranno 32 nuovi mezzi. E alcuni saranno utilizzati sulla linea 91.


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2 febbraio 2003


Calderara: il comitato di via Garibaldi spiega perché non vuole le telecamere



Ancora polemiche sul Bologna Due, il casermone a sei piani, 194 appartamenti e oltre 600 residenti alla periferia di Calderara.
Dopo la recente infuocata assemblea per decidere l'installazione delle telecamere si è creata una netta spaccatura tra residenti: quelli favorevoli e quelli contrari.
Alla testa di questi ultimi, Angelo Rizzi, portavoce dell'Associazione "Per la Rinascita di via Garibaldi 2" che motiva così il suo no.
Comprendo che molti residenti non condividano questa scelta - spiega Rizzi - ma da anni sono in prima fila per combattere il degrado del residence e l'esperienza insegna che non sono certo le videocamere a fermare gli spacciatori. L'installazione delle telecamere nelle zone calde di Bologna, per esempio la stazione e la zona universitaria non sono state certamente un deterrente per la malavita.
A suo parere occorre trovare altre soluzioni.
È fondamentale - spiega - continuare la collaborazione con le forze dell'ordine segnalando movimenti sospetti, senza paura. Come è importante sensibilizzare i cittadini del territorio e non demonizzare questo residence, perché all'interno vivono tante famiglie per bene che lottano contro il crimine.
Un cambiamento di rotta è comunque già in atto.
Un progetto promosso dall'amministrazione comunale di Calderara prevede una serie di interventi sull'edificio.


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31 gennaio 2003


CALDERARA/Una parte dei residenti dice no all'installazione di videocamere. E il controcomitato insorge

Bologna 2, il palazzo si spacca


Ad opporsi alle nuove misure anti-degrado è stato il gruppo 'storico' di Angelo Rizzi


Telecamere off limits negli androni del palazzaccio, e al Bologna Due di Calderara ormai è guerra tra poveri.
Dopo l'infuocata assemblea di condominio, i residenti si sono letteralmente spaccati in due fazioni.
Da una parte il comitato 'per la rinascita del residence' di Angelo Rizzi, che ha respinto il progetto di installazione delle telecamere, dall'altra il controcomitato di Ugo Domenichini, favorevole all'iniziativa.
Rizzi ha lasciato tutti senza parole - accusa Domenichini, alla testa di 25 residenti, di cui due terzi extracomunitari - Proprio lui, tra l'altro, che sulla stampa ha sempre reclamato interventi per aumentare il livello di sicurezza.
L'altra sera l'assemblea dei proprietari, presenti in 86, ha approvato la costruzione di nuove porte e ascensori, la sistemazione di muri e aree verdi, mentre ha bocciato l'installazione di telecamere a circuito chiuso collegate con i carabinieri.
L'intervento complessivo, un primo passo verso il più ampio progetto di riqualificazione da sette miliardi di vecchie lire, era già stato finanziato dal Comune con 190mila euro, di cui 50mila solo per la videosorveglianza.
Ad opporsi all'occhio del 'grande fratello' sono stati una trentina di residenti, fra cui lo stesso Angelo Rizzi.
Quanto basta per non raggiungere il quorum del 66 per cento previsto dal regolamento condominiale in caso di impianti considerati 'innovativi'.
Ora - attacca Domenichini - l'aut aut del comitato per la rinascita rischia di complicare il piano di recupero. È stato uno sgambetto dell'ultimo minuto, una defezione che non era stata neppure annunciata. È inutile dire che in molti siamo rimasti delusi e non mancheremo di denunciare pubblicamente che, in modo ipocrita reclama maggiore protezione, poi boccia gli interventi a tutela dell'ordine pubblico. Ma se Rizzi ha impallinato questa svolta decisiva ai fini della sicurezza del palazzo, senza peraltro motivare le sue decisioni, più della metà dei residenti è favorevole alla videosorveglianza, un tema delicato sul quale l'amministrazione comunale è d'accordo. Noi, tuttavia, non abbiamo intenzione di rassegnarci e domanderemo al Comune almeno l'installazione di telecamere nelle aree pubbliche attorno al Bologna Due.
Secondo Domenichini l'intervento è necessario non solo per tutelare i residenti, ma l'intera comunità di Calderara. La videosorveglianza, infatti, non manda via criminali e spacciatori, ma sicuramente serve a dissuadere i loro clienti. Per ora ci limitiamo a constatare che il partito di chi vuole mantenere l'attuale situazione ha vinto di nuovo.


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10 gennaio 2003


CALDERARA/Il Sindaco punta su sviluppo economico e sicurezza. E respinge le accuse di Forza Italia

'Sono Prencipe, non podestà'



Con oltre 1600 attività produttive e 6000 persone che lavorano a tempo pieno, Calderara si colloca al terzo posto nella graduatoria dei comuni della provincia con la più elevata presenza territoriale di aziende dopo Bologna e Imola, ma se il rapporto viene fatto percentualmente viene (abitanti/aziende) conquista il podio più alto.
A governare questa cittadina di dodicimila abitanti è Matteo Prencipe, 50 anni, diessino, al suo primo mandato dopo sei anni trascorsi all'assessorato scuola cultura e sport.
Il sindaco è soddisfatto dei risultati finora raggiunti.
L'anno 2002 si è chiuso positivamente per questa amministrazione - spiega -, Abbiamo ristrutturato e inaugurato le scuole elementari Collodi, presto inizierà l'ampliamento della San Vitale e abbiamo previsto nuove sessioni all'asilo nido e materne. Inoltre siamo uno dei pochi comuni in Italia che ha creato l'assessorato all'infanzia e adottato 10 bambini.
Buoni risultati anche nell'edilizia abitativa.
Lo scorso anno - continua - sono stati finalmente sbloccati i piani particolareggiati del Prg; entro il 2003 verranno costruiti almeno 180 alloggi. Abbiamo una forte richiesta di case, ma comunque riusciamo a calmierare i prezzi. Il nuovo, infatti, si acquista a 1600-1700 euro al mq.
Problemi invece per la viabilità, ma Prencipe getta acqua sul fuoco.
Abbiamo attraversato un brutto periodo - ammette -, ma il peggio è passato. L'ampliamento della pista dell'aeroporto e l'interramento della ferrovia hanno portato alla chiusura di alcune strade, ma, a lavori terminati, i benefici per la circolazione saranno sotto gli occhi di tutti. Vorrei ricordare che verrà smantellato il cavalcaferrovia della Persicetana e saranno eliminati i due pasaggi a livello di via Roma. Tra pochi mesi partiranno i lavori di ampliamento di via Stelloni, una strada stretta dove si verificano numerosi incidenti.
Sulla piaga della microcriminalità ormai diffusa anche nei paesi, Prencipe afferma: Fortunatamente non si verificano gravi fenomeni sul nostro territorio. Preoccupa il Bologna due, ma con il prefetto abbiamo messo a punto un piano per rendere in tempi brevi sicura e vivibile l'intera zona. La nuova caserma dei carabinieri verrà costruita proprio all'interno dell'edificio e verrà trasferito lì anche il comando della polizia municipale. E con il nuovo Pru l'intero stabile verrà reso vivibile smantellando definitivamente il racket della prostituzione e dello spaccio.
Infine sull'ipotesi della centrale a biomasse, il sindaco replica a Forza Italia che lo accusa di "silenzio".
Non sono il Podestà - afferma -, opero in un sistema di condivisione territoriale. Come giunta stiamo riflettendo, ma sarà il sindaco di Sala Fazzi che dovrà prendere una decisione da discutere con i cittadini e l'opposizione.


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9 gennaio 2003


CALDERARA/Il piano di riqualificazione raccoglie consensi: E ora tocca ai privati fare la loro parte

'Così risorgerà il Bologna 2'



Finalmente si intravede una soluzione per i problemi del residence Bologna 2 di via Garibaldi a Calderara.
È l'auspicio dell'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2, dopo che il Comune di Calderara, la Provincia, la Regione e la Prefettura hanno firmato un accordo che ben definisce gli obiettivi di un 'piano di riqualificazione', e i finanziamenti e gli impegni che ogni ente pubblico si dovrà assumere.
All'atto pratico gli interventi all'interno del 'Bologna 2' sono la suddivisione dell'attuale megacondominio in sei piccoli condomini: due di proprietà pubblica e quattro di proprietà privata; la ristrutturazione di tutti gli impianti (come acqua, luce, gas, scarichi) attualmente completamente allo sfascio; inserimento, nella porzione pubblica dello stabile, della nuova caserma dei carabinieri di Calderara e del comando della polizia municipale.
All'esterno del 'Bologna 2' verranno invece realizzati alloggi pubblici, che inizialmente serviranno come case temporanee per gli abitanti che dovranno trasferirsi durante la ristrutturazione.
E, in seguito, come abitazione per le numerose famiglie che hanno bisogno di una casa in affitto a costi contenuti.
Verranno poi rese edificabili diverse aree, in accordo con la Provincia, in modo da avere, da un lato risorse finanziarie da investire nel piano di riqualificazione, dall'altro numerosi altri alloggi in proprietà.
Infine è prevista una rete di percorsi ciclo-pedonale.
Dopo gli impegni assunti dagli enti pubblici - afferma l'associazione - ora tocca ai privati fare la loro parte. Il percorso è ancora lungo e l'obiettivo finale è restituire il Bologna 2 a tutti i cittadini .


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