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Verbale di bocciatura del Piano di Recupero



Regione Emilia-Romagna

Giunta Regionale
Direzione Generale programmazione e Pianificazione Urbanistica

servizio Programmi Edilizi

Bologna, li 11.9.98


Prot.. N. 23836

Al Comune di Calderara di Reno
Coordinatore IV Settore Funzionale
Arch. Tiziana Draghetti

40012 CALDERARA DI RENO


A seguito della Vostra richiesta prot. n. 19943 del 10 settembre 1998 provvediamo ad inviarvi copia della documentazione inerente il procedimento di selezione regionale e trasmissione al Ministero dei Lavori Pubblici dei Contratti di Quartiere.

Distinti saluti.

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
Piero Orlandi


Regione Emilia-Romagna

Assessorato Programmi d'area. Qualità edilizia.

L'Assessore

Bologna, 28 agosto 1998

Prot. n. AMP/AED 22730

Al Ministero dei LL.PP. Segretariato Generale del CER Piazzale di Porta Pia, 2 00161   ROMA

OGGETTO: Trasmissione dei Programmi di Recupero Urbano denominati Contratti di Quartiere selezionati dalla Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'art. 2, comma 4, del DM 22 ottobre 1997.

A seguito del bando di cui al Decreto 2Z ottobre 1997 concernente i Contratti di Quartiere, sono pervenute entro i termini stabiliti a questa Regione 6 proposte da parte dei Comuni di Bologna, Calderara di Reno (Bo), Comacchio (Fe), Parma, Piacenza e Rimini.

Il Nucleo di valutazione appositamente istituito dalla Giunta Regionale, riunitosi nelle sedute dell'8 luglio e del 27 agosto 1998 ha proceduto all'esame delle proposte secondo le istruzioni predisposte dal CER e alla luce della nota del Segretariato Generale prot. n. 0818/98 del 29 maggio 1998, ritenendo di dover selezionare le proposte presentate dai Comuni di Bologna, Comacchio, Parma, Piacenza e Rimini, la cui documentazione si provvede ad inviare con separato plico ai fini delle successive fasi di valutazione.


Questa Regione si impegna fin d'ora a contribuire con propri fondi alla attuazione dei Contratti di Quartiere che saranno selezionati dal Comitato Esecutivo del CER ed ammessi al finanziamento ministeriale, nei limiti di quanto previsto dai piani finanziari allegati alle proposte.

Distinti saluti.

(Alfredo Sandri)


Regione Emilia-Romagna

Giunta Regionale Direzione Generale - Programmazione e Pianificazione Urbanistica
Servizio Programmi Edilizi
Ufficio Programmi Intervento

Bologna, 17 luglio 1998

Prot N. 19668

OGGETTO:
NUCLEO DI VALUTAZIONE
istituito con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 1055 del 24.11.1994

VERBALE DELLA SEDUTA TENUTASI L'8 LUGLIO 1998

Ore 15.30
Sono presenti i membri: arch. P. Orlandi; ing. G. Tondelli; arch. M. Zanelli; arch. G. De Marchi. È presente inoltre l'arch. A.M. Cioni.


1. Esame delle proposte di Contratto di Quartiere pervenute alla Regione

M. Zanelli rileva che, a seguito del bando di cui al DM Min. LL.PP. 22 ottobre 1997, sono pervenute alla Regione 6 proposte di Contratto di Quartiere, delle quali solo 5 vanno trasmesse al Ministero.

Orlandi sostiene che un tema rilevante è il co-finanziamento da parte della Regione.

M. Zanelli ricorda che, dopo il bando, il CER pubblicò un fascicolo di istruzioni, che brevemente illustra. I Contratti di Quartiere possono raccogliere anche risorse diverse, ad esempio quelle della legge 285/97 per l'adolescenza e l'infanzia (che nel triennio 97-99 dispone di più di 400 miliardi). Il coinvolgimento finanziario della Regione può anche essere esplicitato da una lettera d'impegno dell'Assessore o del Presidente (sistema non usuale in Emilia-Romagna). Circa questo aspetto di co-finanziamento, alcuni Contratti di Quartiere sono all'interno di PReU da finanziare ai sensi della DCR 820'98 (Rimini, Comacchio, Bologna e Parma), e per questi pertanto ci si può impegnare anche se la localizzazione dei 42,2 miliardi PReU non è stata ancora deliberata. Per gli altri ci si può spingere a prevedere risorse sui 100 mld della programmazione ERP 1996-98 (residui fondi Gescal).

Orlandi sostiene che per i PReU si è in fase assai più avanzata che non per la futura programmazione ERP generale.

M. Zanelli: Inoltre, se la Regione prende un impegno su un contratto di quartiere che poi il Ministero non seleziona, si impiegano quattrini inutilmente.

Tondelli: I nostri criteri di valutazione vengono rispettati dal Ministero?

M. Zanelli: Non c'è alcuna garanzia su questo. Tornando al tema del cofinanziamento, per non fare ingiustizie meglio sarebbe che la Regione sostenesse che tutti i CdQ presentati sono in condizione di ricevere risorse con le prossime programmazioni.

De Marchi: Ovvero, che riceveranno risorse se saranno finanziati dal Ministero.

Orlandi: Oltre al fatto di determinare se la Regione li co-finanzia o no, c'è il problema di valutarli.

De Marchi: E cioè metterli in fila, considerando anche gli aspetti legati a occupazione e questioni sociali?

Ancora sul tema del co-finanziarnento, segue poi l'illustrazione degli aspetti finanziari del CdQ di Calderara di Reno, da parte dell'arch. Cioni.

M. Zanelli: Su Calderara c'è uno studio di fattibilità finanziato dalla Regione (12 milioni), che aspira a diventare piano di recupero e ad ottenere il finanziamento regionale per le spese tecniche di redazione. Pertanto, sia Calderara che Piacenza vanno presentati come piani di recupero promossi dalla Regione (e finanziati per le spese tecniche di redazione). Bologna, Comacchio e Rimini sono invece all'interno dei PReU già finanziati, mentre Parma riesuma un vecchio piano di recupero, e chiede sulla prossima tornata PReU (DCR 820/98) una quota ridotta per urbanizzazioni (750 milioni per una piazza). Sospendiamo ora il giudizio sui co-finanziamenti, e passiamo ad esaminare la formazione della graduatoria. Bisogna operare secondo i criteri del bando: la Regione non deve fare una graduatoria di merito, bensì una selezione.

Orlandi ricorda che, in sede di preparazione del bando col contributo regionale, suscitò perplessità il fatto che i CdQ venissero sottoposti al giudizio di due commissioni (Regione e Ministero).

Tondelli: Il problema vero è pertanto escluderne uno.

M. Zanelli: La scelta regionale può essere definita come una preselezione di un massimo di 5 progetti non in ordine gerarchico.

Orlandi ritiene sia il momento di esaminare brevemente i progetti di CdQ pervenuti alla Regione.

Segue breve discussione sul tema dei risultati attesi per l'occupazione.
Si mette in luce altresì l'aspetto della "partecipazione" degli abitanti, onde ottenere il loro contributo al miglioramento del quartiere.

M. Zanelli: Rimini individua un'area di semiperiferia, con casette, erp e aree non costruite, e vi progetta un edificio unitario di erp destinata prevalentemente agli anziani, con un centro di servizi gestito da cooperative sociali. Il CdQ si situa all'interno del PReU.

Ore 16.30 Entra il dott. L. Vecchi

Vecchi illustra la proposta di Rimini: area di 8000 mq, con 122 alloggi (se ne recuperano 62, se ne ricostruiscono 60); richiesta di 30 miliardi (di cui 8,9 alla Regione sul PReU).

De Marchi rileva che la proposta, per il peso insediativo, gli pare si discosti in parte dalla filosofia del contratto di quartiere.

Cioni passa poi ad illustrare Bologna: è la zona di Selva-Pescarola (Mulino Bruciato); intervento di risanamento ambientale, con ristrutturazione delle vecchie case coloniche per edilizia pubblica, artigianato e servizi sociali. Come PReU, sono richiesti alla Regione 4,9 mld.

De Marchi rileva che Bologna rispetta di più i temi del contratto di quartiere, con interventi leggeri.

Cioni passa ad illustrare Comacchio: nel comparto S. Agostino, recupero del canale e del vecchio PEEP. Interventi leggeri di adeguamento, superamento barriere architettoniche ecc.

M. Zanelli passa a parlare di Calderara, chiedendosi se il recupero del residence proposto risulterà appetibile.

Cioni dice che si aumentano le dimensioni degli alloggi, diminuendone il numero complessivo, ed aprendo a famiglie; quindi si inserisce una ludoteca ed altri servizi adatti alla vita di quartiere, che annullino l'attuale condizione di straniamento del complesso (nato come residence e forzosamente trasformato in condominio, con gravi problemi di ordine pubblico).

De Marchi riferisce che il problema risulta essere quello dell'acquisizione di una buona parte degli alloggi del residence appartenenti ad un unico soggetto, che li affitta a chi capita. Tuttavia non sarà sufficiente acquisire ed introdurre negli alloggi famiglie normali; si dovrà anche realizzarci intorno una parte di città (costo di svariati miliardi).

M. Zanelli racconta poi di Parma: area centrale; ex carcere e chiesa di S. Francesco. Si propone il riutilizzo del complesso a studentato ed a strutture per l'università, giudicando che il nuovo insediamento possa riqualificare la zona. Anche questo CdQ pare più un progetto di riqualificazione.

M. Zanelli riferisce poi di Piacenza. Una vasta area con quartiere IACP e un grande ex cementificio, nella zona sud-est della città, che si riqualifica intervenendo negli edifici pubblici più degradati, ammodernando la viabilità, creando un parco nella zona produttiva dismessa.

De Marchi rileva che alcuni dei progetti qui visti potrebbero essere incanalati su altre vie di finanziamento. Ad esempio, Calderara potrebbe essere indirizzato verso la prossima programmazione ERP; oppure si può adottare anche una soluzione tipo quella per la frana di Corniglio (legge speciale); ecc.
Propone comunque di aggiornare questa prima riunione informativa del Nucleo sui CdQ rimandando alla prossima riunione ogni determinazione.

Ore l7.50 La seduta è tolta.

Non hanno presenziato alla riunione i membri ing. U. Rossini; dott. R. Raffaelli; dott. F. Terzini; dott. R. Lungarella; nonché i due membri aggiunti sui temi sociali e dell'occupazione, dott. Rinaldi e dott. D'Alesio.

Il segretario
Andrea Zanelli

Il Responsabile del Servizio
Arch. Piero Orlandi


Regione Emilia-Romagna

Giunta Regionale Direzione Generale - Programmazione e Pianificazione Urbanistica

Servizio Programmi Edilizi Ufficio Programmazione Interventi

Prot N. 22782

Bologna, li 28.8.1998

OGGETTO:
NUCLEO DI VALUTAZIONE istituito con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 1055 del 24.11.1994

VERBALE DELLA SEDUTA TENUTASI IL 27 AGOSTO 1998

Ore 15.15 Sono presenti i membri: arch. P. Orlandi; dott. R. Lungarella; arch. M. Zanelli; arch. Cremonini (in sostituzione dell'ing. U. Rossini. È presente inoltre in qualità di membro aggiunto (Politiche del Lavoro) il dott. S. D'Alesio. Partecipano l'arch. A.M. Cioni, il dott. L. Vecchi e l'arch. A. Zanelli in qualità di istruttori.

1. Selezione delle proposte di Contratto di Quartiere da inviare al Ministero dei LL.PP.

M. Zanelli riassume il ruolo della Regione, che è di filtro, come precisato dal CER con lettera: la Regione espleta una fase di preselezione senza formulare graduatoria. Occorre quindi, sostanzialmente, scartare una delle sei proposte presentate alla Regione.
Rispetto alla precedente riunione del Nucleo, sono state compilate delle schede riassuntive sui CdQ (che vengono distribuite ai presenti), che riguardano 3 gruppi di indicazioni, basate sul bando.
Il primo gruppo concerne la localizzazione, il secondo la presenza della documentazione richiesta, infine il terzo gruppo ripropone i criteri di valutazione del bando.

Orlandi rileva che al punto 2 alcune proposte risultano avere una documentazione incompleta: è già questo è un elemento che può far propendere per una eventuale esclusione?

M. Zanelli ritiene di no, in quanto rileva una inattendibilità più generale di alcuni dati statistici. Ad es., a Calderara il tasso di scolarità risulta del 10 (!). Probabilmente, in questo caso, l'incompletezza o la singolarità dei dati è dovuta al fatto che il contratto di quartiere riguarda sostanzialmente un condominio (campione poco rappresentativo).

Ore 15.30 Entra il membro aggiunto dott. G. Rinaldi (Politiche sociali e familiari, Qualità urbana)

Lungarella chiede se il CER abbia fornito il criterio con cui assegnerà i punteggi. Ad es., l'elevata presenza di alloggi pubblici dà un punteggio alto o basso?

M. Zanelli riferisce che ciò non è specificato. Il CER dichiara soltanto che assegnerà, per ognuno dei 3 gruppi di indicatori citati, fino ad un massimo di 15 punti, senza fornire ulteriori dettagli.

Lungarella sostiene che, nel caso il CER effettui una selezione senza riservare almeno un posto per ogni Regione, forse occorrerebbe integrare le proposte della nostra Regione sotto l'aspetto della creazione di occupazione: c'è qui un Contratto di Quartiere che prevede di creare 10 nuovi posti di lavoro, che è afra scarsa.

Rinaldi rileva che comunque il costo di 10 posti di lavoro è di circa 1 miliardo.

Lungarella chiede dati sulle dimensioni finanziarie dei programmi.

M. Zanelli precisa che nelle schede riassuntive non è stato specificato il costo delle proposte, in quanto non ritenuto significativo nel bando.

Rinaldi chiede se la voce interesse e significatività dei contenuti è una valutazione effettuata dagli Uffici.

M. Zanelli risponde ricordando che questi programmi sono finanziati con fondi di edilizia sperimentale, e pertanto occorre che le proposte prospettino soluzioni innovative, che possano tradursi in modelli per altre realtà o in elementi di normativa. Ad es., Bologna sperimenta tipologie per anziani, che se daranno buon esito - contribuiranno a modificare o integrare la normativa esistente.

D'Alesio chiede se la scheda relativa agli aspetti occupazionali, inviata dal Segretariato generale del CER alle Regioni lo scorso 15 giugno, è stata compilata dai Comuni presentatori di proposte di Contratto di Quartiere.

Ore 15.45 Entra il membro F. Ricciarelli (in sostituzione di F. Terzini)

Arch. Zanelli rileva che la scheda è un'utile integrazione, e propone di inviarla ai Comuni prescelti, onde essi possano integrare successivamente la documentazione che verrà inviata al CER il 28 agosto 1998.

Sentito anche il parere del rappresentante del Servizio Legislativo, il nucleo approva.

D'Alesio rileva che a livello ministeriale si preme molto sulla formazione di nuove imprese per lavori socialmente utili, e i Contratti di Quartiere sono un elemento che deve concorrere a quest'obiettivo.

Orlandi rileva che le proposte presentate alla Regione sono tutte un po' carenti sotto quest'aspetto.

M. Zanelli rileva che, ad esempio, nella proposta di Calderara non c'è un intervento misto pubblico-privato, finalizzato anche all'incremento occupazionale.

Lungarella sostiene che il progetto di Calderara non ha rilevanza urbana, che vada oltre l'intervento specifico (al contrario delle altre proposte): è un Contratto di Quartiere con caratterizzazione esclusivamente sociale (e di ordine pubblico).

M. Zanelli conferma che l'edificio di Calderara è un concentrato di problemi sociali, abbastanza raro nella nostra Regione. La proposta è: acquisizione al patrimonio pubblico di una consistente parte degli alloggi (compresa quella rilevante che appartiene ad un unico proprietario, i cui affittuari sono la fonte principale del disagio sociale). Tuttavia quest'operazione - come prevede il piano di recupero in atto - dovrebbe essere accompagnata da interventi massicci di carattere urbanistico che non è chiarito come potranno essere finanziati.

A Rinaldi non pare che vi sia, nella proposta di Calderara, un disegno complessivo dell'intervento, il che rende il progetto problematico.

M. Zanelli: vorrei dare un dato molto generalizzato su questi progetti. Se escludiamo Parma e Calderara, gli altri quattro (Bologna, Comacchio, Piacenza e Rimini) sono tutti dei programmi di ristrutturazione urbanistica di quartieri di edilizia residenziale pubblica. Pertanto questi quattro progetti sono sicuramente dei contratti di quartiere, così come descritti dal bando.
Ci si concentri pertanto sugli altri due.
Il principale dubbio relativo a Parma è: i contratti di quartiere sono stati pensati forse, anche se non necessariamente, per quartieri degradati della periferia, piuttosto che del centro storico. A Parma la dismissione del carcere (ex convento) ha lasciato un vuoto; attorno ci sono abitazioni di carattere popolare (e qui qualche piccolo problema sociale c'è): per riqualificare la zona occorre recuperare il carcere a sede universitaria e realizzare un residence universitario per studenti, nonché sperimentare l'integrazione generazionale, con servizi per gli anziani. Aumento di residenti significa poi anche incremento del commercio e dei relativi addetti. Inoltre, a differenza di Calderara, a Parma vi è la previsione di un massiccio intervento dell'Università (33,6 miliardi), e il Comune ha già destinato 8,5 miliardi.


Rinaldi rileva che l'operazione di Parma ha un'articolazione maggiore di quella di Calderara: quest'ultima è un'idea edilizia inserita in un futuro (incerto) di altre cose.

Lungarella chiede che rapporto c'è, nella proposta di Calderara, fra quanto richiesto al CER e l'investimento globale.

M. Zanelli: su un costo totale di circa 21 miliardi, 14 vengono richiesti al CER (di cui 4,5 per l'acquisizione degli alloggi appartenenti ad un unico proprietario).

M. Zanelli mostra poi il progetto di massima della ristrutturazione edilizia a Calderara, rilevando che vi si prevede la riduzione delle logge per aumentare la superficie abitativa, e si attuano collegamenti di cellule, realizzando tipologie variate.

Cremonini rileva che sarebbe più semplice trasformare il residence in uno studentato.

Lungarella sottolinea che il proprietario privato non è coinvolto, non investe niente.

Orlandi rileva la difficoltà di poter finanziare Calderara da parte della Regione, e ne sottolinea la diversità sostanziale rispetto agli altri progetti.

Il Nucleo di Valutazione stabilisce di escludere la proposta di Calderara Reno, in quanto:



D'Alesio: nella scheda relativa agli aspetti occupazionali si prevede anche un impatto occupazionale diretto: obbligo per le imprese che lavorano alla realizzazione del Contratto di Quartiere di impiegare un massimo del 10% di forza lavoro locale. Inoltre vi è una parte relativa all'occupazione indotta. È probabile che i Comuni prescelti si trovino in difficoltà nel compilare questa scheda, pertanto il gruppo di lavoro da me coordinato (Lavori socialmente utili) presso il Servizio Politiche del Lavoro è disponibile a fornire ai Comuni l'aiuto necessario.

Ore 16.50 La seduta è tolta

Non hanno presenziato alla riunione i membri dott. R. Raffaelli; ing. G. Tondelli; arch. G. De Marchi.


Il segretario Andrea Zanelli

Il Responsabile del Servizio Arch. Piero Orlandi


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